giovedì 30 novembre 2023

Walter Bonatti, Montagne una vita, Rizzoli, Milano 2015

Si resta a disposizione per l'immediata rimozione  dei testi e delle immagini qualora richiesta dagli aventi diritto. 

Acquistato: 18/08/2021

Occasione: Libreria Campedel, Piazza dei Martiri, 27. Belluno.

Prezzo: 13 euro.

Pagine: 369.

Letto: lettura iniziata nel 2021. Terminata nel 2022.



Copertina

 

La montagna fin dall'inizio, è stato l'ambiente più congeniale alla mia formazione. Mi ha consentito di soddisfare il bisogno innato che ha ogni uomo di misurarsi e di provarsi, di conoscere e di sapere. Così, impresa dopo impresa, lassù mi sono sentito più vivo, libero, vero: dunque realizzato. Nella mia vita di scalatore ho sempre obbedito alle emozioni, all'impulso creativo e contemplativo. Ma fu sopratutto praticando l'alpinismo solitario che ho potuto entrare in sintonia con la Grande Natura, e ancor pi a fondo o potuto intuire i miei perché e i miei limiti (Pagina 7).

 Se vuoi e ti fa piacere, lasciami un commento sotto il post. Basta cliccare sulla scritta Posta un commento che vedi sotto. Se firmi (aggiungendo il nome) il commento saprò chi sei. Se scriverai il tuo indirizzo email ti potrò anche rispondere. I commenti impiegano qualche giorno ad essere pubblicati sotto il post. Se vuoi scrivermi in privato alla mia email: andreapiola@yahoo.it.

mercoledì 29 novembre 2023

Ian Stewart, Vann Jonies, L'analisi transazionale, Guida alla psicologia dei rapporti umani, Garzanti, Milano 1990

Si resta a disposizione per l'immediata rimozione  dei testi e delle immagini qualora richiesta dagli aventi diritto. 

Acquistato: 15/04/2019

Occasione: Libreria Ancora di Via della Conciliazione.

Prezzo: 32 euro.

Pagine: 425.

Letto: lettura iniziata nel 2019



Copertina

Retro di copertina

Questo libro è il testo che ho utilizzato per approcciarmi in maniera sistematica alla conoscenza dell'Analisi Transazionale.

 Se vuoi e ti fa piacere, lasciami un commento sotto il post. Basta cliccare sulla scritta Posta un commento che vedi sotto. Se firmi (aggiungendo il nome) il commento saprò chi sei. Se scriverai il tuo indirizzo email ti potrò anche rispondere. I commenti impiegano qualche giorno ad essere pubblicati sotto il post. Se vuoi scrivermi in privato alla mia email: andreapiola@yahoo.it.

domenica 26 novembre 2023

Catechismo - Le offese alla verità

Se manca la verità, tutto sembra uguale. Il vero dramma è confondere il vero e il falso. E ci sono delle parole che aiutano a fare luce. Ripassarle fa bene. Che significano: rispetto della reputazione altrui, giudizio temerario, maldicenza, calunnia?

Estratto del Catechismo della Chiesa Cattolica, 2476.

 Se vuoi e ti fa piacere, lasciami un commento sotto il post. Basta cliccare sulla scritta Posta un commento che vedi sotto. Se firmi (aggiungendo il nome) il commento saprò chi sei. Se scriverai il tuo indirizzo email ti potrò anche rispondere. I commenti impiegano qualche giorno ad essere pubblicati sotto il post. Se vuoi scrivermi in privato alla mia email: andreapiola@yahoo.it.

venerdì 24 novembre 2023

Massimo Recalcati ospite di Giorgio Zanchini: ... anche su come contrastare il maschilismo

Davvero noi pensiamo che esista una materia specialistica che possa insegnare che cosa è il rispetto dell'altro, l'educazione affettiva e sentimentale, la tolleranza, il dialogo, il rifiuto del ricorso alla violenza e all'assoggettamento dell'altro? Ma questo non dovrebbe farlo la cultura in senso lato, la formazione, la scuola, l'impegno di ciascuno a crescere, a strappare dal proprio cuore il male ed a coltivare il bene? Una sincera ricerca spirituale e una dimensione di fede autentica (se non ipocrite), spesso contestate, contrastate, derise, ridicolizzate, negate, rientrano proprio in questo percorso di crescita e di evoluzione personale. Così come, se necessario, il ricorso a dei percorsi di cura psichiatrica e psicoterapeutica.
Mi ha aiutato a concettualizzare questo pensiero un intervista fatta ieri giovedì 24 novembre a Massimo Recalcati di cui segue il link: (clicca qui per il link) di cui riporto la trascrizione.

Massimo Recalcati presenta il suo libro, Massimo Recalcati, Jacques Lacan, Feltrinelli, 2023. Il testo fa parte della collana Eredi (clicca qui per il catalogo).

Il testo di parte dell'intervista del prof. Massimo Recalcati risulta dalla trascrizione della trasmissione "Quante storie" di Giorgio Zanchini del 24/11/2023 di cui si scrive il link. Si resta a disposizione per l'immediata rimozione del testo qualora richiesto dagli aventi diritto. 


Il prof. Massimo Recalcati risponde all'intervista del giornalista Giorgio Zanchini.

Lo studio della trasmissione "Quante storie" di Giorgio Zanchini che ospita il prof. Massimo Recalcati.

Come sapete Massimo Recalcati, oltre che uno studioso di Lacan, è uno studioso in senso lato e partecipa anche del dibattito pubblico specialmente attraverso articoli di giornale peraltro raccolti in un altro saggio di Feltrinelli. Lo dico perché volevamo farle vedere due ritagli di due articoli di questi giorni e poi aggiungere anche un’impressione di Emilia. 

Una petizione per salvaguardare il bonus psicologo che è un tema su cui la politica ha discusso molto negli ultimi mesi (Fedez: una petizione per salvaguardare il bonus psicologo). 

L'articolo sulla proposta di Fedez.

E poi, di nuovo, tema di strettissima attualità, la discussione decisione, dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, dell’educazione sentimentale, all’affettività, sessuale. Valditare, un paio di giorni fa, “così a scuola sfidiamo il maschilismo. Un tema complicatissimo professore. 

L'articolo sulla proposta del ministro Valditara.

Allora le due intenzioni sono buone. 
Cioè mettere il riflettore sui problemi del disagio psichico, come cerca di fare Fedez. E porre il problema di come usciamo dal problema di questa cultura maschilista che genera l'orrore che abbiamo visto in questi giorni.
Sulle risposte mi permetto di avere qualche riserva. 
Per esempio, rispetto al lavoro qui di Fedez, bé dovremmo interrogarci sulla salute mentale. Che cosa è salute mentale? Che cosa è malattia mentale? Io ci vedo per esempio, il rischio di pensare che esiste una normalità psichica e che l'obiettivo della cura del disagio psichico sia una normalizzazione di ciò che, invece, poi in realtà, i sintomi definiscono un soggetto. Tutti noi siamo un pò bizzarri, tutti noi siamo un pò storti. Tutti noi siamo un pò anormali. il trattamento della malattia mentale coincide con la normalizzazione? E allora, ecco il dubbio, ma non è forse la normalizzazione, cioè pensare una vita senza sintomi, l'espressione massima della malattia mentale?

Al ministro, seconda obiezione.
Ma davvero noi pensiamo che esiste una materia specialistica che possa insegnare come si rispetta l’altro, che possa insegnare la tolleranza, che possa insegnare insegnare la differenza tra l’amore e la predazione. Ma non è questo, ecco la mia obiezione, l’obiettivo fondamentale della cultura, cioè della scuola? Non ha senso scavare, nei programmi, una zona dove si discuterebbe, in modo specialistico questi temi: per esempio l’educazione sessuale, o, come si dice oggi, l’educazione sentimentale. Perché questo è il compito della cultura, compito della scuola. E’ la scuola in se stessa che dovrebbe, come dire, formare alla tolleranza, al dialogo, al rispetto. E’ lo stesso discorso che io facevo un pò di tempo fa sull’educazione civica. Davvero noi possiamo pensare che l’educazione del cittadino sia in quell’ora alla settimana che definisce una disciplina o non è forse la scuola che dovrebbe formare una mentalità di cittadinanza?

 Se vuoi e ti fa piacere, lasciami un commento sotto il post. Basta cliccare sulla scritta Posta un commento che vedi sotto. Per me è un aiuto e uno stimolo ricevere un commento di ritorno. Se poi addirittura firmi (aggiungendo il nome) il commento sarò molto contento perché saprò chi ha scritto il commento. Se scriverai il tuo indirizzo email ti potrò anche rispondere. I commenti impiegano qualche giorno ad essere pubblicati sotto il post. Se vuoi lasciare un commento che legga solo io, puoi scrivermi alla mia email: andreapiola@yahoo.it. Grazie mille. 








venerdì 17 novembre 2023

Dante Alighieri - Inferno - Canto VII

Tratto dalle pagine del libro: F. NEMBRINI,  Dante Alighieri, Inferno, Mondadori, Milano 2018, 203. Si rimane a disposizione degli aventi diritto per l'immediata rimozione del testo. Il paragrafo Concetti importanti, deriva da una paragrafatura e sintesi della introduzione del libro al Canto VII.

Sintesi del canto - Siamo nel quarto cerchio, dove Dante, dopo aver superato Pluto, il custode (vv. 1-15), incontra avari e prodighi (vv. 16-66). Segue una lunga digressione di Virgilio sulla Fortuna (vv 67-96), quindi Dante e Virgilio arrivano nel quinto cerchio, costituito dalla palude Stige, dove sono puniti gli iracondi e gli accidiosi ( vv. 97-130).


Concetti importanti

- Nel VII canto Dante incontra due coppie di peccatori: nel quarto cerchio, avari e prodighi, nel quinto cerchio, iracondi e accidiosi.

- Perché Dante mette insieme colpe opposte?

- Nel caso di avari e prodighi: in entrambi i casi gli uomini in vita hanno pensato che la ricchezza o i beni da lei acquistabili potessero essere la fonte della felicità, invece, si rivela per quello che è: un ostacolo al cammino, come nel mito classico di Sisifo.

- Dante ci fa ricordare Gesù e concorda con la mentalità medioevale che considera il denaro "sterco del diavolo" e considera l'usura un peccato grave.

- Avari e prodighi hanno guardato ai soldi in modo sbagliato. La ricchezza di per sé non è un male, ma è più facile che un ricco pensi che la ricchezza sia una risposta adeguata al proprio desiderio.

- Avarizia e prodigalità sono due esiti opposti dello stesso errore. I prodighi spendono senza misura e sperano di ottenere la felicità dalle soddisfazioni che i soldi procurano. Tutto l'oro del mondo non potrebbe dare un attimo di tregua a questi dannati.

- Dante mette in bocca a Virgilio un discorso sulla Fortuna. Per Virgilio, la Fortuna è una ministra di Dio a cui lui affida "li splendor mondani" (ricchezze, onori, successo, potere) e lei li sposta da una persona all'altra, da una famiglia all'altra, da un popolo all'altro, senza una apparente logica. E lo fa, invece, con una logica non umana, ma divina, e lo fa per educarci al fatto che il mondo di sviluppa secondo il disegno di Dio e non secondo il nostro disegno. La Fortuna non è una dea bendata, anzi ci vede benissimo, vede meglio di noi.

 Perciò la si può ringraziare, perché i rovesci della vita sono per il nostro vero bene. E' il paradosso che Dante stesso ha vissuto sulla propria pelle quando è morta Beatrice, quando è stato esiliato: è allora che ha cominciato a capire il valore vero delle cose (F. NEMBRINI,  Dante Alighieri, Inferno, Mondadori, Milano 2018, 205).

- Gli iracondi e gli accidiosi. Nel quinto cerchio, Dante vede gli iracondi nel fango della palude che si pestano e si sbranano fra di loro.

- L'ira e l'accidia, oggi, difficilmente sono percepiti nella nostra società come peccati. Anzi, l'ira oggi, sembra una virtù, non un vizio.

- Come per la lussuria del canto V, come per il denaro, anche per l'ira vale lo stesso criterio. E' normale provare rabbia, ma non è sano alimentarla. Anche S. Paolo afferma qualcosa di simile. Il problema non è l'emozione, ma l'uso che decidiamo di farne.

- Per quanto riguarda l'accidia, difficilmente è vista come un peccato: cosa c'è di male nel non fare niente? Se non faccio niente, non faccio neanche niente di male? Pensiamo agli "sdraiati" (Michele Serra, Gli sdraiati, Feltrinelli, Milano 2013), adolescenti ipnotizzati da musica, cellulare, videogiochi. Invece che conquistare il mondo, si rifugiano sul divano.

- In realtà l'accidia è data da una assenza di gratitudine che porta ad una tristezza profonda.

- Alla radice dell'accidia c'è un atteggiamento per cui non sei più in grado di apprezzare il bello e il buono che c'è.

- La radice comune  di rabbia e accidia? Un senso di ingiustizia subita, che diventa totalizzante. Una persona non vede più il bello che ha di fronte, ma guarda soltanto il proprio malessere. La radice è la stessa: erigere il proprio stato d'animo a criterio ultimo della realtà sottomettendogli tutto il resto.

- Dal punto di vista cristiano, quando incontri Cristo, o lo segui oppure no. Se non lo segui puoi assumere l'atteggiamento dei Farisei, che sposano la rabbia, e vogliono eliminare quello che Gesù propone e Gesù stesso. Puoi assumere l'atteggiamento del giovane ricco, che sposa l'accidia, che si toglie dalla presenza di Gesù e si ritrova nella tristezza perché sa di essere stato alla presenza del Bene e di averlo rifiutato. 

- Ci avviciniamo verso la fine della prima parte dell'Inferno dove Dante inserisce i peccatori di "incontinenza". 

- Il fatto di collocare in questa parte le coppie di peccatori,  avari e prodighi e di iracondi e di accidiosi, è la scelta che Dante fa per dirci che esistono due modi sbagliati di stare di fronte alle cose: disprezzare e idolatrare. Disprezzare, non riconoscere il valore delle cose (le persone, i beni, le azioni) e quindi non prendersene cura, non impegnarcisi: ignavi, prodighi, accidiosi. E idolatrare: non riconoscere il limite che le cose hanno e, quindi, fare di persone, beni, azioni il valore assoluto: lussuriosi, golosi, avari, iracondi. Errori di giudizio che nascono dal medesimo atteggiamento: l'incapacità di riconoscere che tutto ciò che esiste è un bene finito. E' un bene e perciò merita il nostro amore. E' finito perciò non merita un amore ed un impegno totali, ma può essere amato in modo adeguato solo se riconosciuto come segno di un Bene più grande

- Quindi la Fortuna ci aiuta a non dare la nostro devozione incondizionata ad un oggetto non adeguato all'ampiezza del nostro desiderio. 

 Se vuoi e ti fa piacere, lasciami un commento sotto il post. Basta cliccare sulla scritta Posta un commento che vedi sotto. Per me è un aiuto e uno stimolo ricevere un commento di ritorno. Se poi addirittura firmi (aggiungendo il nome) il commento sarò molto contento perché saprò chi ha scritto il commento. Se scriverai il tuo indirizzo email ti potrò anche rispondere. I commenti impiegano qualche giorno ad essere pubblicati sotto il post. Se vuoi lasciare un commento che legga solo io, puoi scrivermi alla mia email: andreapiola@yahoo.it. Grazie mille. 

F. NEMBRINI, Dante Alighieri, Inferno, Mondadori, Milano 2018, 205.- Frase

"I rovesci della vita sono il nostro vero bene. E' il paradosso che Dante stesso ha vissuto sulla propria pelle quando è morta Beatrice, quando è stato esiliato: è allora che ha cominciato a capire il valore vero delle cose".

F. NEMBRINI, Dante Alighieri, Inferno, Mondadori, Milano 2018, 205.


 Se vuoi e ti fa piacere, lasciami un commento sotto il post. Basta cliccare sulla scritta Posta un commento che vedi sotto. Per me è un aiuto e uno stimolo ricevere un commento di ritorno. Se poi addirittura firmi (aggiungendo il nome) il commento sarò molto contento perché saprò chi ha scritto il commento. Se scriverai il tuo indirizzo email ti potrò anche rispondere. I commenti impiegano qualche giorno ad essere pubblicati sotto il post. Se vuoi lasciare un commento che legga solo io, puoi scrivermi alla mia email: andreapiola@yahoo.it. Grazie mille. 

mercoledì 8 novembre 2023

Claude Beata, Anche i gatti nel loro piccolo sbroccano, Guida per umani alla comprensione delle follie feline, Giunti Editore, Firenze 2023.

Si resta a disposizione per l'immediata rimozione  dei testi e delle immagini qualora richiesta dagli aventi diritto. 

Acquistato: 08/11/2023.

Occasione: Libreria San Paolo di Via della Conciliazione, dopo aver visitato FRDG. Prevalentemente per il grande successo che ha avuto la copertina inviata da me sul gruppo di famiglia. Il titolo ha intercettato l'interesse di mia madre, di mia sorella e delle mie nipoti.

Prezzo: 16,9 euro.

Pagine: 250

Letto: Lettura non iniziata. Possibile regalo.






Ogni gatto ha una storia di ordinaria follia da raccontare.
Ogni umano ha bisogno di Calude Beata per comprenderla.
(Citato dal retro di copertina).

Questo dice l'autore, chissà se è vero.


 Se vuoi e ti fa piacere, lasciami un commento sotto il post. Basta cliccare sulla scritta Posta un commento che vedi sotto. Per me è un aiuto e uno stimolo ricevere un commento di ritorno. Se poi addirittura firmi (aggiungendo il nome) il commento sarò molto contento perché saprò chi ha scritto il commento. Se scriverai il tuo indirizzo email ti potrò anche rispondere. I commenti impiegano qualche giorno ad essere pubblicati sotto il post. Se vuoi lasciare un commento che legga solo io, puoi scrivermi alla mia email: andreapiola@yahoo.it. Grazie mille. 


De Prévaux - Russo, Carlo Acutis, Il santo dei giovani, Mondadori Electa, Verona 2023

Si resta a disposizione per l'immediata rimozione  dei testi e delle immagini qualora richiesta dagli aventi diritto. 

Acquistato: 08/11/2023.

Occasione: Libreria San Paolo di Via della Conciliazione (dopo aver visitato FRDG). Me l'ha fatto vedere Miguel Cuartero dicendo che era interessante. Come al solito. Io l'ho letto in libreria in mezz'ora e il tempo è volato. Non l'ho acquistato subito. L'ho acquistato dopo una settimana.

Prezzo: 14,9 euro.

Pagine: 48.

Letto: lettura iniziata il 01/11/2023 e terminata in mezz'ora nella libreria.


Copertina del libro

 Carlo è un ragazzo apparentemente ordinario. Ama il calcio, gli animali e passare il tempo con gli amici, ed è un patito di informatica... Ma non è come tutti gli altri: è affascinato dalle chiese e dalla Vergine Maria, e il suo desiderio più grande è ricevere l'Eucarestia! La sua vera passione è Dio, e mette ogni talento al suo servizio. Crea siti web per le parrocchie, lavora per due anni alla più grande mostra sui miracoli eucaristici mai realizzata, che sarà esposta  in Piazza di 10.000 parrocchie, ed è pieno di idee missionarie.

A 15 anni viene colpito da una leucemia fulminante. Non si lamenta di nulla. "La felicità è lo sguardo rivolto verso Dio. La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi". Muore il 12 ottobre 2006. La sua popolarità è immediata, soprattutto tra i giovani. Nel 2018 gli viene attribuito un miracolo e Papa Francesco lo dichiara beato nel 2020. Molti giovani vedono in lui un faro nel mondo di oggi.
(copia del testo di retrocopertina).

E' un fumetto, ben fatto e avvincente. E' il primo libro in cui ho letto la storia di Carlo Acutis. Avevo sentito parlare di lui, senza però conoscerne in dettaglio la storia. Mi ha colpito leggere delle sue scelte di vita. Scelte coraggiose fatte con fierezza, senza vergogna, vivendo nella pienezza la sua relazione con l'Altro e riverberando la luce di quella relazione su tutte le altre. Mi è tanto piaciuto che, per la voglia di farlo leggere ad altri, l'ho acquistato pur avendolo, di fatto, letto, tutto di un fiato, in libreria.

 Se vuoi e ti fa piacere, lasciami un commento sotto il post. Basta cliccare sulla scritta Posta un commento che vedi sotto. Per me è un aiuto e uno stimolo ricevere un commento di ritorno. Se poi addirittura firmi (aggiungendo il nome) il commento sarò molto contento perché saprò chi ha scritto il commento. Se scriverai il tuo indirizzo email ti potrò anche rispondere. I commenti impiegano qualche giorno ad essere pubblicati sotto il post. Se vuoi lasciare un commento che legga solo io, puoi scrivermi alla mia email: andreapiola@yahoo.it. Grazie mille. 

giovedì 2 novembre 2023

Valentina Sala, ostetrica che in un ospedale di Gerusalemme gestito da personale palestinese aiuta a nascere figli di coppie ebree


 

Mi ha colpito molto questo video segnalatomi da don Vito Vacca. Suor Valentina è un'ostetrica. La sua freschezza e la sua autenticità sono contagiose. Si resta incantati dal racconto di come la sua formazione di ostetrica le ha permesso di contribuire alla creazione di un piccolo miracolo. Di una "start up" capace di far sì che coppie di ebrei chiedessero di essere seguiti, per la nascita dei loro figli, da personale palestinese. Un fatto totalmente inedito nella storia dello stato di Israele.


 Se vuoi e ti fa piacere, lasciami un commento sotto il post. Basta cliccare sulla scritta Posta un commento che vedi sotto. Per me è un aiuto e uno stimolo ricevere un commento di ritorno. Se poi addirittura firmi (aggiungendo il nome) il commento sarò molto contento perché saprò chi ha scritto il commento. Se scriverai il tuo indirizzo email ti potrò anche rispondere. I commenti impiegano qualche giorno ad essere pubblicati sotto il post. Se vuoi lasciare un commento che legga solo io, puoi scrivermi alla mia email: andreapiola@yahoo.it. Grazie mille. 

Francesco Occhetta, Carlo Acutis Beato, La vita oltre il confine, Editrice VELAR, 2013 Bergamo.

Si resta a disposizione per l'immediata rimozione  dei testi e delle immagini qualora richiesta dagli aventi diritto. 

Acquistato: 01/11/2023.

Occasione: nella sagrestia della Chiesa del Gesù a Roma, dopo la messa.

Prezzo: 5 euro.

Pagine: 50.

Letto: lettura terminata il 5/11/23.


Copertina



Qualche frase

Pag. 4
Sono solamente qualche pennellata di colore dei quindici brevi anni di un ragazzo normale, in cui tanti ragazzi possono rispecchiarsi.

Pag. 5
La vita può essere breve ed è per tutti fragile, ma per Carlo andava vissuta nella sua pienezza senza sprecarla. Per questo ripeteva: "Tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie". E' l'invito a non sprecare la vita e a ricercare la felicità vera: "La felicità - diceva -  è lo sguardo rivolto verso Dio. La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi".
Davanti all'eredità della vita di Carlo ci possiamo chiedere: che cosa significavano per lui le parole: amore, dolore, gioia, sofferenza? Domande che ci portano a riflettere su cos'è per noi la morte e perché un giovane muore. Nelle parole di Paolo VI ai giovani del messaggio di chiusura del Concilio (7 dicembre 1965, sembra ri trovare le tracce della sua vita: "Rifiutate di dar libero corso agli istinti della violenza e dell'odio, che generano le guerre e il loro triste corteo di miserie. Siate: generosi, puri, rispettosi, sinceri. E costruite nell'entusiasmo un mondo migliore di quello attuale!"

Pag. 9
Alla domanda: "Cosa ti colpisce della vita di Carlo?" un giovane su Facebook scrive: "La sua umiltà; Carlo è vissuto in una famiglia molto abbiente per cui nulla gli avrebbe impedito di vivere in modo agiato e che gli avrebbe procurato quel senso di superbia, e di sentirsi il primo... invece ha sempre mantenuto quel tenore di vita e di pensiero "povero"... sempre aperto agli ultimi, altruista verso chiunque, non è poco nel nostro "pianeta" attuale [...]. Sento molto vicino Carlo in molte mie necessità e bisogni sia materiali che spirituali... forse perché essendo giovane come me e come tanti altri è molto vicino alle esigenze e alle problematiche dei suoi coetanei?".

Pag. 11
Sono di Steve Jobs alcuni insegnamenti che Carlo fa propri: "Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. [...] Essere l'uomo più ricco del cimitero non mi interessa... andare a letto la sera dicendo che abbiamo fatto qualcosa di fantastico... è questo che mi interessa". 

Pag. 13
Convinceva  le sue amiche anon banalizzare il loro corpo, ricordando loro che è il "tempio dello Spirito Santo". Arrivava persino ad ammonire i suoi amici affinché, nell'utilizzo di internet, non cadessero nelle trappole dei siti pornografici che "ipnotizzano" e rendono dipendenti gli adolescenti. Sono gli anni in cui ai suoi compagni parla dell'importanza della volontà e della capacità di domarla. 

Pag. 16
Ecco cosa diceva Carlo: "Che giova all'uomo vincere mille battaglie se poi non è capace di vincere se stesso?" e ancora: "Non l'amor proprio, ma la Gloria di Dio". 

Pag. 17
Aiutata extra-comunitari, mendicanti, disabili, anziani, bambini. Si preoccupava degli amici  i cui genitori sia stavano separando e li invitava a casa sua per sostenerli; in classe prendeva le difese di coloro che avevano più difficoltà ad integrarsi. In più di un'occasione ha difeso i disabili che venivano presi in giro dai ragazzi. 

Pag. 22-24
Dagli scritti e dalle riflessioni di Carlo, l'Eucarestia è anzitutto il "sacrificio" di Dio in favore dell'uomo. Una convinzione che lo porta a vedere il mondo con gli occhi di Dio: se la vittoria sembra essere sempre del più prepotente e del più armato, per Carlo, l'Eucarestia fa nascere uomini e donne novi che hanno la forza di dare la vita anche a chi ti dà la morte; di servire e non asservire; di vincere il male del mondo caricandoselo sulle proprie spalle.
Il suo amore per l'eucarestia può essere espresso in una sua frase: "Più Eucarestie riceveremo e più diventeremo simili a Gesù e già su questa terra pregusteremo il Paradiso".
L'Eucarestia, che significa "ringraziamento", per Carlo ha due significati: quello della comunione e quello dell'adorazione. Attraverso l'adorazione Carlo vive una dimensione affettiva importante: silenzio e parola, ascolto e amicizia, mistero silenzioso e percezione profonda di Dio. Carlo non inventa nulla, scopre la forza dell'Eucarestia recandosi ogni giorno in chiesa a fare adorazione. Può sembrare un atto di devozione superato da tempi, invece sembra dire ai suoi coetanei: "Fatelo come me" e vedrete i risultati!
Proprio la forza dell'adorazione fa comprendere a Carlo che il corpo di Cristo oltre a stare nell'Eucarestia, è nelle persone che si amano: poveri, piccoli, forestieri, ammalati, anziani, disabili, persone sole. Per Carlo fare elemosine e aiutare quanti hanno bisogno nasce dal capacità di adorare. I soldi che risparmia li regala ai poveri, agli anziani, alle suore di clausura, ai sacerdoti, agli extra-comunitari. Carlo porta una convinzione nel cuore:"Si va dirisi in Paradiso, se ci si accosta tutti i giorni all'Eucarestia". 

Pag. 26
La mamma racconta che Carlo si domandava spesso come tanta gente potesse fare file interminabili per assistere a eventi mondani come un concerto rock e magari, per essendo cattolici, non trovassero mai il tempo di stare cinque secondi in silenzio davanti al tabernacolo contenente il Dio vivente al quale dobbiamo la nostra esistenza. L'adorazione invece produce i suoi frutti invisibili che sono quelli che Carlo sperimenta e che l'apostolo Paolo elenca nelle sue lettere: gioia, pace, serenità, dominio di sé, capacità di vedere lontano, non avere paura della morte, vivere una vita per gli altri.
L'adorazione lo rende compagno di Gesù. Vive l'essenza della spiritualità gesuitica il cui simbolo è il nome di Gesù, sigillato sull'ostia.


... continuerò a selezionare qualche frase.

 Se vuoi e ti fa piacere, lasciami un commento sotto il post. Basta cliccare sulla scritta Posta un commento che vedi sotto. Per me è un aiuto e uno stimolo ricevere un commento di ritorno. Se poi addirittura firmi (aggiungendo il nome) il commento sarò molto contento perché saprò chi ha scritto il commento. Se scriverai il tuo indirizzo email ti potrò anche rispondere. I commenti impiegano qualche giorno ad essere pubblicati sotto il post. Se vuoi lasciare un commento che legga solo io, puoi scrivermi alla mia email: andreapiola@yahoo.it. Grazie mille. 

IL CAMMINO DELL'UOMO

IL CAMMINO DELL'UOMO
Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003