giovedì 15 settembre 2011

15/09/2011 - 3° giorno - Gerusalemme

Ore 9.00 esco di casa. Percorro i cento metri che mi separano dal Sepolcro. Dopo cinque minuti sono arrivato. Inizio le Lodi seduto sul gradino di marmo accanto alla sacrestia francescana.

Salmo 142

...Ricordo i giorni antichi,
ripenso a tutte le tue opere
medito sui tuoi prodigi...

...Rispondimi presto Signore,
viene meno il mio Spirito...

Non nascondermi il tuo volto
perché non sia come chi scende nella fossa.

Fammi conoscere la strada da percorrere
perché a te s'innalza l'anima mia
salvami dai miei nemici Signore
a te mi affido.


Isaia 66, 10

Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa quanti l'amate
Sfavillate di gioia con essa
voi tutti che avete partecipato al suo lutto.

Così succhierete al suo petto
 e vi sazierete delle sue consolazioni
succhierete con delizia
all'abbondanza del suo seno.

Poiché così dice il Signore:
" Ecco io farò scorrere verso di essa
la prosperità come un fiume,
come un torrente in piena, la ricchezza dei popoli

I suoi bimbi saranno portati in braccio,
sulle ginocchia saranno accarezzati,
come una madre consola il figlio,
così io vi darò consolazione
In Gerusalemme sarete consolati.

Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore
le vostra ossa saranno  rigogliose
come erba fresca".

La lettura dei salmi e la vicinanza con la "tomba vuota" sono un estremo invito a rallegrarsi, stare contenti. Stare sereni. Si può godere ancora fino ad essere sazi. Per questo motivo è inutile preoccuparsi. Le parole chiave sono: benedizione di Dio, discendenza. E' bello essere consolati in Gerusalemme.

Spiego una cosa. E' esperienza comune, che è difficile organizzare il tempo a Gerusalemme. Sembra infatti che capiti spesso, almeno a sentire alcune persone con cui mi sono confrontato, che in una città dai mille volti, e mille voci, una persona possa perdere facilmente di vista il proprio obbiettivo.
Anche io sono entrato in questo vortice di smarrimento. Ero impensierito e dubbioso quella mattina. Con questo stato d'animo sono entrato nella basilica che contiene la roccia nella quale la croce santa è stata piantata, la roccia che ha accolto il corpo cadavere del figlio di Dio e la roccia che costituiva il basamento della tomba che per tre giorni lo ha ospitato. E il mio cuore instabile si è adagiato e riposato sulla stabilità di quelle tre rocce.
Infatti la preghiera è stata utile.
Cosa è la preghiera? E' entrare nella tua stanza segreta. Come chi piano piano entra nell'intimità della propria casa. Aprendo le porte delle stanze piano piano si dirige verso il cuore della casa. Là dove può trovare se stesso. Può trovare le proprie motivazioni più profonde. Il cuore pulsante delle proprie energie.
Là avviene l'incontro che cambia. Là si ritrova la forza che poco prima mancava. Là la chiarezza che non c'era.
Questo per me è stata la preghiera quella mattina del 15 settembre 2011. Ed è stata la preghiera di tanti altri momenti della mia vita.

Il III salmo delle Lodi di quella mattina recitava

Salmo 146

"Il Signore ricostruisce Gerusalemme
raduna i dispersi d'Israele.
Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite.

Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuno per nome".


Ho ripreso in mano il fazzoletto in cui il 30 agosto 2011, due settimane prima, durante un pranzo a Siviglia, Fabio aveva segnato i luoghi che avrei potuto visitare. Un fazzoletto preso dalla tavola prima di iniziare il pranzo e una penna su cui aveva scritto: Museo dell'olocasto, Sinagoga con le vetrate di Chagal, San Giorgio in Koziba, Gerico, Eremo del Getzemani, Mea sherim, Ein Gedi, Suor Lucia del Baby Caritas Hospital. E decido che cercherò di vedere questi luoghi e incontrare quelle persone. Farò il possibile per vederli.

L'esperienza che ho vissuto lì è stata proprio quella della persona che improvvisamente sà che cosa deve fare in quel momento. Quale è la piccola cosa da fare arrivati a quel punto.
Dio ti chiama. Ti chiama per nome. Chiama te. Chiama me. Ha chiamato me quel giorno a Gerusalemme. Inoltre, e qui il sentiero si fa leggermente più ripido, nel mondo dei salmi Gerusalemme è il cristiano. Per me che leggevo quel salmo, Gerusalemme ero io. Dio quella mattina mi aveva chiamato a Gerusalemme fisicamente, questo era il dato di fatto. Però, oltre questo mio essere lì fisicamente, attraverso il salmo  mi invitava ancora a Gerusalemme. Cioè mi stava invitando ad entrare ancora di più in me. A ciò che ero io. A me. Cioè a seguire la mia strada. E quel fazzoletto con quei nomi in quel momento rappresentava ai miei occhi qualcosa di scritto apposta per me. Da un mio amico. Qualcosa di unicamente e originalmente mio. Fatto su misura.
Un invito interessante che non si poteva rifiutare.

Così sono partito.
Uscito dal Santo Sepolcro, ho percorso la strada del mercato cristiano dirigendomi ancora una volta sui tetti di Gerusalemme. Ho incontrato i gruppi di soldati che fanno un percorso di formazione a Gerusalemme. Sono gruppi di 40 ragazzi e ragazze circa. Giovani. Le loro guide hanno 3 - 4 anni più di loro. Almeno questa è l'idea che mi sono fatta. Dopo alcuni scatti, arrivo al muro del pianto. Entro nella galleria dove gli uomini vanno a pregare. Ho onorato una promessa fatta a Roma e ho inserito un biglietto nel muro contentente una preghiera per la persona che me l'aveva chiesto.

Abbandonata la piazza del muro sono arrivato alla Dung Port. La porta del letame.
Internamente mi sono  incamminato verso la Porta di Sion. Prima di arrivarvi ho deciso di visitare alcune vie del quartiere ebraico della Città vecchia con cui non avevo ancora molta dimestichezza. Ho percorso in salita, costeggiando le mura Battei Makhase. Di lì inboccando Ha-Yehudim ( Jewis quartier Road). Mi sono fermato a contrattare con Dodi, per un eventuale acquisto nel suo negozio. Poi  Mishmerot Ha-Kehuna. Hurva Square. Dove era in corso un'intervista girata con la Canon 5D ad un rabbino giovane, piuttosto noto, seduto ai tavolini della piazza il quale mentre mentre stavo passando diceva in inglese al giornalista che lo stava intervistando  che anche lui possedeva una Canon 5D.

Un giro per le stradine fino ad arrivare a Battei Makhase Square. Qui sorgeva la Nea, la grande basilica fatta costruire dall imperatore Costantino
La fame si è fatta sentire ed è stata soddisfatta inizialmente con una bella falafel comprata davanti al portico commerciale del cardo. Qualche dubbio l'ho avuto quando ho visto le unghie nere del venditore, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro.

Sono andato a visitare le stradine della zona. Molte case, erano scuole della torah e avevano delle porte fatte di metallo lavorato.
Ho visitato le Sinagoghe sefardite.

Per togliermi proprio tutti gli sfizi mi sono infilato in un forno antistante dove ho preso  una specie di piccola pizzetta, un dolce al cioccolato e un succo al mango dolcissimo.

Poi sono ripartito alla volta della Porta di Sion.

Sono entrato alla Tomba di Davide di sfuggita e subito al Cenacolo e sopra il tetto dell'edificio dove non ero mai salito prima.
Poi una rapida visita alla Chiesa della Dormizione di Maria.

Rientrato nelle mura ho seguito  Armenian Patriachate Road arrivando alla Porta di Giaffa. Di lì al Patriarcato Latino dove ho riconosciuto la chiesa che avevo visto nelle foto di "Conversando con Gerusalemme".

Sulla strada per Porta Nuova sono stato inglobato in una partitella di alcuni bambini arabi cristiani insieme ad un altro ragazzo che mi precedeva.

Dalla Porta Nuova poi in Giaffa Road ho preso il tram per andare a Makhane Jehuda ( Campo di Giuda), il mercato ebraico dedicato quasi esclusivamente agli alimenti. Lì mi sono buttato alla grande. Ero felicissimo. Ho comperato più di mezzo Kg di petto di pollo, una spezia apposta buonissima per condirlo, due manghi, il pane, olive verdi e olive nere e infine il pesto.

Contentissimo mi sono avviato verso casa.

Appena posso metterò anche le foto.

1 commento:

maria ha detto...

...queste poche parole fanno perdere il turista virtuale, riuscendo così a trasmettere quel sano caos proprio di Gerusalemme....accidenti hai ricordato al mio cuore la sua Bellezza...e tenuto vivo il desiderio di tornarci per avere il tempo di perdermici! :)
aspetto le altre giornate di diario...!

un abbraccio
maria
:)

IL CAMMINO DELL'UOMO

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Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003