venerdì 23 agosto 2019

L'arte di ricominciare - C'è un Padre che è il Creatore: o ci si apre a Lui o ci si sclerotizza nell'impotenza, nell'amarezza


"La vita, per quanto dia fastidio accettarlo, è una partita a tennis dove non sono mai di servizio. Batte sempre un Altro. La palla della realtà mi arriva con il suo spin e la sua direzione, che è quella che è.
E' il primo benefico trauma per ricominciare, o per cominciare per bene: obbedire alle cose per come sono. Sto dove sto. Ho combinato quel che ho combinato. Mi è successo quel che mi è successo. Si riparte da qui dove sono. E identifico uno dei miei nemici più pericolosi: le mie pretese. Le mie aspettative.
Da dove partire: dal rifiuto o dall'accettazione? Se qualcosa fuori andrà modificato, è sempre solo perché qualcosa è cambiato dentro. " Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro" ( Mc 7,15). I problemi più amari sono quelli che nascono dagli atteggiamenti sbagliati. E i veri errori sono quelli: gli atteggiamenti.

Partiamo con un primo semplice consiglio. La ricetta dice: un bel respiro e... deglutire le cose accadute.
Forse non è il migliore tratto della mia esistenza. Potrebbe anche essere il peggiore... Meglio de-assolutizzare il mio atteggiamento, la mia visione delle cose. C'è qualcosa di più grande di me e della mia impotenza. C'è un Padre che è il creatore. Le cose sono due: aprirsi a Lui o sclerotizzarsi nell'amarezza, nello scoraggiamento. O peggio ancora nell'illusione alla Rossella O'Hara in Via col vento".


Fabio Rosini, L'arte di ricominciare, Ed. San Paolo s.r.l., 2018, Cinisello Balsamo ( Milano), pp. 38

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