martedì 29 dicembre 2020

Francesco Rossi De Gasperis e Giorgio Gaber - I soli

Questa mattina telefono a padre Francesco Rossi de Gasperis, 94 anni, gesuita. Una vita passata ad insegnare tra Gerusalemme e Roma. Anni di vita in Giappone dove non ci sono chiese. Parla l'inglese, il francese, l'ebraico, capisce qualcosa di arabo, oltre a conoscere e leggere correntemente il greco e il latino. Ora è in una stanza di una casa per gesuiti anziani a Roma. Ormai da febbraio non può ricevere visite nella sua stanza. Prima del Covid c'era sempre qualcuno che andava a trovarlo, a parlarci, a chiedergli pareri, a sentire le sue storie, a raccontare la propria vita sentendo cosa ne pensasse lui. Qualche editore o collaboratore che andava ad accordarsi per libri da pubblicare. In questi ultimi tre anni ne ha pubblicati almeno quattro cinque. Al telefono non sente bene. Gli chiedo: "Padre, c'è molta solitudine?". Lui: "Si c'è molta solitudine". Io: "E lei come la vive? Ne soffre molto?". Lui: "Ma...Mi sembra di viverla bene" e poi dopo una altra pausa aggiunge: "...poi, come diceva Giorgio Gaber" e io sentendo questo già inizio a sorridere"...come diceva Giorgio Gaber alla fine di una delle sue canzoni: "I soli sono sempre in buona compagnia". Cerco il testo della canzone rapidamente sulla rete e glielo leggo tutto. Lui ascolta con attenzione e alla fine commenta: " Certo questo testo si può interpretare in vari modi, però dice anche delle cose molto vere".


I soli sono individui strani

con il gusto di sentirsi soli 
fuori dagli schemi

Non si sa bene cosa sono 
forse ribelli forse disertori
nella follia di oggi i soli 
sono i nuovi pionieri

I soli e le sole 
non hanno ideologie
a parte una strana avversione 
per il numero due

Senza nessuna appartenenza 
senza pretesti o velleità sociali
senza nessuno a casa a frizionarli 
con unguenti coniugale

Ai soli non si addice 
l’intimità della famiglia
magari solo un po’ d’amore 
quando ne hanno voglia

Un attimo di smarrimento 
un improvviso senso d’allegria 
allenarsi a sorridere per nascondere la fatica

Soli vivere da soli
soli uomini e donne soli

I soli si annusano tra loro
son così bravi a crearsi intorno 
un’aria di mistero

Son gli Humphrey Bogart dell’amore
son gli ambulanti son gli dei del caso
i soli sono gli eroi 
del nuovo mondo coraggioso


I soli e le sole ormai sono tanti
con quell’aria un po’ da saggi 
un po’ da adolescenti

A volte pieni di energia 
a volte tristi fragili e depressi
i soli ci han l’orgoglio 
di bastare a se stessi

Ai soli non si addice 
il quieto vivere sereno
qualche volta è una scelta 
qualche volta un po’ meno

Aver bisogno di qualcuno 
cercare un po’ di compagnia 
e poi vivere in due 
e scoprire che siamo tutti

Soli vivere soli
soli uomini e donne soli

La solitudine non è malinconia
Un uomo solo è sempre in buona compagnia


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