martedì 4 marzo 2014

Il silenzio della parola - Carlo Maria Martini - Il silenzio della parola

Lui pranza in silenzio, da solo. Marco porge i piatti. I cibi sono ordinati a raggiera come decorazioni su uno sfondo bianco. Mastica a lungo lentamente, si direbbe che rumina. Non c'è un angolo della terra in cui non abbia raccontato l'importanza della ruminato.
Sta ruminando la decisione più importante della sua vita. Da mesi i pasti sono lunghissimi.
Questo è di sicuro il più lungo della sua vita, il più sofferto, il più liberante. Si tratta di digerire la morte. La si è assaggiata a lungo negli anni. La si è vista, rossa,  scorrere sui marciapiedi di Milano, lungo le vecchie mura di Gerusalemme o asettica, sterilizzata negli ospedali. La si è vista bianca, sui volti di amici, di parenti, di compagni di viaggio. La si è vista trasparente nelle lacrime di chi è rimasto o nelle proprie.
"Sono pronto!" dice come emergendo da un silenzio di secoli. Tutti i secoli che lo separano dal primo anelito di vita sulla terra. Marco è convinto di dover servire il piatto successivo:
"Desidera altro Padre?"
"Sono pronto alla morte".
La lotta si trasforma in pace. Tutto è accolto. Anche Dio, nelle sue infinite lotte con gli uomini, prima o poi, cede. Come potrebbe consegnare ad altri il suo Israele?

(Tratto da Carlo Maria Martini Il silenzio della parola - Damiano Modena - San Paolo - Pag. 143)


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IL CAMMINO DELL'UOMO

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