domenica 28 aprile 2024

28/04/2024 - Trekking da Prato di Campoli a Pizzo Deta (2041 mt) e percorso in cresta per altre vette.

  Escursione con bellissimi panorami, tecnicamente facile. Condizioni meteo buone. Siamo partiti da  Prato di Campoli in prossimità dei pozzi e degli abbeveratoi  e siamo riusciti a raggiungere la vetta del Pizzo Deta (2041 mt sul livello del mare) seguendo il sentiero 617 A (3.30 minuti segnati dal CAI). Dopo l'attraversamento e il superamento di una faggeta, siamo arrivati sulla parte priva di arbusti e di qui, seguendo a destra per il Pizzo Deta, in vetta. Dalla vetta del Pizzo Deta ci siamo spostati in cresta compiendo vari saliscendi e raggiungendo le cime dei monti Passeggio, Fragara, Scalelle. Da qui abbiamo preso il sentiero 616 CAI e siamo tornati al Prato di Campoli in prossimità dei pozzi e degli abberatoi dove avevamo lasciato le auto.

2024, 28 aprile - Croce di vetta del Pizzo Deta (2041 mt). 
Partecipanti:
Lucio, Adriana, Andrea.

Dati del GPS: 
Distanza: 12 km, Difficoltà: E (per la terminologia CAI). Altitudine massima: 2.208 mt, Altitudine minima ..., Dislivello positivo: circa 1220 mt, Tempo in movimento: ... minuti, Tempo totale: 8 h.

Attrezzatura: 
Abbigliamento per trekking su neve. Ramponi (mai usati vista la scarsità di neve). E' stato un eccesso di prudenza portarseli. Abbiamo lasciato la picca in auto. 

Avvicinamento: 
Ore 05:15 sveglia. Ore 06:20 partenza da Roma. Ore 07:00 casello di Ferentino. Ore 07:40 arrivo a Prato di Campolil e parcheggio in prossimità dei pozzi e degli abbeveratoi. (Distanza da Roma 100 km, 
casello 4,7 euro).  Da Roma si prende l’A1 direzione Napoli fino a Ferentino, poi si percorre la bretella stradale SS214 direzione Casamari-Sora. Da qui si seguono le indicazioni per Veroli lungo la SS224. Prima di entrare in paese si seguono i cartelli verso Prato di Campoli. Al termine della strada si può parcheggiare l'auto.

Trekking:
Ore 07:55 - Partenza da Prato di Campoli. Attraversiamo la radura e arriviamo nella faggeta. Iniziamo a salire fino a superare il bosco e continuiamo fino ad una cresta dove poi deviamo a destra seguendo il profilo delle creste in direzione del Pizzo Deta. 
Ore 10:40  - Arrivo alla croce di vetta del Pizzo Deta (dopo 2h 40 minuti di salita) a 2041 mt.
Ore 11:30 - Dopo una pausa di 50 minuti partiamo dalla croce di Pizzo Deta per eseguire la strada di cresta. 
Ore 12:30 Vetta del monte Passeggio
Ore 13:00 - Vetta del monte Fragara (2005 mt)
Ore 13:25 - Vetta del Monte Scalelle
Ore 13:30 - Partiamo per continuare l'anello e tornare alle auto con il sentiero CAI 616.
Ore 15:00 - Arriviamo a Forca Palomba (1542 mt)
Ore 16:00 - Arriviamo alla macchina.
Ore 16:25 - Partiamo per tornare a Roma.
Ore 19:00 -  Casa di Adriana.

Lezioni apprese:
1- Le nuove scarpe La Sportiva Aequilibrium numero 44,5 acquistate da poco, anche se sono più grandi, non impediscono al mio piede sinistro di farmi male, come le precedenti, anzi (temo) peggio. 
2- Che la macchina fotografica che ho pesa 1,5 kg ma ti permette di portare a casa dei ricordi preziosissimi della giornata che restano per anni. 

Frase dell'escursione:
Frase inviata ai partecipanti alle ore 05:17
"La realtà è il 5% della vita. L'uomo deve sognare per salvarsi" Walter Bonatti. 

Dati GPS:
Per visualizzare il percorso seguito dati GPS: 

Foto della giornata: 
Le foto possono essere ingrandite cliccandoci sopra (su pc, dove possono anche essere viste in sequenza più agevolmente) o digitando sopra su smartphone (una per una). 
Le foto sono soggette a copyright.





































Storie:
Abbiamo incontrato Anna e Antonio, già conosciuti in altre escursioni. 
Si è parlato molto delle ascensioni sul Monte Bianco. Come funziona il pagamento e la prenotazione di una guida, i costi. La preparazione all'ascensione ai 4000 mt. Dei punti critici dell'ascensione al Monte Bianco sulla via Normale francese. 

Si rimane a disposizione per la immediata rimozione di foto, notizie, citazioni, nomi o altro qualora richiesto dagli aventi diritto.

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lunedì 22 aprile 2024

Prof. Franco Nembrini commento al libro Le avventure di Pinocchio - Il dramma della libertà.

Trascrizione di alcuni tratti dell'incontro tenuto dal prof. Franco Nembrini nella basilica di san Giovanni. Si resta a disposizione per l'immediata rimozione del testo qualora richiesto dagli aventi diritto. I titoletti in rosso sono messi per 

da Le avventure di Pinocchio. Ovvero il dramma della libertà. "Le trappole lungo il cammino" 

https://www.youtube.com/watch?v=ypLmsyqdoDo

LA LIBERTA' E L'OBBEDIENZA
Noi tendiamo a pensare che libertà e obbedienza siano due opposti: dove finisce l'obbedienza comincia finalmente la libertà, dove comincia la libertà è perché è finita l'obbedienza. Non funziona così, non è la verità. Le cose non funzionano così. La libertà e obbedienza sono due facce della stessa medaglia. In fondo, tutta la vicenda di Pinocchio è qui a ricordarcelo. L'abbiamo detto in qualche modo la volta scorsa con l'esempio della madre e del figlio. 
Mi viene un altro esempio che mi è sempre sembrato, quando spiegavo a scuola, abbastanza efficace. Lo anticipo perché il tema di questa sera ha a che fare con la consegna della ragione da parte di Dio all'uomo. Dicevo sempre ai ragazzi, avete una ragione potente. E' come se aveste la Ferrari in garage e il motore della Ferrari è una cosa incredibile straordinaria e, a volte, andate in garage a provare la macchina e sentite che ha un motore che è un violino fantastica. Waumm Waummm. Sentire il rumore del motore mentre acceleriamo è una cosa meravigliosa, ma la macchina non si sposta perché vi manca l'albero di trasmissione, cioè qualcosa che trametta la potenza del motore alle ruote. Vi manca il nesso con la realtà, cioè con la terra, con la strada. Motore, albero di trasmissione, ruote, asfalto. Se non si arriva all'asfalto non si va da nessuna parte. Voi potete anche waummm waummm, ma non uscite mai dal garage. E quando uno fa troppe volte waummm waummm con la testa soltanto, con il motore che va a vuoto, fatalmente, o finisce la benzina o si fonde il motore, o ci si fa del male insomma. Certamente non si cammina. Se invece aveste l'albero di trasmissione, già alla prima accensione, aprite il garage e la macchina comincia ad andare. E che cosa scoprite? Scoprite subito una cosa semplicissima. Dovete obbedire. Obbedire alla realtà. A come le cose stanno. Se la strada va in salita vi toccherà mettere la seconda. Se la strada fa una curva dovete decelerare. Tutta la libertà di cui potete godere, guidando la macchina più bella del modo, starà nella capacità che avete di obbedire. Di obbedire a quel misterioso rapporto tra il motore e la strada. Allora ve la godrete davvero. Obbedienza e libertà coincidono. Se te prendi la Ferrari e fai quel che vuoi, mi dispiace ma alla prima curva te ne vai a sbattere contro un palo. Muori e ti fai del male.
Tutta la vicenda di Pinocchio è il racconto, da una parte di godersi la libertà cui si sente destinato, che è giusto, e, dall'altra una serie di equivoci, che, invece di portarlo a godere di questa libertà, lo portano via via, non solo ad intristirsi, ma a degradarsi proprio fino a raggiungere la condizione degli animali, delle bestie, fino a diventare un asino. 
Questa cosa tenetela proprio d'occhio, tenetela come criterio della storia che andiamo stasera a leggere (minuto 09:31). 

L'ADULTO VIVE IL PRESENTE
La vita lo dice. Il bambino vive di sogni, di futuro, dell'attesa del futuro, come è giusto che sia. Il vecchio vive di ricordi, come è giusto che sia. A volte di rimpianti, ma facciamo i buoni, vive di ricordi, come è giusto che sia, perché deve consegnare una tradizione ai giovani. Ma l'uomo adulto, l'uomo che genera, l'uomo che crea, l'uomo che collabora al bene, vive nel presente. 
Vive nel presente, realizza i sogni, custodisce il passato, ma vive nel presente. E sente la sfida nel presente. E' bastato dire "Domani andrò a scuola" ed è già di corsa verso (minuto 24:29).

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martedì 16 aprile 2024

Walter Bonatti e Reinhold Messner festeggiano i cento anni di Riccardo Cassin

Riccardo Cassin, nel giorno del suo centesimo compleanno, a tavola con Walter Bonatti e Reinhold Messner che sono andati a casa sua per salutarlo e stare con lui. 

 Tratto da questo video pubblicato su YouTube.


IL CAMMINO DELL'UOMO

IL CAMMINO DELL'UOMO
Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003