lunedì 2 maggio 2011

Vivere il tempo con... castità

Copio una pagina del libro " La Castità" di Lucie Licheri - Jeannine Marroncle, Fondamento della relazione d'amore - Edizioni San Paolo.
Ho preso sette giorni di ferie dopo mesi di lavoro e sicuramente sono stato colpito da queste pagine che mi sono trovato fra le mani.
----------------------------------------------------------------
IL TEMPO
    Spremuti, programmati, trasformati in robot, senza un minuto per se stessi: la lamentela è immensa e ripetuta.
    Non ci si arriva, si è strapazzati, assillati. In che modo un atteggiamento che si direbbe casto potrebbe spuntarla contro questo malessere contemporaneo, condiviso a migliaia di esemplari?  In che modo, mediante quale operazione, riuscire a gestire il proprio tempo, per esempio, o la propria borsa... o i propri svaghi...?
    Conosciamo le agende di appuntamenti, mostrate talvolta con ostentazione per darsi un'( illusoria) importanza: " Ma vediamo, non ho scelta, non posso fare diversamente". E' cos' sicuro? E ci si lamenta di mancare perfino di sonno.
Situazione gravissima, che provocherà la depressione, le discordie, l'aggressività che va crescendo,  i ceffoni ai figli. " Non so più a che santo votarmi", si lamentano molte donne incastratetra la vita prosessionale e la casa. " Non avevo scelta", bisogna guadagnarsi la vita per la famiglia. Tutte le buone ragioni del mondo contribuiscono a prourre un'atmosfera soffocante.
    In quanto ala ragione, vedete bene, la si perde! Si diventa pazzi, inevitabilmente poiché si è diventati completamente dipendenti dalla situazione. E l'angoscia cresce in proporzione alla dipendenza. La confusione prende  piede e si sentono dei " Non so più", accompagnati da sospiri.
    Allora, si va a cercare rifugio nelle terapia comportamentali enei numerosi medodi di rilassamento, meditazione e altre tecniche mentali, che fanno furore attualmente ( per non diventare pazzi). Ci può essere " del vero" in tali protiche e una ricerca autentica piena di buona volontà.
    Ma proseguiamo. Per pensare, non bisogna più pensare. Le piante non crescono quando ci si spara sopra. Il corpo represso, fermato nel suo dinamiscmo, irrigidito dalla paura, il corpo con il respiro ostacolato ( " Corro sempre!"), il corpo sconvolto diventa una cosa.
     Bisogna dormire quanto basta per svegliarsi col piede giusto (" Ma non potete immaginare il pacco di compiti che devo correggere alla fine della settimana"). Ahimé, le tensioni e lo stress aumentano, il dispendio di energia è massimo per un risultato poco soddisfacente, e naturalemtne la stanchezza si accumula.
     Che c'entra la castità in tutto questo?... Voi sognate!... Sarebbe l'arte di inventare il presente e di attenervisi senza fretta, con lo spirito libero... Un sogno infatti.
     Pensate piuttosto alle preccupazioni della macchina, dei debiti da pagare, delle vacanze da organizzare, e gli svaghi, nondimeno, gli svaghi programmati, la piscina, la palestra, il cinema, lo sport, il footing, la mischia... in tutti i sensi della parola.
     Come se l'importanza data alle cose non potesse più essere modificata: nessuna riorganizzazione possibile, nessun arretramento. Cme se no si potesse fare la minima marcia indietro, che invece potrebbe liberare le nostre capacità di funzionare a pieno ritmo.


Contrattempo

Tuttavia alcune persone fanno l'esperienza di quello che chiamano "un tempo di ritiro", nel quale vanno a ritirarsi in un luogo tranquillo. Si tratta spesso di monasteri o di luoghi di preghiera. Esse possono testimoniare che allora le pervade di nuovo una calma interiore. Ma è stato necessario spostaesi, abbandonare le proprie abitudini, fare un'interruzione. Invece di correre, camminare; ritorno alle potenzialità, all'armonia, alle giuste proporzioni.


VIVI IL GIORNO D'OGGI!
Vivi il giorno d'oggi,
Dio te lo dà, è tuo,
vivilo in lui.
Il giorno di domani è di Dio,
non ti appartiene.
Non portare sul domani
la preoccupazione di oggi.
Il domani è di Dio: affidaglielo.
Il momento presente è una fragile passerella:
se lo carichi dei rimpianti di ieri,
dell'inquietudine di domani,
la passerella cede e tu perdi piede.
Il passato? Dio lo perdona.
L'avvenire? Dio lo dona.
Vivi il giorno d'oggi
in comunione con lui.

Testo trovato su Suor Odette Prévost
piccola suora del Sacro Cuore di Charles de Foucauld,
assassinata in Algeria nel 1995

Nessun commento:

IL CAMMINO DELL'UOMO

IL CAMMINO DELL'UOMO
Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003