martedì 1 marzo 2011

Matteo 7, 21-27 - Scavare per trovare la roccia - Commento al Vangelo di don Fabio Rosini


9° domenica del tempo ordinario (A) - 7 marzo 2011

Radio vaticana – Orizzonti cristiani

Commento al Vangelo di  Don Fabio Rosini


Matteo 7, 21-27

I veri discepoli 

21Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. 

24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. 26Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande». Parola del Signore


La fine del discorso della montagna e l'esempio delle due case -  Siamo nel  termine del discorso della montagna, del sermone del monte del nostro Signore Gesù Cristo, il più magniloquente discorso che i vangeli ci riportano ed è questa proprio la chiusura. E le due parti appunto sembrerebbero moderatamente continue. Comincia il vangelo dicendo:“ 21Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”  e poi invece di parla, dopo aver rimarcato che ci saranno alcuni che crederanno di entrare, ma non potranno entrare, ecco, a questo punto si parla di queste due case. L’uomo che ascolta e che mette in pratica, è colui che costruisce sulla pietra, invece colui che ascolta e non mette in pratica è colui che costruisce sulla sabbia. Ecco.  Cosa vuol dire questo e quale  è l’esito di queste due case?

Arriverà un giorno in cui  si tireranno i conti - Innanzitutto c’è da tener presente che Gesù sta parlano di un futuro: “Entrerà nel Regno dei cieli!” . Qualcuno. Chi?  “In quel giorno” Quale giorno? Verrà un giorno in cui si tirano i conti. Verrà un giorno in cui verrà fuori chi credeva di essere cristiano e cristiano non era. Chi addirittura ha compiuto prodigi, ha scacciato demòni nel nome di Cristo. Parliamo di persone che hanno fatto molto del bene. Persone che hanno aiutato la Chiesa, persone che hanno fatto anche opere molto importanti. Si dice che nel Paradiso noi avremo tante sorprese e forse troveremo molto indietro qualcuno che pensavamo molto avanti e viceversa. Perché la verità la conosce Dio, ma quella verità, viene fuori ad un dato momento. È una  verità con cui si faranno i conti ad un dato momento, perché verrà il momento in cui si sbatte contro la verità.

Gesù potrà inaspettatamente dire a qualcuno “ Non ti ho mai conosciuto!”- Arriva Gesù che dice:” Non vi ho mai conosciuti!” Verbo molto forte. Vuol dire non essere stati intimi. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità! Ma come, profetare nel nome di Cristo, scacciare demòni, compiere prodigi, può essere in realtà opera di iniquità? Come sarebbe a dire? In sé certamente sono opere buone, ma ci son quelli che hanno l’iniquità dentro, che sporcano tutto quello che fanno.  Ma come si fa a vedere questo? Come si fa a vedere se una persona fa una cosa buona che è oggettivamente buona, ma ha un cuore sporco, lercio, lurido, impresentabile? Solamente Dio lo sa. Ma come facciamo noi a capire questa cosa qui?

L’esempio delle due case - Ed ecco che viene questo esempio qui,  che termina tutto il discorso della montagna. Termina tutto quello che abbiamo ascoltato in questo tempo,  in queste settimane, dalle Beatitudini in poi. Noi siamo posti davanti a questa immagine delle due case. Una casa è fondata sulla roccia, l’altra no. La sabbia è il fondamento. Facciamoci una domanda. Le due case, esternamente come sono? Forse sono identiche, forse sono molto simili. Il fondamento non si vede. Il fondamento non è visibile a occhio nudo. È fondamento, è nascosto, sta sotto. Quando è che si vede? Perché una cosa che dobbiamo riguardare di questo testo è che i fiumi, i venti, le piogge, si abbattono su entrambe le case. Non è che c’è una casa che, siccome è costruita sulla sabbia viene massacrata e invece quella che sta sulla roccia no! No, no. Venti, fiumi, piogge, arrivano su entrambe le case. Questa è la vita. Sarà il giorno ultimo, il giorno della distruzione, il giorno della fine della vita, quando dobbiamo rendere conto di quello che facciamo, ma sarà  molte volte. Nella nostra vita arrivano queste destabilizzazioni, questi attacchi, queste aggressioni, che la vita ci fa e ci tocca per vedere “ Ma tu dove stai basato? Che c’hai dentro? Ma tu che cosa ti porti nell’anima? Ma dove è la base vera della tua esistenza?”  Qui è il punto.

La prova da sforzo serve per smascherare quello che c’è nel cuore -Come si vede un operatore di iniquità che porta  l’iniquità nel cuore? Da come reagisce a certe situazioni di emergenza. Quando una persona deve scegliersi il coniuge deve valutare se questo uomo che gli si sta avvicinando, vale la pena o no intraprendere con lui un’avventura che porti al matrimonio. Guarda come reagisce  alla prova sotto sforzo. Guarda come reagisce alle prove serie della vita. Quando dobbiamo vedere se una persona che ha fatto delle cure a riguardo del proprio muscolo cardiaco stia meglio, se il proprio cuore sta meglio, gli fanno fare la prova da sforzo. Lo fanno pedalare perché lui arrivi agli estremi. “Vediamo come reagisce! Vediamo se sta bene!”  Sono le situazioni limite che ci fanno vedere. Sotto pressione come reagiamo? Sotto i venti? I venti si abbattono su tutto.

Abbiamo bisogno dei venti, fiumi e piogge che si abbattano su di noi per prepararci ad afferrare la verità su noi stessi- E se i venti e se i fiumi si abbattono sulla vita, che si portino via tutto ciò che si devono portare via. Che si portino via ciò che non sta in piedi. Bisogna benedire Dio quando la vita è difficile, perché questa difficoltà mi stanerà, mi metterà nella verità, perché ciò che in me è falso è inutile che io lo difenda. E inutile che sto lì che sto cercando di dimostrare che stò bene, vado bene,  sono ben fondato. Ma se non sono ben fondato, la vita non la si può ingannare. La vita fa delle domande, pone in certe situazioni che sono provvidenziali, perché uno crolli se deve crollare. È meglio crollare prima, meglio mettersi nella verità per tempo, quando ancora possiamo rimediare, quando  ancora possiamo evitare di fare scelte sbagliate, quando possiamo evitare di  incastrarci, ingessarci in situazioni irrisolvibili, o sprecare  un’intera vita. Ecco quel momento è il momento della verità. Con quel momento ci dobbiamo misurare. Questo testo proclama il bisogno di venti, fiumi, piogge, che ci vengano addosso. Perché? Perché ci dobbiamo preparare al giorno  in cui dobbiamo rendere conto della nostra vita. La nostra vita non è così. Una cosetta. È un destino eterno. È qualcosa legato all’infinito. Noi abbiamo la vita una volta per sempre. Di questa vita dovremmo rispondere e noi dovremo saper affrontare che cosa? L’esame che ci fa passare o restare al di qua della soglia della bellezza, della pienezza. Se in noi non abbiamo bellezza, che venga fuori.

Le prove della vita ci permettono di guardare dove è il nostro fondamento - Questo testo va accolto perché ci dia sapienza che ci faccia guardare le nostre presenti sfide come a sfide provvidenziali. I nostri problemi come cose che ci cimentano allo scopo di metterci nella verità.  Santa e benedetta è la croce perché ci tira fuori la nostra interiore luce. Ci dice di che cosa viviamo veramente. Messi sotto pressione, reagiamo in maniera tale da conoscerci e in maniera tale da scoprire che cosa nella nostra vita era fondamento fasullo e cosa invece è fondamento solido.
  
Fondare la casa sulla roccia è scavare, nella sabbia, fino a trovare la roccia - Fondare la casa sulla pietra vuol dire scavare fino a trovare la pietra.  Fondare la casa sulla sabbia vuol dire non scavare e cominciare subito. Vuol dire essere superficiali o essere profondi, o essere autentici, essere consapevoli. Noi non potremo costruire niente su un fondamento labile. Che crolla, che non regge. Noi potremo costruire qualcosa di buono solamente su fondamenti solidi. Fondamento solido è la fede in Dio. Fondamento solido è la verità su noi stessi al cospetto di Dio

Clicca qui per scaricare l'audio della puntata di Allargare gli orizzonti 

NB. Il testo non è stato rivisto e corretto dall'autore e risulta semplicemente dalla trascrizione della trasmissione radiofonica.
Per lasciare eventuali commenti basta cliccare sulla scritta Posta un commento che vedi sotto. Il commento non apparirà subito perché dovrà essere prima approvato dagli autori del blog. Grazie

Nessun commento:

IL CAMMINO DELL'UOMO

IL CAMMINO DELL'UOMO
Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003