lunedì 22 aprile 2024

Prof. Franco Nembrini commento al libro Le avventure di Pinocchio - Il dramma della libertà.

Trascrizione di alcuni tratti dell'incontro tenuto dal prof. Franco Nembrini nella basilica di san Giovanni. Si resta a disposizione per l'immediata rimozione del testo qualora richiesto dagli aventi diritto. I titoletti in rosso sono messi per 

da Le avventure di Pinocchio. Ovvero il dramma della libertà. "Le trappole lungo il cammino" 

https://www.youtube.com/watch?v=ypLmsyqdoDo

LA LIBERTA' E L'OBBEDIENZA
Noi tendiamo a pensare che libertà e obbedienza siano due opposti: dove finisce l'obbedienza comincia finalmente la libertà, dove comincia la libertà è perché è finita l'obbedienza. Non funziona così, non è la verità. Le cose non funzionano così. La libertà e obbedienza sono due facce della stessa medaglia. In fondo, tutta la vicenda di Pinocchio è qui a ricordarcelo. L'abbiamo detto in qualche modo la volta scorsa con l'esempio della madre e del figlio. 
Mi viene un altro esempio che mi è sempre sembrato, quando spiegavo a scuola, abbastanza efficace. Lo anticipo perché il tema di questa sera ha a che fare con la consegna della ragione da parte di Dio all'uomo. Dicevo sempre ai ragazzi, avete una ragione potente. E' come se aveste la Ferrari in garage e il motore della Ferrari è una cosa incredibile straordinaria e, a volte, andate in garage a provare la macchina e sentite che ha un motore che è un violino fantastica. Waumm Waummm. Sentire il rumore del motore mentre acceleriamo è una cosa meravigliosa, ma la macchina non si sposta perché vi manca l'albero di trasmissione, cioè qualcosa che trametta la potenza del motore alle ruote. Vi manca il nesso con la realtà, cioè con la terra, con la strada. Motore, albero di trasmissione, ruote, asfalto. Se non si arriva all'asfalto non si va da nessuna parte. Voi potete anche waummm waummm, ma non uscite mai dal garage. E quando uno fa troppe volte waummm waummm con la testa soltanto, con il motore che va a vuoto, fatalmente, o finisce la benzina o si fonde il motore, o ci si fa del male insomma. Certamente non si cammina. Se invece aveste l'albero di trasmissione, già alla prima accensione, aprite il garage e la macchina comincia ad andare. E che cosa scoprite? Scoprite subito una cosa semplicissima. Dovete obbedire. Obbedire alla realtà. A come le cose stanno. Se la strada va in salita vi toccherà mettere la seconda. Se la strada fa una curva dovete decelerare. Tutta la libertà di cui potete godere, guidando la macchina più bella del modo, starà nella capacità che avete di obbedire. Di obbedire a quel misterioso rapporto tra il motore e la strada. Allora ve la godrete davvero. Obbedienza e libertà coincidono. Se te prendi la Ferrari e fai quel che vuoi, mi dispiace ma alla prima curva te ne vai a sbattere contro un palo. Muori e ti fai del male.
Tutta la vicenda di Pinocchio è il racconto, da una parte di godersi la libertà cui si sente destinato, che è giusto, e, dall'altra una serie di equivoci, che, invece di portarlo a godere di questa libertà, lo portano via via, non solo ad intristirsi, ma a degradarsi proprio fino a raggiungere la condizione degli animali, delle bestie, fino a diventare un asino. 
Questa cosa tenetela proprio d'occhio, tenetela come criterio della storia che andiamo stasera a leggere (minuto 09:31). 

L'ADULTO VIVE IL PRESENTE
La vita lo dice. Il bambino vive di sogni, di futuro, dell'attesa del futuro, come è giusto che sia. Il vecchio vive di ricordi, come è giusto che sia. A volte di rimpianti, ma facciamo i buoni, vive di ricordi, come è giusto che sia, perché deve consegnare una tradizione ai giovani. Ma l'uomo adulto, l'uomo che genera, l'uomo che crea, l'uomo che collabora al bene, vive nel presente. 
Vive nel presente, realizza i sogni, custodisce il passato, ma vive nel presente. E sente la sfida nel presente. E' bastato dire "Domani andrò a scuola" ed è già di corsa verso (minuto 24:29).

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