giovedì 31 agosto 2023

26/08/2023 - Gran Sasso - Venticinque anni dal terribile temporale vissuto sul Corno Grande: l'occasione per imparare, ricordare e ringraziare.

2023, 26 agosto - Gran Sasso (Aq) - Croce della vetta occidentale (2912 mt).

Agosto 1998- Agosto 2023.

Venticinque anni fa, poco dopo essere arrivati a questa croce, fummo colti da un terribile temporale. Non capivamo infatti perché, prima della pioggia, i capelli lunghi di Cristiano, quelli sciolti dal codino, si alzavano verso il cielo e, ingenuamente, ne ridevamo insieme. Solo giorni dopo abbiamo capito: erano le cariche elettrostatiche presenti nell'aria che alzavano i capelli verso l'alto. Quel giorno avevamo fatto degli errori nella valutazione del tempo di ascesa, del meteo, delle nostre capacità, del sentiero scelto. A venti anni può accadere.
Una guida alpina, prima di lasciare rapidamente la vetta, ci gridò di andare via subito, ma noi dovevamo aspettare gli ultimi che ancora non erano arrivati in vetta. Fortunatamente, poco dopo, arrivarono. Bisognava andare via di corsa. Noi iniziammo a scendere, ma, improvvisamente, arrivarono la nebbia, il vento forte, il freddo, la grandine, prima piccola e poi con chicchi grandi come noci che picchiavano in testa. Era quasi impossibile capire dove andare e praticamente, già questo lì, in vetta, è un pericolo assoluto. Fortunatamente, dalla cima fino ad un ghiaione sottostante, riuscimmo a seguire l'unica persona che provvidenzialmente ci capitò davanti e che conosceva la strada perché i segnali del CAI, che normalmente indicano il sentiero, non si vedevano più. Poi, giunti poco più in basso, su questo ghiaione che si chiama la Conca degli Invalidi, fu la volta dei fulmini con i loro boati vicini a noi e le loro scariche di elettricità. Avevamo la percezione che i fulmini cadessero a pochi metri da noi. Avevamo i piedi fino alle caviglie in un fiume di acqua e fanghiglia e l'elettricità dei fulmini ci arrivava in tutto il corpo. Alcuni massi spinti dall'acqua cadevano da sopra e dovevamo evitarli. Se, per mantenere l'equilibrio, ci appoggiavamo alle rocce, la forza dell'elettricità che sentivamo sul corpo era ancora più forte e a me, personalmente, due volte, mi ha spostato di quattro cinque metri. Eravamo nove persone. Nessuno di noi era esperto, se non di passeggiate più tranquille, in montagna si, ma non sulle vette a 3.000 mt. 

Quella volta abbiamo scolpito nella memoria le prime fondamentali regole: in montagna non si improvvisa. Ci si prepara, e bene, seguendo precise regole da cui non si può derogare. 

Il Gran Sasso, poi, sembra una montagna tranquilla, ma non lo è e molti, come noi, lo sottovalutano perché è facilmente raggiungibile anche da chi, d'estate, dal mare fa una passeggiata in montagna senza l'adeguata preparazione, con condizioni meteo non adatte o senza l'adeguata attrezzatura. Questo può essere un grave errore.
Se non si è esperti, si può chiedere a guide alpine o a gente del posto che va in montagna da anni e che ne conosce i pericoli. 

Scrivo queste righe sperando che possa servire a qualcuno per non sottovalutare, come noi allora, i rischi della montagna.

Posso dire che ad oggi, per me, sono stati 25 anni di vita donati in più, anni di cui posso essere grato per tutti i regali ricevuti di cui ho presente il lungo e ricco elenco.
Sarebbe bello e utile, parlo per me, ricordare ogni giorno che già la vita per se stessa è un miracolo. Il fatto che respiriamo, che pensiamo, che camminiamo, che possiamo andare in bagno, lavarci.
Già solo questo è un gran regalo.

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mercoledì 30 agosto 2023

A volte si cambia - Lettera trovata sulla Cima Giovanni Paolo II

Tratta dalla pagina Facebook di Vincenzo Battista (Clicca qui).
Si rimane a disposizione degli aventi diritto per l'immediata rimozione della foto. 

Questa lettera è stata trovata sulla cima Giovanni Paolo II (2424 mt), una delle cime minori del gruppo del Gran Sasso. Non è firmata. E' anonima.
Nella vita, a volte, si cambia.




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giovedì 24 agosto 2023

Gran Sasso - Ferrata per il bivacco Bafile - 23 agosto 2023

Tempi:

09:55 - Partenza a piedi da Campo Imperatore (2130 mt).

10:45 - Arrivo alla Sella del Monte Aquila (2335 mt, 50 min).

11:00 - Arrivo al bivio tra Direttissima al Corno Grande e via per il Monte Aquila.

11:35 - Arrivo al Sassone (2500 mt, 50 min).

12:05 - Arrivo all'attacco della ferrata per il bivacco Bafile (30 min). Tratto alpinistico attrezzato (30 min; 2h tutto l'avvicinamento da Campo Imperatore).

12:25 - Partenza per la Ferrata del Bafile.

13:15 - Sosta  fulminea al "belvedere" della ferrata.

14:00 - Arrivo al bivacco Bafile (2669 mt, 1h35 tutta la ferrata ad andare).

14:25 - Ripartenza dal bivacco per tornare indietro.

15:15 - Belvedere.

16:10 - Arrivo al punto di inizio e fine della ferrata al Bafile ovvero il bivio tra la Direttissima al Corno Grande e la via al Bafile (1h45 tutta la ferrata a tornare).

16:45 - Partenza dall'inizio della ferrata per tornare a Campo Imperatore.

17:45 - Sella del Monte Aquila (1h).

17:55 - Partenza dalla Sella del monte Aquila per Campo Imperatore.

18:30 - Arrivo a Campo Imperatore (45 min; 1h 45minuti tutto il ritorno dalla fine della ferrata).

Sosta per un aperitivo birre, acqua, patatine, bagno, visita al museo del Sentiero Italia nei locali della vecchia funivia. Acquisto una guida sul Gran Sasso all'Ostello di Campo Imperatore.


Gran Sasso (Aq), Bivacco Bafile, 23 agosto 2023 - Andrea e Lorenzo

Panorama: stupendo che spazia dal Mar Adriatico a tutto il versante orientale dei monti del Gran Sasso, Campo Imperatore, Maiellla, Sirente, Altopiano delle Rocche, Monte Cagno-Ocre, monte Cefalone, fino a Pizzo Intermesoli.

Difficoltà: mediamente difficile con passaggi più complessi in andata prima del belvedere, comunque superabili (I grado). In ogni caso attenersi alle guide ufficiali.

Esposizione: presente.

Sono stato molto contento di aver fatto la ferrata. Il bivacco Bafile da lontano appare come una casetta rossa piccolissima, un puntino, perso fra le pareti del Corno Grande del Gran Sasso. A venti anni circa lo avevo visto sulla fotografia di un poster che avevo in casa in montagna e da allora mi sarebbe piaciuto raggiungerlo. E così è avvenuto.

Compagni di cordata: Andrea, Lorenzo, Chiara.

Tempo impiegato: 8 h 23 minuti, 

Distanza: 11 km, 

Dislivello: 656 mt, 

Calorie: 1912 (subito riprese, tranquilli). 

Fonte per notizie tecnichewww.ferrate365.it- Bafile.

Il video racconto: 

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sabato 19 agosto 2023

Gran Sasso - Ferrata Brizio - 18 agosto 2023

08:30 - Funivia da Fonte Cerreto (Assergi. Costo: 11 euro con sconto di 1 euro se soci CAI). Incontro della cordata: Bruno, Raffaello, Andrea.

09:00 - Partenza da Campo Imperatore.

09:40 - Sella del Monte Aquila (2335 mt, 40 min).

10:35 - Sella del Brecciaio (2506 mt, 1h circa). Pausa di 10 minuti. Affaccio sulle creste meridionali del Gran Sasso, ovvero su Pizzo Cefalone (Vetta Woityla, 2424 mt), Cima delle Malecoste (2444 mt), Pizzo Camarda, Monte Jenca, Monte San Franco. E poi sui più vicini Pizzo Intermesoli e Monte Corvo. Decidiamo di fare la via ferrata Brizio in direzione dalla Sella dei due Corni verso la Sella del Brecciaio. Quindi dobbiamo raggiungere la Sella dei due Corni. Si aggiunge alla nostra cordata anche Raffaele. 

10:45 - Partenza dalla Sella del Brecciaio (2506 mt).

11:25 - Bivio a sinistra per raggiungere il Passo del Cannone (40 min). 

12:00 - Passo del Cannone. Iniziamo a scendere verso la Sella dei due Corni.

10:30 - (Orario presunto) Sella dei due Corni (2547 mt, 30 min). 

13:10 - Attacco della ferrata Brizio. Ora le è stato cambiato il nome ed è stata chiamata "dei Ginepri" in quanto si affaccia sulla Valle dei Ginepri. 

14:45 - Finiamo la ferrata. Abbiamo completato la ferrata in 1h 35 minuti. Il nevaio era ridottissimo di dimensioni.

14:55 - Ritorno alla Sella del Brecciaio.

15:45 - Sella del Monte Aquila (50 min).

16:40 - Campo Imperatore. Premio: un'ottima birra 0,3 lt freschissima. Un cartoccio di patatine fritte con maionese e ketchup.

17:00 - Funivia per Fonte Cerreto.

17:30 - Siamo in macchina.

Per notizie più tecniche consultare: www.ferrate365.it. Il sito però descrive l'itinerario nel verso opposto, dove il tratto in discesa per me è preponderante e per questo più difficile (?). 

Difficoltà: Dipende dall'esperienza. Fisicamente è mediamente impegnativa. E' richiesta un'esperienza di ferrata. L'abitudine a stare in tratti esposti sebbene assicurati.

Impegnativo fisicamente per me è l'avvicinamento che a noi ha richiesto dalle 09:00 alle 13:10 (4h10). Soprattutto impegnativa per le ginocchia la discesa da Passo del Cannone all'inizio della ferrata 1h 10min perché su ghiaione, con pericolo di caduta sassi sugli escursionisti che sono sotto. Per me questa è stata la parte più impegnativa.  

E, una volta finita la ferrata, è faticoso il ritorno con 1h 40 min in discesa.

Bellezza: per me molto bella. Affascinante. Coinvolgente.

Storia della via ferrata: creata per agevolare l'accesso degli scalatori al Corno Piccolo dal versante aquilano. 

Riflessione saltabilissima sul cambio di nome della via ferrata. Nel 1938 Guido Brizio, (fonte ricavata su questo sito: www.planetmountain.com) allora presidente della sezione di Roma del CAI, durante il periodo fascista rinominato Centro Alpino Italiano, secondo le direttive del CAI appunto, avrebbe espulso i soci non ariani Enrico Iannetta e sua moglie Agnese Ajò. La ferrata era stata nominata così nel 1950 circa. Il CAI è impegnato, pressapoco dal 2022, in un percorso di autocritica e nel riconoscere la propria responsabilità nel dare continuità alla politica razziale fascista. Ultimamente ha espulso anche Benito Mussolini dall'elenco dei suoi soci onorari (fonte: www.planetmountain.com). Pur essendo io, evidentemente e convintamente antifascista, sostenitore del processo di auto revisione e critica del CAI e contrario alle leggi razziali del 1938, mi chiedo se questo cambio di nome sia una cosa giusta e penso che abbia uno scarso risultato educativo. Il fatto di espellere i soci "non ariani" è stato un atto ingiusto certamente. Ma la vita di Brizio è ora giudicabile nel suo valore solo per quell'atto abietto ignobile, vile, infame e condannabile o  ha fatto qualcosa anche di meritorio nella sua vita? Se certamente condanno l'atto, non è detto che io condanni la persona, di cui, è vero, non conosco la vita. La realtà è più complessa. Ha espulso due persone di religione ebraica e ha sbagliato. E adesso noi lo espelliamo perché ha estromesso le persone di religione ebraica. Stessa logica. Bo. Non sarebbe meglio dire Guido Brizio ha fatto tante cose nella sua vita. E' stato presidente della sezione del CAI di Roma. Durante quel periodo ha commesso degli errori come molte persone che appartenevano al CAI, non contrastando gli ordini del regime fascista. E' vero. Come CAI compiamo un atto ripartivo simbolico restituendo le tessere ai parenti famigliari delle persone espulse dicendo che, come CAI, abbiamo sbagliato a mandarle via. Siamo fermamente convinti del supremo valore di ogni persona a prescindere dal suo credo religioso. Però le vie ferrate le abbiamo chiamate con il suo/loro nome e tali nomi restano. E resterà anche il fatto che pur avendo dato il suo/loro nome alle vie ferrate, purtroppo, egli/essi sbagliarono a compiere delle scelte in linea con le riprovevoli leggi razziali del 1938.  E noi oggi siamo fermamente convinti che hanno sbagliato e lo affermiamo pubblicamente. Comunque così è, è stato cambiato il nome alla ferrata.

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martedì 8 agosto 2023

Gran Sasso - Fino a Passo del Cannone (da Prati di Tivo) - 9 agosto 2023

05:45 - Partenza da Roma.
07:20 - Uscita casello autostradale di Colledara (1h35 min)
08:30 - Appuntamento per la cordata: Anna, Stefano, Andrea.


08:55 - Saliamo sulla funivia.
09:15 - Madonnina o Passo delle Scalette. Iniziamo a camminare in direzione del Rifugio Franchetti al Corno Grande.
09:40 - Passiamo sotto i sassi disposti ad arco (25 min).
10:45 - Arrivo al Rifugio Franchetti (1h30 min). Pausa si 25 minuti.
11:10 - Partenza per il Corno Grande.
12:30 - Passo del Cannone dopo 1h 20 min. Decisione di fermarci e tornare indietro.
12:45 - Inizio della discesa.
14:10 - Arrivo al Rifugio Franchetti (1h 25 minuti)
15:30 - Partenza dal rifugio Franchetti. Dopo un'ora si incontrano i sassi disposti ad arco.
17:10 - Passo delle Scalette per riprendere la funivia (1h40).
17:30 - Bar a Prati di Tivo (20 min).
18:05 - Partenza da Prati di Tivo per Roma.
19:00 - Montorio al Vomano.

Vediamo quanto carico sono partito:

Peso: Zaino Vaude Brenta 40: 1,3 kg;

Cambio: 1 mutanda (45 gr) + 1 paio calzettoni (80 gr) + 1 maglietta (125 gr); Felpa pile: 325 gr; Giacca impermeabile Gebo Mountain: (500 gr). Peso sub totale: 875 gr

2 Ginocchiere (280 gr); Camel Water 1,5 lt: (140 gr). Peso sub totale: 420 gr.

Farmaci: (120gr)+ (100 gr) + Crema solare 50 (30 gr); Peso sub totale: 250 gr.

Tesserino CAI: 15 gr.

Materiale fotografico: Canon 10-22 mm (520 gr);; Canon EOS 7D Mark II con obiettivo 18-135 mm (1500 gr); Adattatore iPhone al trepiedi: (100 gr); Peso subtotale: 2,3 kg.

A questo va aggiunto il cibo: 3 panini, un pacchetto di wafer, quattro barrette, una tavoletta di cioccolato.

Acquisizioni: Il camel water è uno strumento utilissimo per poter bere, senza fermarsi per aprire lo zaino. Si può bere poco e spesso. 


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IL CAMMINO DELL'UOMO

IL CAMMINO DELL'UOMO
Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003