domenica 19 dicembre 2010

Matteo 5, 18-24 - Non temere, ascolta l'angelo - Commento al vangelo di don Fabio Rosini

4° domenica di Avvento C- 19 dicembre 2010

Radio vaticana – Orizzonti cristiani

Commento al Vangelo di Don Fabio Rosini

Matteo 5, 18-24
18Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 20Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
22Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
23Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio con noi. 24Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa,
La prospettiva del Vangelo di Matteo è diversa dalla prospettiva del Vangelo di Luca. Nel Vangelo di Luca, classico Vangelo dei racconti dell’infanzia, abbiamo la prospettiva dall’angolatura di Maria. Invece qui, nel Vangelo di Matteo, tutto si racconta secondo Giuseppe, perché Giuseppe di fatto, è quello che deve fare una cosa. Questa cosa qui, viene detta nel testo di oggi.
Noi siamo a due passi dal Natale. Vediamo come si accoglie il Natale, la Natività. Come si accoglie l’arrivo di nostro signore Gesù Cristo, la sua irruzione. La sua irruzione funziona secondo questi parametri. Così fu generato Gesù Cristo. Questa forma qui, come avvenne la nascita di Gesù Cristo, come avvenne la nascita di Gesù Cristo, diceva la vecchia traduzione “ Ecco come avvenne..”, così avviene. Ha questa forma qui, ha questo stile qui. Giuseppe si trova con una fidanzata in cinta. Cioè si trova che Dio ha preso un’iniziativa che lui non si aspettava e è tentato di rifiutare questa iniziativa. Infatti lui è in un dubbio. In una diatriba. Quale è il problema. Se una donna è incinta, ci sono poche spiegazioni possibili. Ce ne è solamente una. Sapendo bene di non essere il padre di questo bambino, non può che rifiutare questa donna. Ma è perplesso. In effetti il termine qui viene un po’ frainteso “ Poiché era un uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, penso di ripudiarla in segreto”. Quel “e “ come è in greco e come è molto spesso usato dai semiti, quel KAI greco ha in effetti un significato avversativo. Giuseppe è un uomo giusto, ma non voleva accusarla pubblicamente. Quale è la contraddizione. Essere un uomo giusto indica il fatto che Giuseppe obbedisce alla legge. Secondo la legge doveva denunciare Maria, ma lui non sente di volerla accusare pubblicamente. Cioè è perplesso. In questo caso lui non si sente di seguire il protocollo perché non lo convince questa lettura. Conosce questa donna ed è di fronte a questo dubbio. Ma come può essere? Non gli appartiene un atto di adulterio. Sa di non essere di fronte ad una adultera e così non capisce dove lo porti questa carta qui. E cerca un mezzuccio, cerca un escamotege, un forma per non essere costretto ad obbedire seccamente alla legge. Lui è giusto, dovrebbe fare le cose come dice il Pentateuco, ma non vuole ripudiarla pubblicamente. E allora, mentre sta considerando queste cose, appare in sogno un angelo del Signore. Così avviene la nascita di Cristo. Così Gesù viene generato. In questa forma. In questa forma sorprendente. Dove c’è un uomo che deve accettare un’opera di Dio.
Giuseppe, figlio di Davide. Questo è un termine tecnico. Vuol dire discendente del re nella cui stirpe si annovererà il Messia. Questo è un termine forte. Figlio di Davide, sarà il termine con cui il Cristo sarà riconosciuto come Messia. Allora “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”. E’ il concepire l’opera di Dio che è più grande di ciò che noi pensiamo. E’ l’accettare che Dio possa operare nelle cose. Quello che è in lei, è dallo Spirito Santo. Accettare l’iniziativa di Dio. Infatti, Giuseppe dovrà dare lui il nome a Gesù. La dinastia davidica, cioè il titolo anche oggettivo di Messia che Gesù riceverà, lo riceverà per la generosità di Giuseppe, il quale accoglierà l’opera di Dio.
La nostra vita la possiamo affrontare in una forma superficiale, banale, o possiamo iniziare ad aprirci alla presenza di Dio nelle cose che ci succedono. Scoprire che le cose sono gravide di Gesù Cristo. Scoprire che possiamo sposare la nostra vita. Camminare per le nostre strade, quelle che Dio ci dà di percorrere pensando che Dio ha un’opera in corso con ognuno di noi. Tante volte ci troviamo di fronte a cose che siamo tentati di rifiutare.
Ma pensare che Dio può operare in quello cose e non rifiutarle, non scansarle, non buttarle via. E’chiaro che bisogna rifiutare nettamente il male, ma quando la storia oggettivamente ci porta per una strada, anziché scappare, forse vale la pena di ascoltare l’angelo. Non temere di prendere ciò che Dio ti dà. Non temere di prendere ciò che hai perché c’è Gesù Cristo nelle cose. Gesù Cristo viene sempre così. Rompendo gli schemi e ingravidando la storia della sua opera. Rendendola piena della sua salvezza. Quante volte noi siamo tentati di lasciare, di mollare, di smettere, di non andare avanti, di lasciare la nostra missione, il matrimonio, la nostra missione di paternità, le nostre relazioni. No. Non bisogna obbedire alla paure e credere all’opera di Dio.

NB. Il testo non è stato rivisto e corretto dall'autore e risulta semplicemente dalla trascrizione della trasmissione radiofonica. 
Per lasciare eventuali commenti basta cliccare sulla scritta Posta un commento che vedi sotto. Il commento non apparirà subito perché dovrà essere prima approvato dagli autori del blog. Grazie

Nessun commento:

IL CAMMINO DELL'UOMO

IL CAMMINO DELL'UOMO
Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003