martedì 10 maggio 2022

Terra Santa - 10/05/2022 - Primo giorno

Sommario: Roma - Bethlemme




La prima sorpresa è stata non poter partire con mia madre che è rimasta a Roma.
Una cosa inattesa e paradossale. Avevo concepito la mia presenza qui in questo pellegrinaggio per accompagnarla e permetterle di venire.
Mio padre qualche settimana prima di morire mi ha fatto vedere il programma di questo pellegrinaggio. Me lo aveva messo in mano cercando di capire cosa ne pensassi. Mi era piaciuto. Non era l'itinerario solito dei pellegrinaggi. Comprendeva diverse località che di solito non si visitano: Hebron, la Samaria. E altre che io non avevo ancora visto nelle sette volte che ho potuto andare in Israele. Posti tipo San Giovanni D'Acri.
Mio padre aveva scritto a don Vito Vacca ( non ha niente a che fare con i Corleonesi) che lo guida: "Con un po’ di invidia devo rinunciare. Non ho tante forze”. Così ho proposto a mia madre di andare insieme. Poi le cose vanno spesso diversamente da come io penso.
Sono qui in attesa degli avvenimenti che accadranno e delle mie reazioni ad essi.
In attesa di una parola del Signore. Ho dei desideri nel cuore. Nulla accade a caso.
Nulla accade a caso durante un pellegrinaggio.




Conoscenza con Iva, una compagna di pellegrinaggio


Il mio taccuino con la frase di apertura del pellegrinaggio ricavata dalle Lodi. "Accanto al sepolcro vuoto, invano veglia il custode. Il Signore è Risorto"


L'areo entra da est in territorio di Israele


Il Ben Gurion


Salutiamo il nostro aereo



18:30 - Nel nostro hotel di Betlemme.
Un rapido giro di presentazioni. Sempre interessante sentire piccole sintesi della vita degli altri e le motivazioni per cui hanno deciso di venire.


Dalla finestra del corridoio del 4° piano di Casanova


Un primo meeting di presentazione



19:30 a cena.

A destra un romano di Centocelle e il fratello 80 enne che non crede nella resurrezione. 

Davanti a me una infermiera di dialisi di Castelfranco Veneto che conosce un mio collega di Belluno. Mandiamo un selfie. A sinistra il nipote di don Vito che era in classe con un mio conoscente di Lecco. Mandiamo un selfie.







20:30 giro per Betlemme con un prete di Verona che è stato prete della comunità di Belluno in cui sono stato durante il mio semestre bellunese. Non ci conoscevamo e abbiamo scoperto per caso questo legame fra noi. Conoscere le stesse persone e aver fatto parte della stessa comunità a Belluno. Ecco. 
 Lui parla perfettamente l’arabo. Ha lavorato a Betlemme tanti anni come insegnante nelle scuole. Un venditore arabo ci fa sedere sulle sedie della sua bottega per parlare con lui e passano mezz’ora a ricordare tutti gli amici comuni. Per i venditori arabi cristiani diventare amici dei preti è molto importante. Sanno che spesso i preti che vengono da fuori possono poi veicolare i gruppi di cui sono guide presso i propri negozi.
Purtroppo è così. E' anche vero che i cristiani della Palestina non se la passano bene. La popolazione cristiana in Palestina si è molto ridotta. I loro introiti sono molto legati ai pellegrini e la pandemia certamente non ha aiutato.


Io con don Angelo Rugolotto


21:30 Appena fuori dell'albergo Casanova la piazza di entrata della basilica della Natività. 


Entrata della Basilica della Natività di Betlemme



Esterno della Basilica della Natività a Betlemme

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