giovedì 21 dicembre 2023

La cosa bella (di fare il magistrato e di tutti i mestieri) è essere liberi - Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

Trascritto dal minuto 55 circa.

"La cosa bella di fare il magistrato, sapete qual è? Che non si dipende da nessuno. Io non capisco come certa gente, appena vince il concorso, la prima cosa che fa, cerca di trovare una corrente. Ma rilassatevi, godetevi la vita. E' così bello essere liberi. Alzarsi la mattina e dire quello che si pensa. Dire quello che vuoi. Un giorno parli bene di uno. Perché ingabbiarsi? State liberi. La cosa più bella è la libertà. 

Io sono una delle persone più libere del mondo, credetemi. Io, anche per andare in bagno, dobbiamo discutere dove quando andare in bagno e in quale bagno fermarsi. Però io sono libero. La libertà non è la fisicità. Il problema del movimento. Stare fermo chiuso, immobile in una stanza. Io posso stare in una stanza dieci anni. Non è quello il problema. Il problema è essere libero di scegliere nella testa. E allora perché un magistrato si deve far corrompere? Perché? Non esistono alibi. Non esiste una giustificazione. Perché intanto il magistrato viene pagato bene. C'è uno stipendio che consente di vivere bene.

E' un lavoro bellissimo. Emozionante. Io provo delle emozioni come trenta anni fa. Perché andare ad uscire, a frequentazioni... L'idea che uno si deve mettere in testa è che il magistrato non può mai essere ricco. Se ti piacciono i soldi non puoi fare il magistrato. Fai il notaio, fai un'altra cosa, non puoi fare il magistrato. Se tu fai il magistrato devi fare il magistrato per altri valori, per altri ideali. E quindi io non riesco ad immaginare a capire. Non c'è giustificazione. E, infatti, guardate che molte volte i magistrati siamo feroci quando ci sono colleghi, magistrati indagati o giudicati. Terribile. Perché un magistrato corrotto ci fa perdere dieci anni di credibilità".

La stessa cosa poi viene detto dopo dal giornalista professore saggista Antonio Nicasio riguardo al mondo del giornalismo. Un giornalista deve essere libero. 

Ad 1ora 2 minuti:

Peter Gomez: Dottor Gratteri, siamo arrivati alla fine di questa chiacchierata, lei ci diceva qualcosa di molto bello, molto vero, molto utopico. Lo stato italiano, se volesse, potrebbe ridurre dell'80% la presenza della criminalità organizzata. Poi ci ha raccontato quanto sia pervasiva la presenza della criminalità organizzata nei confronti di quelli che sono chiamati a fare le leggi, quindi è piuttosto complicata come cosa. Ecco, ma lei pensa che sia più complicità o più ignavia da parte del legislatore?

Gratteri: Ma questo cambia in base ai momenti storici. Le percentuali. Non possiamo sempre dire che è ignavia, che è complicità. Spesso c'è anche incompetenza. L'umiltà di ammetterlo e di attorniarsi di persone capaci. Di persone idonee alla funzione. E questo è un limite, perché capita spesso, a chi non è allenato al potere, di soffrire di vertigini. E quindi ha bisogno di attorniarsi di maggiordomi che gli dicano quanto sei bravo, tu sei il migliore, meglio di te non c'è nessuno. E non c'è peggiore cosa di un leader che ha bisogno di adulatori. 



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sabato 16 dicembre 2023

2023, 16 dicembre - FRA di e con Giovanni Scifoni.

Una scena di FRA, lo spettacolo di e con Giovanni Scifoni su Francesco di Assisi


Ieri, per la seconda volta, sono tornato per accompagnare un pò di amici a vedere lo spettacolo del caro amico Giovanni Scifoni su Francesco. E così ho potuto apprezzare, sempre meglio, il fatto che Giovanni abbia messo le sue qualità artistiche al servizio del racconto di questo santo. La sua simpatia e la capacità di raccontare permettono per due ore di vivere, conoscere o ri-conoscere Francesco, che in fondo è stato un semplice uomo che ha vissuto una vita fuori dal comune, tanto attraente da attirare tantissimi suoi contemporanei, già quando era in vita, e da continuare a conquistare il cuore di tanti altri nei successivi 800 anni fino ai nostri giorni. 

Questo spettacolo, con il suo racconto difficilmente etichettabile, come difficilmente etichettabile è Francesco, può accendere o ri-accendere qualcosa in ognuno degli spettatori. 

Riporto qualche riga di un libro di Carlo Carretto di cui ho letto abbastanza negli anni passati. Lui, nei periodi di crisi della sua vita, ha certato la solitudine e il deserto, un pò come Francesco quando cercava il silenzio delle Carceri sul Subasio o l'asprezza di Sasso Spicco alla Verna. Scrive dallo Speco di Narni dove si era trasferito a trascorrere qualche mese di solitudine. 

"Come ripartire?
Come trovare in noi la forza di credere alla possibilità di rinnovare il mondo, di ritrovare la pace e gioia perduta, di risentire la speranza di costruire sulla roccia?...
Ho cercato questo eremo perché è uno dei luoghi privilegiati del mondo francescano, dove il santo soggiornava a diverse riprese e dove il tutto è fuso in una unità perfetta. Bosco, pietra nuda, architettura, povertà, umiltà, semplicità, bellezza, formano uno dei capolavori con cui si esprime il francescanesimo dando ai secoli un esempio di pace, preghiera, silenzio, rispetto ecologico, bellezza, vittoria dell'uomo sulle contraddizioni del tempo. 
A guardare questi eremi dimora di uomini pacificati dalla preghiera e dall'accettazione gioiosa della povertà, si ha la risposta agli angosciosi dissidi che travagliano la nostra civiltà. Vedete, si dicono queste pietre: vedete che è possibile la pace. Non cercate il lusso nel fare le vostre case, ma l'essenzialità. Allora la povertà diventerà bellezza e armonia liberante come potete vedere in questo eremo. Non distruggete i boschi per fare stabilimenti che aumenteranno da disoccupazione e i disagi, ma aiutate gli uomini a reinserirsi nelle campagne, a godere del lavoro artigianale ben fatto, risentire la gioia del silenzio e del contatto con la terra e con il cielo. Non ammucchiate denaro che la svalutazione e i rapinatori vi insidieranno, ma tenete aperta la porta del cuore al dialogo con fratello e il servizio al più povero.
Non prostituite il vostro lavoro costruendo oggetti che dureranno mezza stagione consumando le poche materie prime che ancora avete, ma fate secchi come questo secchio che vedete qui su questo pozzo e che tira su acqua da secoli ed è ancora in servizio". (Carlo Carretto, Io Francesco, Cittadella editrice, Assisi, 14).

Una scena di FRA, lo spettacolo di e con Giovanni Scifoni su Francesco di Assisi

#Giovanniscifoni
#FRA

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giovedì 7 dicembre 2023

J. E. Young, J. S. Klosko, Reinventa la tua vita, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2004.


 Si resta a disposizione per l'immediata rimozione  dei testi e delle immagini qualora richiesta dagli aventi diritto. 

Acquistato: 19/07/2018.

Occasione: Libreria Feltrinelli, Via E. Orlando 81, Roma. Su consiglio di S. P. 

Prezzo: 28 euro.

Pagine: 418.

Letto: Lettura in corso. 

Copertina del libro

Retrocopertina del libro.


Indice

1. Le trappole (15-30)

2. Quali sono le vostre trappole? (31-40)

3. Comprendere le trappole (41-54)

4. Resa, fuga e contrattacco (55-62)

5. Come cambiare le trappole (63-80)

6. "Ti prego, non lasciarmi!" La trappola dell'Abbandono (81-108)

7. "Non mi fido di te". La trappola della Sfiducia e dell'Abuso

8. "Non avrò mai l'amore di cui ho bisogno". La trappola della deprivazione emotiva

9. "Non riesco ad inserirmi". La trappola della Esclusione sociale

10. "Non posso farcela da solo". La trappola della Dipendenza (191-223)

11. "Qualcosa di terribile potrebbe accadere da un momento all'altro". La trappola della Vulnerabilità

12. "Non valgo nulla". La trappola della Inadeguatezza

13. "Mi sento un fallito" La trappola del Fallimento

14. "Faccio sempre come vuoi tu!" La trappola della sottomissione.

15. "Niente va mai bene abbastanza". La trappola degli Standard severi.

16. "Posso avere tutto quello che voglio". La trappola delle Pretese.

17. Una filosofia del cambiamento

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Spunti interessanti:

Pag. 214-215 nel capitolo 10 Cambiare la trappola della dipendenza

2. Fate un elenco delle situazioni, dei compiti, delle responsabilità e delle decisioni della vita quotidiana in cui dipendete dagli altri. Chiarite l'entità della vostra dipendenza: ciò vi consentirà di avere una visione più obiettiva. Ecco, per esempio, l'elenco che William ha preparato in riferimento alla sua dipendenza dai genitori. 

MODO IN CUI DIPENDO DAI MIEI GENITORI

1. Mi forniscono un luogo in cui vivere.

2 Mi danno un lavoro.

3. Fanno riparare la mia automobile

4. Mi preparano da mangiare.

5. Si occupano di lavare i miei vestiti.

6. Investono il mio denaro

7. Pianificano le vacanze.

8. Pianificano i giorni di ferie.

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3. Fate un elenco delle vostre fobie, delle sfide e ei cambiamenti che avete evitato di affrontare perché vi fanno paura. Preparate un elenco delle sfide che avete evitato. Alcune saranno relativamente facili da affrontare, altre più difficili. Ecco la lista che Margaret ha compilato insieme a noi. 

ATTIVITA' CHE EVITO DI AFFRONTARE

1. Essere più assertiva con Anthony

2. Prendere la metropolitana

3. Andare a fare la spesa da sola

4. Stare a casa da sola.

5. Guidare in autostrada.

6. Andare al cinema con Anthony.

7. Andare a ballare con Anthony.

8. Uscire a pranzo con le amiche.

9. Andare da un avvocato per esaminare la possibilità di porre fine al mio matrimonio.

10. Parlare ad Anthony dell'opportunità di cominciare una terapia di coppia.  

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6. Passate in rassegna le relazioni passate e chiaritene i modelli di dipendenza ricorrenti. Elencate le trappole da evitare. Fate un elenco delle persone più importanti della vostra vita. Includete i familiare, amici, amanti, insegnati, superiori e colleghi. Esaminate una relazione alla volta e analizzate la vostra dipendenza nei confronti di ciascuna persona. Che cosa c'era in quella persona, e nel vostro comportamento, che alimentava la vostra dipendenza? Quali sono le trappole che dovete evitare? Ecco la lista di Margaret.

LE TRAPPOLE DELLA DIPENDENZA

1. Comportarmi da bambina invece che da adulta.

2. Stare con una persona indipendentemente dal modo in cui mi tratta.

3. Essere appiccicosa.

4. Scegliere persone a cui piace prendersi cura di me e avere il controllo della mia vita.

5. Rinunciare alla mia vecchia vita per stare con qualcuno. Vivere la vita di un'altra persona invece che la mia.

6. Non prendere decisioni da sola.

7. Non guadagnare soldi.

8. Non sforzarmi di vedere ciò che posso riuscire a fare. 

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Sito Casa editrice: https://www.raffaellocortina.it/scheda-libro/janet-s-klosko-jeffrey-e-young/reinventa-la-tua-vita-9788870789096-1009.html


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mercoledì 6 dicembre 2023

2023, 5 dicembre - FRA, di e con Giovanni Scifoni

Ieri, 5 dicembre 2023, la prima dello spettacolo FRA di e con Giovanni Scifoni. Giovanni ci ha fatto viaggiare ad Assisi, negli accampamenti della V crociata per incontrare il sultano Malik al-Kāmil, a La Verna, alla chiesa di Santa Maria e ci ha fatto vivere le leggende, gli slanci mistici, le follie apparentemente incomprensibili condivise con gli amici di sempre Rufino, Leone, Ginepro, Masseo...e tanto altro, Liliana Cavani, Mickey Rourke, Branduardi ed ipertriscount di Casal Bruciato compresi!

Uno dei momenti finali dello spettacolo di Giovanni Scifoni

Dal 5 al 23 dicembre...presso Teatro Sala Umberto di Roma. 
Informazioni sullo spettacolo: 
#GiovanniScifoni

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venerdì 1 dicembre 2023

Jordan B. Peterson, 12 regole per la vita, Un antidoto al caos, Mylife, 2018.

 Si resta a disposizione per l'immediata rimozione  dei testi e delle immagini qualora richiesta dagli aventi diritto. 

Acquistato: 18/10/2023.

Occasione: Libreria San Paolo, Via della Conciliazione, Roma. Su consiglio di Miguel Cuartero. 

Prezzo: 16,5 euro.

Pagine: 390.

Letto: non ho iniziato la lettura.

Copertina

Retrocopertina

Riporto parte dell'indice del libro per far leggere quali sono  le 12 regole che lui traccia.

Regola 1: Stai bello dritto, con le spalle all'indietro

Regola 2: Trattati come una persona che ha la responsabilità di aiutare

Regola 3: Scegli amici che vogliono il meglio per te

Regola 4: Paragonati al tuo Io del passato e non a qualcun altro del presente

Regola 5: Non permettere ai tuoi figli di fare cose per cui poi li amerai di meno

Regola 6: Tieni in perfetto ordine la casa prima di criticare il mondo

Regola 7: Punta al significato (non all'interesse personale)

Regola 8: Di' la verità, o almeno non mentire

Regola 9: Pensa sempre che il tuo interlocutore sappia qualcosa che tu ignori

Regola 10: Sii preciso quando parli

Regola 11: Lascia che i ragazzi facciano skateboard

Regola 12: Se per strada trovi in gatto, coccolalo

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giovedì 30 novembre 2023

Walter Bonatti, Montagne una vita, Rizzoli, Milano 2015

Si resta a disposizione per l'immediata rimozione  dei testi e delle immagini qualora richiesta dagli aventi diritto. 

Acquistato: 18/08/2021

Occasione: Libreria Campedel, Piazza dei Martiri, 27. Belluno.

Prezzo: 13 euro.

Pagine: 369.

Letto: lettura iniziata nel 2021. Terminata nel 2022.



Copertina

 

La montagna fin dall'inizio, è stato l'ambiente più congeniale alla mia formazione. Mi ha consentito di soddisfare il bisogno innato che ha ogni uomo di misurarsi e di provarsi, di conoscere e di sapere. Così, impresa dopo impresa, lassù mi sono sentito più vivo, libero, vero: dunque realizzato. Nella mia vita di scalatore ho sempre obbedito alle emozioni, all'impulso creativo e contemplativo. Ma fu sopratutto praticando l'alpinismo solitario che ho potuto entrare in sintonia con la Grande Natura, e ancor pi a fondo o potuto intuire i miei perché e i miei limiti (Pagina 7).

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mercoledì 29 novembre 2023

Ian Stewart, Vann Jonies, L'analisi transazionale, Guida alla psicologia dei rapporti umani, Garzanti, Milano 1990

Si resta a disposizione per l'immediata rimozione  dei testi e delle immagini qualora richiesta dagli aventi diritto. 

Acquistato: 15/04/2019

Occasione: Libreria Ancora di Via della Conciliazione.

Prezzo: 32 euro.

Pagine: 425.

Letto: lettura iniziata nel 2019



Copertina

Retro di copertina

Questo libro è il testo che ho utilizzato per approcciarmi in maniera sistematica alla conoscenza dell'Analisi Transazionale.

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domenica 26 novembre 2023

Catechismo - Le offese alla verità

Se manca la verità, tutto sembra uguale. Il vero dramma è confondere il vero e il falso. E ci sono delle parole che aiutano a fare luce. Ripassarle fa bene. Che significano: rispetto della reputazione altrui, giudizio temerario, maldicenza, calunnia?

Estratto del Catechismo della Chiesa Cattolica, 2476.

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venerdì 24 novembre 2023

Massimo Recalcati ospite di Giorgio Zanchini: ... anche su come contrastare il maschilismo

Davvero noi pensiamo che esista una materia specialistica che possa insegnare che cosa è il rispetto dell'altro, l'educazione affettiva e sentimentale, la tolleranza, il dialogo, il rifiuto del ricorso alla violenza e all'assoggettamento dell'altro? Ma questo non dovrebbe farlo la cultura in senso lato, la formazione, la scuola, l'impegno di ciascuno a crescere, a strappare dal proprio cuore il male ed a coltivare il bene? Una sincera ricerca spirituale e una dimensione di fede autentica (se non ipocrite), spesso contestate, contrastate, derise, ridicolizzate, negate, rientrano proprio in questo percorso di crescita e di evoluzione personale. Così come, se necessario, il ricorso a dei percorsi di cura psichiatrica e psicoterapeutica.
Mi ha aiutato a concettualizzare questo pensiero un intervista fatta ieri giovedì 24 novembre a Massimo Recalcati di cui segue il link: (clicca qui per il link) di cui riporto la trascrizione.

Massimo Recalcati presenta il suo libro, Massimo Recalcati, Jacques Lacan, Feltrinelli, 2023. Il testo fa parte della collana Eredi (clicca qui per il catalogo).

Il testo di parte dell'intervista del prof. Massimo Recalcati risulta dalla trascrizione della trasmissione "Quante storie" di Giorgio Zanchini del 24/11/2023 di cui si scrive il link. Si resta a disposizione per l'immediata rimozione del testo qualora richiesto dagli aventi diritto. 


Il prof. Massimo Recalcati risponde all'intervista del giornalista Giorgio Zanchini.

Lo studio della trasmissione "Quante storie" di Giorgio Zanchini che ospita il prof. Massimo Recalcati.

Come sapete Massimo Recalcati, oltre che uno studioso di Lacan, è uno studioso in senso lato e partecipa anche del dibattito pubblico specialmente attraverso articoli di giornale peraltro raccolti in un altro saggio di Feltrinelli. Lo dico perché volevamo farle vedere due ritagli di due articoli di questi giorni e poi aggiungere anche un’impressione di Emilia. 

Una petizione per salvaguardare il bonus psicologo che è un tema su cui la politica ha discusso molto negli ultimi mesi (Fedez: una petizione per salvaguardare il bonus psicologo). 

L'articolo sulla proposta di Fedez.

E poi, di nuovo, tema di strettissima attualità, la discussione decisione, dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, dell’educazione sentimentale, all’affettività, sessuale. Valditare, un paio di giorni fa, “così a scuola sfidiamo il maschilismo. Un tema complicatissimo professore. 

L'articolo sulla proposta del ministro Valditara.

Allora le due intenzioni sono buone. 
Cioè mettere il riflettore sui problemi del disagio psichico, come cerca di fare Fedez. E porre il problema di come usciamo dal problema di questa cultura maschilista che genera l'orrore che abbiamo visto in questi giorni.
Sulle risposte mi permetto di avere qualche riserva. 
Per esempio, rispetto al lavoro qui di Fedez, bé dovremmo interrogarci sulla salute mentale. Che cosa è salute mentale? Che cosa è malattia mentale? Io ci vedo per esempio, il rischio di pensare che esiste una normalità psichica e che l'obiettivo della cura del disagio psichico sia una normalizzazione di ciò che, invece, poi in realtà, i sintomi definiscono un soggetto. Tutti noi siamo un pò bizzarri, tutti noi siamo un pò storti. Tutti noi siamo un pò anormali. il trattamento della malattia mentale coincide con la normalizzazione? E allora, ecco il dubbio, ma non è forse la normalizzazione, cioè pensare una vita senza sintomi, l'espressione massima della malattia mentale?

Al ministro, seconda obiezione.
Ma davvero noi pensiamo che esiste una materia specialistica che possa insegnare come si rispetta l’altro, che possa insegnare la tolleranza, che possa insegnare insegnare la differenza tra l’amore e la predazione. Ma non è questo, ecco la mia obiezione, l’obiettivo fondamentale della cultura, cioè della scuola? Non ha senso scavare, nei programmi, una zona dove si discuterebbe, in modo specialistico questi temi: per esempio l’educazione sessuale, o, come si dice oggi, l’educazione sentimentale. Perché questo è il compito della cultura, compito della scuola. E’ la scuola in se stessa che dovrebbe, come dire, formare alla tolleranza, al dialogo, al rispetto. E’ lo stesso discorso che io facevo un pò di tempo fa sull’educazione civica. Davvero noi possiamo pensare che l’educazione del cittadino sia in quell’ora alla settimana che definisce una disciplina o non è forse la scuola che dovrebbe formare una mentalità di cittadinanza?

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venerdì 17 novembre 2023

Dante Alighieri - Inferno - Canto VII

Tratto dalle pagine del libro: F. NEMBRINI,  Dante Alighieri, Inferno, Mondadori, Milano 2018, 203. Si rimane a disposizione degli aventi diritto per l'immediata rimozione del testo. Il paragrafo Concetti importanti, deriva da una paragrafatura e sintesi della introduzione del libro al Canto VII.

Sintesi del canto - Siamo nel quarto cerchio, dove Dante, dopo aver superato Pluto, il custode (vv. 1-15), incontra avari e prodighi (vv. 16-66). Segue una lunga digressione di Virgilio sulla Fortuna (vv 67-96), quindi Dante e Virgilio arrivano nel quinto cerchio, costituito dalla palude Stige, dove sono puniti gli iracondi e gli accidiosi ( vv. 97-130).


Concetti importanti

- Nel VII canto Dante incontra due coppie di peccatori: nel quarto cerchio, avari e prodighi, nel quinto cerchio, iracondi e accidiosi.

- Perché Dante mette insieme colpe opposte?

- Nel caso di avari e prodighi: in entrambi i casi gli uomini in vita hanno pensato che la ricchezza o i beni da lei acquistabili potessero essere la fonte della felicità, invece, si rivela per quello che è: un ostacolo al cammino, come nel mito classico di Sisifo.

- Dante ci fa ricordare Gesù e concorda con la mentalità medioevale che considera il denaro "sterco del diavolo" e considera l'usura un peccato grave.

- Avari e prodighi hanno guardato ai soldi in modo sbagliato. La ricchezza di per sé non è un male, ma è più facile che un ricco pensi che la ricchezza sia una risposta adeguata al proprio desiderio.

- Avarizia e prodigalità sono due esiti opposti dello stesso errore. I prodighi spendono senza misura e sperano di ottenere la felicità dalle soddisfazioni che i soldi procurano. Tutto l'oro del mondo non potrebbe dare un attimo di tregua a questi dannati.

- Dante mette in bocca a Virgilio un discorso sulla Fortuna. Per Virgilio, la Fortuna è una ministra di Dio a cui lui affida "li splendor mondani" (ricchezze, onori, successo, potere) e lei li sposta da una persona all'altra, da una famiglia all'altra, da un popolo all'altro, senza una apparente logica. E lo fa, invece, con una logica non umana, ma divina, e lo fa per educarci al fatto che il mondo di sviluppa secondo il disegno di Dio e non secondo il nostro disegno. La Fortuna non è una dea bendata, anzi ci vede benissimo, vede meglio di noi.

 Perciò la si può ringraziare, perché i rovesci della vita sono per il nostro vero bene. E' il paradosso che Dante stesso ha vissuto sulla propria pelle quando è morta Beatrice, quando è stato esiliato: è allora che ha cominciato a capire il valore vero delle cose (F. NEMBRINI,  Dante Alighieri, Inferno, Mondadori, Milano 2018, 205).

- Gli iracondi e gli accidiosi. Nel quinto cerchio, Dante vede gli iracondi nel fango della palude che si pestano e si sbranano fra di loro.

- L'ira e l'accidia, oggi, difficilmente sono percepiti nella nostra società come peccati. Anzi, l'ira oggi, sembra una virtù, non un vizio.

- Come per la lussuria del canto V, come per il denaro, anche per l'ira vale lo stesso criterio. E' normale provare rabbia, ma non è sano alimentarla. Anche S. Paolo afferma qualcosa di simile. Il problema non è l'emozione, ma l'uso che decidiamo di farne.

- Per quanto riguarda l'accidia, difficilmente è vista come un peccato: cosa c'è di male nel non fare niente? Se non faccio niente, non faccio neanche niente di male? Pensiamo agli "sdraiati" (Michele Serra, Gli sdraiati, Feltrinelli, Milano 2013), adolescenti ipnotizzati da musica, cellulare, videogiochi. Invece che conquistare il mondo, si rifugiano sul divano.

- In realtà l'accidia è data da una assenza di gratitudine che porta ad una tristezza profonda.

- Alla radice dell'accidia c'è un atteggiamento per cui non sei più in grado di apprezzare il bello e il buono che c'è.

- La radice comune  di rabbia e accidia? Un senso di ingiustizia subita, che diventa totalizzante. Una persona non vede più il bello che ha di fronte, ma guarda soltanto il proprio malessere. La radice è la stessa: erigere il proprio stato d'animo a criterio ultimo della realtà sottomettendogli tutto il resto.

- Dal punto di vista cristiano, quando incontri Cristo, o lo segui oppure no. Se non lo segui puoi assumere l'atteggiamento dei Farisei, che sposano la rabbia, e vogliono eliminare quello che Gesù propone e Gesù stesso. Puoi assumere l'atteggiamento del giovane ricco, che sposa l'accidia, che si toglie dalla presenza di Gesù e si ritrova nella tristezza perché sa di essere stato alla presenza del Bene e di averlo rifiutato. 

- Ci avviciniamo verso la fine della prima parte dell'Inferno dove Dante inserisce i peccatori di "incontinenza". 

- Il fatto di collocare in questa parte le coppie di peccatori,  avari e prodighi e di iracondi e di accidiosi, è la scelta che Dante fa per dirci che esistono due modi sbagliati di stare di fronte alle cose: disprezzare e idolatrare. Disprezzare, non riconoscere il valore delle cose (le persone, i beni, le azioni) e quindi non prendersene cura, non impegnarcisi: ignavi, prodighi, accidiosi. E idolatrare: non riconoscere il limite che le cose hanno e, quindi, fare di persone, beni, azioni il valore assoluto: lussuriosi, golosi, avari, iracondi. Errori di giudizio che nascono dal medesimo atteggiamento: l'incapacità di riconoscere che tutto ciò che esiste è un bene finito. E' un bene e perciò merita il nostro amore. E' finito perciò non merita un amore ed un impegno totali, ma può essere amato in modo adeguato solo se riconosciuto come segno di un Bene più grande

- Quindi la Fortuna ci aiuta a non dare la nostro devozione incondizionata ad un oggetto non adeguato all'ampiezza del nostro desiderio. 

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F. NEMBRINI, Dante Alighieri, Inferno, Mondadori, Milano 2018, 205.- Frase

"I rovesci della vita sono il nostro vero bene. E' il paradosso che Dante stesso ha vissuto sulla propria pelle quando è morta Beatrice, quando è stato esiliato: è allora che ha cominciato a capire il valore vero delle cose".

F. NEMBRINI, Dante Alighieri, Inferno, Mondadori, Milano 2018, 205.


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mercoledì 8 novembre 2023

Claude Beata, Anche i gatti nel loro piccolo sbroccano, Guida per umani alla comprensione delle follie feline, Giunti Editore, Firenze 2023.

Si resta a disposizione per l'immediata rimozione  dei testi e delle immagini qualora richiesta dagli aventi diritto. 

Acquistato: 08/11/2023.

Occasione: Libreria San Paolo di Via della Conciliazione, dopo aver visitato FRDG. Prevalentemente per il grande successo che ha avuto la copertina inviata da me sul gruppo di famiglia. Il titolo ha intercettato l'interesse di mia madre, di mia sorella e delle mie nipoti.

Prezzo: 16,9 euro.

Pagine: 250

Letto: Lettura non iniziata. Possibile regalo.






Ogni gatto ha una storia di ordinaria follia da raccontare.
Ogni umano ha bisogno di Calude Beata per comprenderla.
(Citato dal retro di copertina).

Questo dice l'autore, chissà se è vero.


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De Prévaux - Russo, Carlo Acutis, Il santo dei giovani, Mondadori Electa, Verona 2023

Si resta a disposizione per l'immediata rimozione  dei testi e delle immagini qualora richiesta dagli aventi diritto. 

Acquistato: 08/11/2023.

Occasione: Libreria San Paolo di Via della Conciliazione (dopo aver visitato FRDG). Me l'ha fatto vedere Miguel Cuartero dicendo che era interessante. Come al solito. Io l'ho letto in libreria in mezz'ora e il tempo è volato. Non l'ho acquistato subito. L'ho acquistato dopo una settimana.

Prezzo: 14,9 euro.

Pagine: 48.

Letto: lettura iniziata il 01/11/2023 e terminata in mezz'ora nella libreria.


Copertina del libro

 Carlo è un ragazzo apparentemente ordinario. Ama il calcio, gli animali e passare il tempo con gli amici, ed è un patito di informatica... Ma non è come tutti gli altri: è affascinato dalle chiese e dalla Vergine Maria, e il suo desiderio più grande è ricevere l'Eucarestia! La sua vera passione è Dio, e mette ogni talento al suo servizio. Crea siti web per le parrocchie, lavora per due anni alla più grande mostra sui miracoli eucaristici mai realizzata, che sarà esposta  in Piazza di 10.000 parrocchie, ed è pieno di idee missionarie.

A 15 anni viene colpito da una leucemia fulminante. Non si lamenta di nulla. "La felicità è lo sguardo rivolto verso Dio. La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi". Muore il 12 ottobre 2006. La sua popolarità è immediata, soprattutto tra i giovani. Nel 2018 gli viene attribuito un miracolo e Papa Francesco lo dichiara beato nel 2020. Molti giovani vedono in lui un faro nel mondo di oggi.
(copia del testo di retrocopertina).

E' un fumetto, ben fatto e avvincente. E' il primo libro in cui ho letto la storia di Carlo Acutis. Avevo sentito parlare di lui, senza però conoscerne in dettaglio la storia. Mi ha colpito leggere delle sue scelte di vita. Scelte coraggiose fatte con fierezza, senza vergogna, vivendo nella pienezza la sua relazione con l'Altro e riverberando la luce di quella relazione su tutte le altre. Mi è tanto piaciuto che, per la voglia di farlo leggere ad altri, l'ho acquistato pur avendolo, di fatto, letto, tutto di un fiato, in libreria.

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giovedì 2 novembre 2023

Valentina Sala, ostetrica che in un ospedale di Gerusalemme gestito da personale palestinese aiuta a nascere figli di coppie ebree


 

Mi ha colpito molto questo video segnalatomi da don Vito Vacca. Suor Valentina è un'ostetrica. La sua freschezza e la sua autenticità sono contagiose. Si resta incantati dal racconto di come la sua formazione di ostetrica le ha permesso di contribuire alla creazione di un piccolo miracolo. Di una "start up" capace di far sì che coppie di ebrei chiedessero di essere seguiti, per la nascita dei loro figli, da personale palestinese. Un fatto totalmente inedito nella storia dello stato di Israele.


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Francesco Occhetta, Carlo Acutis Beato, La vita oltre il confine, Editrice VELAR, 2013 Bergamo.

Si resta a disposizione per l'immediata rimozione  dei testi e delle immagini qualora richiesta dagli aventi diritto. 

Acquistato: 01/11/2023.

Occasione: nella sagrestia della Chiesa del Gesù a Roma, dopo la messa.

Prezzo: 5 euro.

Pagine: 50.

Letto: lettura terminata il 5/11/23.


Copertina



Qualche frase

Pag. 4
Sono solamente qualche pennellata di colore dei quindici brevi anni di un ragazzo normale, in cui tanti ragazzi possono rispecchiarsi.

Pag. 5
La vita può essere breve ed è per tutti fragile, ma per Carlo andava vissuta nella sua pienezza senza sprecarla. Per questo ripeteva: "Tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie". E' l'invito a non sprecare la vita e a ricercare la felicità vera: "La felicità - diceva -  è lo sguardo rivolto verso Dio. La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi".
Davanti all'eredità della vita di Carlo ci possiamo chiedere: che cosa significavano per lui le parole: amore, dolore, gioia, sofferenza? Domande che ci portano a riflettere su cos'è per noi la morte e perché un giovane muore. Nelle parole di Paolo VI ai giovani del messaggio di chiusura del Concilio (7 dicembre 1965, sembra ri trovare le tracce della sua vita: "Rifiutate di dar libero corso agli istinti della violenza e dell'odio, che generano le guerre e il loro triste corteo di miserie. Siate: generosi, puri, rispettosi, sinceri. E costruite nell'entusiasmo un mondo migliore di quello attuale!"

Pag. 9
Alla domanda: "Cosa ti colpisce della vita di Carlo?" un giovane su Facebook scrive: "La sua umiltà; Carlo è vissuto in una famiglia molto abbiente per cui nulla gli avrebbe impedito di vivere in modo agiato e che gli avrebbe procurato quel senso di superbia, e di sentirsi il primo... invece ha sempre mantenuto quel tenore di vita e di pensiero "povero"... sempre aperto agli ultimi, altruista verso chiunque, non è poco nel nostro "pianeta" attuale [...]. Sento molto vicino Carlo in molte mie necessità e bisogni sia materiali che spirituali... forse perché essendo giovane come me e come tanti altri è molto vicino alle esigenze e alle problematiche dei suoi coetanei?".

Pag. 11
Sono di Steve Jobs alcuni insegnamenti che Carlo fa propri: "Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. [...] Essere l'uomo più ricco del cimitero non mi interessa... andare a letto la sera dicendo che abbiamo fatto qualcosa di fantastico... è questo che mi interessa". 

Pag. 13
Convinceva  le sue amiche anon banalizzare il loro corpo, ricordando loro che è il "tempio dello Spirito Santo". Arrivava persino ad ammonire i suoi amici affinché, nell'utilizzo di internet, non cadessero nelle trappole dei siti pornografici che "ipnotizzano" e rendono dipendenti gli adolescenti. Sono gli anni in cui ai suoi compagni parla dell'importanza della volontà e della capacità di domarla. 

Pag. 16
Ecco cosa diceva Carlo: "Che giova all'uomo vincere mille battaglie se poi non è capace di vincere se stesso?" e ancora: "Non l'amor proprio, ma la Gloria di Dio". 

Pag. 17
Aiutata extra-comunitari, mendicanti, disabili, anziani, bambini. Si preoccupava degli amici  i cui genitori sia stavano separando e li invitava a casa sua per sostenerli; in classe prendeva le difese di coloro che avevano più difficoltà ad integrarsi. In più di un'occasione ha difeso i disabili che venivano presi in giro dai ragazzi. 

Pag. 22-24
Dagli scritti e dalle riflessioni di Carlo, l'Eucarestia è anzitutto il "sacrificio" di Dio in favore dell'uomo. Una convinzione che lo porta a vedere il mondo con gli occhi di Dio: se la vittoria sembra essere sempre del più prepotente e del più armato, per Carlo, l'Eucarestia fa nascere uomini e donne novi che hanno la forza di dare la vita anche a chi ti dà la morte; di servire e non asservire; di vincere il male del mondo caricandoselo sulle proprie spalle.
Il suo amore per l'eucarestia può essere espresso in una sua frase: "Più Eucarestie riceveremo e più diventeremo simili a Gesù e già su questa terra pregusteremo il Paradiso".
L'Eucarestia, che significa "ringraziamento", per Carlo ha due significati: quello della comunione e quello dell'adorazione. Attraverso l'adorazione Carlo vive una dimensione affettiva importante: silenzio e parola, ascolto e amicizia, mistero silenzioso e percezione profonda di Dio. Carlo non inventa nulla, scopre la forza dell'Eucarestia recandosi ogni giorno in chiesa a fare adorazione. Può sembrare un atto di devozione superato da tempi, invece sembra dire ai suoi coetanei: "Fatelo come me" e vedrete i risultati!
Proprio la forza dell'adorazione fa comprendere a Carlo che il corpo di Cristo oltre a stare nell'Eucarestia, è nelle persone che si amano: poveri, piccoli, forestieri, ammalati, anziani, disabili, persone sole. Per Carlo fare elemosine e aiutare quanti hanno bisogno nasce dal capacità di adorare. I soldi che risparmia li regala ai poveri, agli anziani, alle suore di clausura, ai sacerdoti, agli extra-comunitari. Carlo porta una convinzione nel cuore:"Si va dirisi in Paradiso, se ci si accosta tutti i giorni all'Eucarestia". 

Pag. 26
La mamma racconta che Carlo si domandava spesso come tanta gente potesse fare file interminabili per assistere a eventi mondani come un concerto rock e magari, per essendo cattolici, non trovassero mai il tempo di stare cinque secondi in silenzio davanti al tabernacolo contenente il Dio vivente al quale dobbiamo la nostra esistenza. L'adorazione invece produce i suoi frutti invisibili che sono quelli che Carlo sperimenta e che l'apostolo Paolo elenca nelle sue lettere: gioia, pace, serenità, dominio di sé, capacità di vedere lontano, non avere paura della morte, vivere una vita per gli altri.
L'adorazione lo rende compagno di Gesù. Vive l'essenza della spiritualità gesuitica il cui simbolo è il nome di Gesù, sigillato sull'ostia.


... continuerò a selezionare qualche frase.

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venerdì 27 ottobre 2023

27 ottobre 2023 - Lettera di Pierbattista Pizzaballa sulla situazione in Israele e l'invito alla preghiera e al digiuno

 Questa è la sintesi di Pierbattista Pizzaballa, francescano, che dal 1990 vive in Israele occupandosi delle persone cristiane, sia di nazionalità israeliana che palestinese, e che è un attento conoscitore della situazione sociale e politica, oltre che un uomo di fede. Ed è anche il suo invito a partecipare, sebbene lontani, alla costruzione della pace in quella terra e nel mondo...


https://www.lpj.org/it/posts/letter-to-the-entire-diocese.html

martedì 24 ottobre 2023

Libri acquistati nel 2023

Mi piacerebbe saper dire di ogni libro che ho quando l'ho acquistato. Facendo un elenco tardivo nel mese di ottobre, mi rendo conto che è difficile compilare la cronistoria degli acquisti ex-post. Spesso affidandomi alla frasetta che ho imparato a scrivere su una delle prime pagina: "Acquistato il ... nella libreria .... insieme a ...". Ma non sempre ho lasciato traccia. Bisognerebbe aggiornare la lista mano a mano che si acquistano. Lo farò d'ora in poi. Per il 2023 comunque ho ricostruito così e credo che me ne manchino. Poi però, sarebbe bello fare il resoconto dei libri effettivamente letti.

Libri acquistati 2023:

09/01/2023:

1. Massimo Recalcati, La luce delle stelle morte, Saggio su lutto e nostalgia, Feltrinelli, Milano 2022. 139 pagine. 13 euro. (Per vedere che sintesi ha trovato sul lutto).

11/01/2023:

2. Costanza Miriano, Il libro che ci legge, La Bibbia come mappa del tesoro, Sonzogno, Venezia 2022. 158 pagine. 16 euro. (Per alimentare la lettura continua della Bibbia).

03/07/2023:

3. Vincenzo Calvo, Il colloquio di counseling, Tecniche di intervento nella relazione di aiuto, Il Mulino, Bologna 2007. 211 pagine. 20 euro. (Per la formazione del counsellig e per scrivere la tesi).

23/08/2023:

4. Emanuele Lucchetti, Gran Sasso, 110 passeggiate ed escursioni, Technopress edizioni, Roma 2022, 120 pagine. 14,9 euro. (Per avere una guida da seguire nella conoscenza dei luoghi del Gran Sasso. Guida utilizzata già con soddisfazione).

07/09/2023:

5. Alessandro D'Avenia, Resisti, cuore, L'Odissea e l'arte di essere mortali, Mondadori, Milano 2023. 416 pagine. 20 euro. (Comprensivo di serata di presentazione del libro da parte dell'autore al teatro Quirino di Roma). (Per capire cosa c'è da dire su un grande classico della letteratura che io non conosco).

18/10/2023:

6. Omero, Odissea, Einaudi, Torino 1963. 705 pagine. 15 euro. (Dopo l'incontro al Quirino con Alessandro D'Avenia). (Per avere il testo del grande classico).

7. Jordan B. Peterson, 12 regola per la vita, Un antidoto al caos, My Life, Coriano di Rimini (RN) 2023. 405 pagine. 16,5 euro. (Su consiglio dell'amico Manuel Cuartero).

21/10/2023:

8. Glen O. Gabbard, Psichiatria psicodinamica, Quinta edizione basata sul DSM-5, Raffaello Cortina Editore, Varese 2015. 617 pagine. 53 euro. (Per capire qualcosa di psichiatria visto che di questi tempi può tornare utile, su consiglio di Nicolò Meldolesi).

24/10/2023:

9. Tomas B. Garcia, ECG a 12 derivazioni, L'arte dell'interpretazione, Edizione italiana a cura di Carmine Savoia e Massimo Volpe, Edra, Milano 2020. 675 pagine. 19 euro. (Per migliorare nella conoscenza dell'ECG, visto che ho perduto il mio libro su ECG). 

01/11/2023:

10. Francesco Occhetta, Carlo Acutis Beato, La vita oltre il confine, Editrice VELAR, 2013 Bergamo. 50 pagine. 5 euro.

08/11/2023

11. Claude Beata, Anche i gatti nel loro piccolo sbroccano, Guida per umani alla comprensione delle follie feline, Giunti Editore, Firenze 2023. 250 pagine. 16,9 euro. 

12. De Prevalux - Russo, Carlo Acutis, Il santo dei giovani, Mondadori Electa, Verona 2023. Pagine 48. Euro 14,90.

30/12/2023

13. Carlo Carretto, Ciò che conta è amare, AVE editrice, Roma, 1966. Pagine 190. Euro 15.

14. Carlo Carretto,  Ogni giorno un pensiero, Ne parleremo camminando, Fondazione apostolica Actuositatem ETS, 2017, Roma. Pagine 403. Euro 15.


Spesa totale: 256 euro.

lunedì 23 ottobre 2023

Lc 12, 13-21 - Dalvangelodioggi

 Lc 12, 13-21.


1 - Tenersi lontano da ogni cupidigia.
2 - Arricchire davanti a Dio e non accumulare tesori per sé perché poi si muore e delle cose non ci faremo niente.
3 - I veri beni sono quelli relazionali non quelli materiali, l'amore ci seguirà ovunque, tutto il resto lo lasceremo qui (da Epicoco).

domenica 15 ottobre 2023

14 ottobre 2023 - Funerali di Chiara Cherubini

Nella Chiesa di Santa Maria delle Mole il 14 ottobre 2023  si sono svolti, alle ore quindici e trenta, i funerali di Chiara Cherubini, medico, nefrologo, responsabile per tanti anni della UOS di Nefrologia e Dialisi dell'IRCCS Spallanzani di Roma e medico nefrologo della A.O. San Camillo- Forlanini di Roma. 

Oltre alla famiglia e ai parenti, agli amici, ai vicini, erano presenti anche alcuni medici, infermieri e operatori sanitari degli ospedali in cui ha lavorato.

Le giornate allo Spallanzani cominciavano presto la mattina, intorno alle sette. E poi continuavano nel pomeriggio fino alle sedici, diciassette, diciotto, con qualche brontolio da parte di noi collaboratori che volevamo andarcene a casa.

Lo stile della dott.ssa Cherubini era caratterizzato da queste parole: serietà, competenza, dedizione. Prendersi cura sul serio, non per finta, del paziente. Ascoltare le storie delle vite delle persone. E così i malati diventavano quasi persone di famiglia. L'ho accompagnata, a volte, a dare l'ultimo saluto ai pazienti, quando si sapeva che sarebbero morti ed era sempre andare a salutare una persona cara.

La dottoressa era contro alcune cose: l'arroganza, la violenza, il sopruso, il guadagno non giusto sfruttando i momenti di sofferenza delle persone, le cure date solo a chi se lo poteva permettere. In questo senso ricordo un episodio in cui lei aveva mandato una paziente da un collega e questo aveva chiesto alla paziente, in cambio della sua prestazione professionale, un compenso giudicato dalla dottoressa troppo caro per cui  aveva detto al collega che ai pazienti che lei mandava lui non avrebbe dovuto chiedere compensi così alti, altrimenti, non glieli avrebbe più inviati. Per ottenere gli esami ritenuti necessari per i suoi pazienti, spesso, "rompeva le scatole" ai colleghi e lo faceva con una certa tenacia. 

Tra i progetti importanti che le hanno richiesto molto impegno e coraggio, di quelli che io conosco, per esempio, ricordo quello per il trattamento dei pazienti dializzati HCV positivi (persone infette con il Virus dell'Epatite C) con il protocollo Interferone e Ribavirina per permettere loro di guarire dalla posività al virus. Tutto questo, prima che la ricerca permettesse la scoperta e l'utilizzo, dopo il 2014, dei nuovi farmaci anti-virali, nuovi farmaci che evitano le pericolose complicanze della precedente terapia che, invece, la dottoressa, utilizzando le sole terapie presenti in quel momento, doveva fronteggiare e gestire per curare i malati. Da ricordare, anche, il fatto che il centro di emodialisi da lei diretto, era particolare perché venivano lì dializzati i pazienti infetti e co-infetti HBV, HVC, Hiv. Ovvero persone con diverse e coesistenti infezioni che in altri centri di dialisi non potevano essere dializzati. Era fiera del fatto che in quindici o più anni di attività vi è stato solo un caso di infezione intra-dialitica: formidabile risultato raggiunto grazie agli elevatissimi standard di sicurezza che lei ha fatto adottare e di cui lei era fervente sostenitrice e divulgatrice, attraverso convegni e conferenze, con attiva formazione e partecipazione degli infermieri di emodialisi.  E ancora l'impegno per portare avanti la Dialisi Peritoneale nelle persone infette. La prevenzione delle malattie renali nei malati di Hiv, HCV, HBV che utilizzavano terapie anti-retro-virali. Le tante diagnosi di tubercolosi renali sfuggite ad altri colleghi meno abituati a trattare le malattie infettive. Le tante biopsie renali che hanno permesso diagnosi precoci e quindi trattamenti efficaci evitando la dialisi a numerosi pazienti. Tutto questo per raccontare il suo impegno pragmatico con un risvolto concreto nella vita delle persone ammalate. 

Un'altro elemento che è emerso dalle conversazioni con i colleghi al sopraggiungere della triste notizia è stato il rispetto. Chiara Cherubini è stato un capo, un medico, una collega rispettosa delle persone con cui lavorava. Questa è una caratteristica che ricorre nella descrizione del suo modo di fare. Non falsa e per questo, a volte, scomoda, ma rispettosa. Io come specializzando ho percepito sempre un rispetto nei miei confronti, anche quando non siamo stati d'accordo su qualcosa e vi era una divergenza di opinioni. Non c'è stato mai un abuso della sua posizione di superiore e lo stesso lo dicevano miei colleghi specializzandi, infermieri e gli altri frequentatori del reparto.

"Malatempora currunt!" mi diceva e aggiungeva: "Speriamo di non ammalarci o almeno di trovare bravi medici che ci curino bene". 

Nelle giornate fatte di ore ed ore in ospedale con i malati i pensieri sorgenti di pensiero positivo erano l'arte, la pittura, l'Umbria, l'orto, i libri. Gli si illuminavano gli occhi al pensiero di Chiara (l'11/8) e Francesco, i santi della sua Umbria.

Il 26/8/23 per il suo compleanno dei 70 anni gli ho scritto un messaggio di auguri durante un'escursione sul Gran Sasso e lei mi ha risposto: "Grazie Andrea, sono 70!!! Non so neanche come ho fatto ad arrivarci, ma sono molto contenta!" e riferita al Gran Sasso: "Quanti ricordi, questo è un posto spirituale. Ricordo il silenzio di inverno con la neve e la luna piena".

Nei  suoi traffici con i pazienti, traffici a fin di bene, spesso con pazienti scomodi, difficili, extracomunitari, senza dimora, ha collaborato con tante persona. Fra i vari anche un prete romano, don Matteo, che poi dopo l'elezione di Papa Francesco (che piaceva alla Cherubini) è stato nominato prima vescovo di Roma, poi cardinale di Bologna, quindi presidente della CEI, la Conferenza Episcopale Italiana. Avvisato della morte della dottoressa don Matteo Zuppi ci ha scritto: "Ringrazio il Signore per il suo amore. Era proprio appassionata e brava. "Ero malato e sei venuto a trovarmi".  Portate il mio ringraziamento per lei". 

Proprio così' "Ero malato e sei venuto a curarmi" (Matteo 25). Anche noi, suoi colleghi, allievi, infermieri, persone che abbiamo incrociato i nostri percorsi con il suo, ringraziamo il Signore per avercela fatta conoscere e speriamo che adesso se la prenda con Lui nella pace. Lei sicuramente troverà qualcosa di interessante da fare per gli altri.


19/09/2012 - Nello studio della dottoressa Cherubini, con la specialist a sinistra, la dott.ssa Ester Greenidge traduttrice, durante una conferenza on line collegati con alcuni centri di Malattie infettive 

19/09/2012 - Nello studio della dottoressa Cherubini, con la specialist a sinistra, la dott.ssa Ester Greenidge traduttrice, durante una conferenza on line collegati con alcuni centri di Malattie infettive. A destra la dott.ssa Benedetta Bartoli
1/10/2012 - Ospedale Forlanini di Roma. Una pausa durante la riunione del lunedì con il collega dott. Francesco Stortoni

19/09/2012 - Nello studio della dottoressa Cherubini, con la specialist a sinistra, la dott.ssa Ester Greenidge traduttrice, durante una conferenza on line collegati con alcuni centri di Malattie infettive. A destra la dott.ssa Benedetta Bartoli




2014, 9 luglio - Un momento di festa dopo la discussione della mia specializzazione in Nefrologia e Dialisi.

2014, 9 luglio - Un momento di festa dopo la discussione della mia specializzazione in Nefrologia e Dialisi con il prof. Giorgio Splendiani.

2014, 9 luglio - Un momento di festa dopo la discussione della mia specializzazione in Nefrologia e Dialisi. La dott.ssa Cherubini con noi, appena specializzati.

2014, 9 luglio - Un momento di festa dopo la discussione della mia specializzazione in Nefrologia e Dialisi.

2014, 9 luglio - Un momento di festa dopo la discussione della mia specializzazione in Nefrologia e Dialisi.

2014, 9 luglio - Un momento di festa dopo la discussione della mia specializzazione in Nefrologia e Dialisi. La dott.ssa Chiara Cherubini e il collega nefrologo dott. Dionysis Touroukis.


2014, 9 luglio - Un momento di festa dopo la discussione della mia specializzazione in Nefrologia e Dialisi. La dott.ssa Cherubini con mia madre.

2014, 9 luglio - Un momento di festa dopo la discussione della mia specializzazione in Nefrologia e Dialisi.

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IL CAMMINO DELL'UOMO

IL CAMMINO DELL'UOMO
Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003