giovedì 12 maggio 2022

Terra Santa - 12/05/2022 - Terzo giorno

Il diario è fatto proprio per fare memoria del pellegrinaggio. Riporto appunti di riflessioni personali, di spiegazioni e di omelie ascoltate. Gli appunti non sono stati rivisti da don Vito, potrebbero essere non esattamente fedeli a quanto detto da lui. Parlatene con lui. Io sono un povero pellegrino che cerca di conoscere meglio il Signore e di stare con lui. Resto a disposizione di rimozione di foto su richiesta degli aventi diritto. 

Sommario:  Preghiera nella chiesa della Natività al mattino presto - Carmelo di Betlemme ( suor Maria di Gesù Crocifisso al secolo Mariam Baouardy) - Messa al convento di San Francesco ad coenaculum - Cenacolo - Ain Karem per pranzo - Chiesa di San Giovanni Battista - Chiesa della Visitazione - Fontana della Vergine - Cena


07:00-08:00 - Basilica della Natività

Andiamo nella Basilica della Natività proprio accanto all'albergo dei francescani dove siamo alloggiati. La speranza è trovarla vuota di turisti. Così è. La grotta dove è nato Gesù è occupata da un gruppo di greci di rito ortodosso. Ci mettiamo fuori in silenzio a pregare ognuno per conto suo.

La basilica è pressoché vuota e un bel raggio di sole entra dalla finestra in fondo all'abside squarciando il buio della navata. 

                                


08:40 -Mariam Baouardy

Siamo al Carmelo di Bethlehem e al centro di suor Maria di Gesù Crocifisso al secolo Mariam Baouardy.  Una persona di cui non avevo mai sentito parlare e non conosco quasi niente. Una suora araba beatificata in piazza San Pietro il 13 novembre 1983.

Dal libretto che ci ha dato don Vito, una specie di condensato di guide che lui distribuisce alle persone che accompagna si legge a pagina 99: " Suor Maria di Gesù crocefisso, la "piccola araba", ha fondato il Carmelo. Semplice, ma con fenomeni mistici impressionanti: estasi, limitazioni ( la trovano in alto su un ramo come gli uccellini...) stigmate, apparizioni, profezie, transververazioni, bilocazioni, possessioni angeliche e anche diaboliche, e lotto con il demonio... Lei si dice "piccolo niente" e stupisce il mondo razionalista. Ragazza povera di Ebellin, lavora come domestica fino ad arrivare a Marsiglia dove entra nel Carmelo. Va in Ansia dove non capita e sente di dover fondare un Carmelo a Betlemme. Muore durante i lavori a 32 anni nel 1878. Lei e altri mistici sono figure di santità che sconvolgono con la loro vita, l'deologia atea, modernista, rinnegatrice di Dio, imperante nel loro tempo" ( pag 99).

"Era analfabeta,  Si definiva il "piccolo nulla" o " verme della terra". A tredici anni, per il desiderio di appartenere solo a Dio, rifiutò con convinzione il matrimonio che secondo le consuetudini di allora ( ma anche ora è così molto spesso in Palestina) le aveva preparato lo zio. Rifiutò un giovane musulmano con cui era stato fidanzato e lui , poiché ella si rifiutava di convertirsi all'Islam con una scimitarra la ferì gravemente alla gola. La credettero morta. Guarì miracolosamente.  Nel 1867 ricevette le stimmate per la prima volta. Il demonio le fa vedere spilli e vermi nel cibo. Spesso deve andare in infermeria perché sanguina, specialmente il giovedì sera e il venerdì dalle piaghe che ha sulle mani, sui piedi, sul cuore e sulla testa. Parla alle suore che testimoniano le estasi e le visioni, vegliano per difenderla dagli attacchi, rivive la passione che unisce a quella di Cristo salvando le anime".

Acquisto del materiale per capire meglio e per farla conoscere ad alcune persone che potrebbero essere interessate ad approfondire questa figura. 










Ore 10:40 Saremmo dovuti andare nella chiesa della Dormitio di Maria sul monte Sion, ma è chiusa. 


Ore 11:00 Convento di San Francesco ad coenaculum



I francescani ci mettono a disposizione questa chiesa per celebrare la messa.

Si perché nel cenacolo vero e proprio non si possono celebrare messe per le varie vicende storiche che hanno riguardato la proprietà di questo luogo. Attualmente gli Israeliani che hanno preso possesso del luogo e permettono le visite dei devoti al Cenacolo, appricandovi tuttavia lo "statu quo" che vi impedisce qualsiasi funzione religiosa.

In questa chiesetta dei francescani, che si affaccia sul cenacolo, i pellegrini hanno la possibilità di celebrare la messa e di soffermarsi in preghiera vicino al luogo dove è stata istituita l'eucarestia. Don Vito decide di utilizzare le letture della messa di Pentecoste:

Lettura- Atti 2, 1-12 

La Pentecoste

1 Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
5Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. 6A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? 8E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? 9Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, 10della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, 11Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio». 12Tutti erano stupefatti e perplessi, e si chiedevano l'un l'altro: «Che cosa significa questo?». 13Altri invece li deridevano e dicevano: «Si sono ubriacati di vino dolce».

- Giovanni 20, 19-23 - L'apparizione del Risorto

 19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Appunti dell'omelia di don Vito:

- Nel cenacolo si sono riuniti i discepoli nel giorno del  fallimento più totale, perché nessuno all'epoca poteva immaginare che ci sarebbe stata la Resurrezione. Stavano nella stanza impauriti.

- Ogni uomo ha una schiavitù profonda che è la morte. La morte sembrerebbe inghiottire tutti gli uomini. 

- La novità è che Dio è capace di dare a noi un nuovo corpo trasfigurato.

- Entra Gesù nella stanza e dice: "Pace a voi!". Shalom. " Bene! Mi avete tradito, rinnegato? Pace a voi!". Dice: " Ma io nella mia vita ho fatto tante cose cattive!". "Bene, pace a voi!"

- Gesù non aveva più il corpo di prima, ma mostra le piaghe dei chiodi e la ferita del costato.

- I discepoli gioiscono nel vedere il Signore. Gesù dà la pace ovvero il perdono. I discepoli sono stati vili e sono scappati nel momento del maggior bisogno. Gesù ha fiducia in loro perché sà che avranno in dono lo Spirito Santo.

- Gesù diceva alle persone che erano perdonati i loro peccati e ha lasciato questo potere a noi dicendo: " Perdonate sempre!" Perché se non perdonerete voi le persone non avranno nessuno che le perdona e cioè non saranno perdonate da nessuno.


Mia riflessione sulla morte durante questa messa - 

Mi accorgo che uno dei temi che ritorna forte in questi giorni, viste anche la scomparsa di mio padre e tre settimane dopo di suo fratello Bruno è il tema della morte. 

Una cosa che mi ha colpito riguardo alla morte è che nella preghiera eucaristica si prega: " Per tutti coloro che si sono addormentati nella speranza della Resurrezione..." non dice che si sono addormentati nella certezza della Resurrezione.

Io non sono certo della Resurrezione. Ci spero. Ci scommetto sopra. Spero. Spero di addormentarmi con questa speranza. E ho visto anche papà addormentarsi con questa speranza. Se non avessimo avuto questa speranza durante la malattia saremmo impazziti dal dolore di vedere un uomo ancora in forze e ancora con una mente brillante morire in sei mesi. Sempre però di speranza si parla, non di certezza. La certezza l'ho vista solo in una mia paziente dializzata che durante la dialisi una volta mi ha raccontato che durante un arresto cardiaco avvenuto sempre in dialisi qualche anno prima era uscita dal corpo, vedendosi da fuori, e aveva percorso un tunnel che l'aveva portato in un luogo meraviglioso e luminoso dove aveva provato un benessere quasi indescrivibile. Luogo dal quale poi era stata costretta a tornare indietro con suo sommo rammarico e dispiacere fino a svegliarsi sempre sul letto di dialisi con gli schiaffi del medico di turno che era riuscito a rianimarla. Registrai e trascrissi quel racconto che ancora conservo. Lei era certa che dopo la morte sarebbe andata da Dio e che lì sarebbe stata molto meglio che sulla terra. Morì qualche mese dopo e mi ricordai del suo racconto. Glielo avevo chiesto più volte se alla luce di questa sua esperienza avesse paura di morire. Nessun dubbio: non aveva paura perché aveva già fatto il percorso e sapeva che avrebbe incontrato Dio. Io ad oggi questa certezza non ce l'ho, ma la speranza me la tengo stretta, soprattutto riferita in questo momento alla morte di papà. 









12:00 - Cenacolo

Lettura di Giovanni 13, 4-17 - La lavanda dei piedi

4si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. 5Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto. 6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». 7Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». 8Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». 9Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». 10Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». 11Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
12Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? 13Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. 16In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. 17Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.


Suggestioni di don Vito:

- Lavare i piedi agli altri e non mettersi al di sopra degli altri. E' non ritenersi superiori.

- Se non ami quelli che sono vicino a te, non ami nessuno, perché si inizia da quelli. Accetta di soffrire per l'altro così come egli è. Bugiardo, traditore, vile. Che è il modo in cui Dio ci ama: bugiardi, traditori, vili. Gesù ha vissuto tre anni con un traditore. Gesù sapeva che Giuda lo avrebbe tradito, ma lo ha accettato così. Il problema di Giuda è che non si è perdonato, come ha fatto Pietro. Anche Giuda sarebbe potuto diventare un apostolo come Pietro, ma a differenza di lui non si è perdonato.

- L'invito è a non giudicare. Vai in chiesa per essere aiutato ad amare. Magari chi non ci va può darsi che ami più e meglio di te.

- Le persone alle quali è capitato nella vita di dover potare la vite sà che quando la si pota, la vite emette un liquido come se piangesse. Molte volte nella vita una persona piange perché sta vivendo qualcosa che non gli piace, che non vorrebbe, che non avrebbe scelto per sé o per persone a cui vuole bene. A volte il Signore pota perché la vite porti più frutto. 

( Invito ad approfondire la sera in camera Giovanni capitoli 14-15-16)


Ore 12:20 - don Vito legge la preghiera allo Spirito Santo e ci chiede di seguire la sua lettura e di accompagnare la sua lettura in silenzio e poi restare in preghiera. 

Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell'anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all'intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d'eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen.





Ore 13:00 Trasferimento ad Ain Karem per il pranzo

Ore 14:45 Davanti alla chiesa di San Giovanni Battista ( DV pagina 83)

Un testo di Papa Francesco. Potrebbe essere questo: Papa Francesco 5 febbraio 2016

Poi il racconto della storia di Zaccaria e della nascita dell'Inno del Benedictus recitato al mattino durante le Lodi da tutte le persone che le fanno nel mondo. Leggiamo insieme il Benedictus sulla targa che lo riporta in italiano. Ci sono tante targhe appese al muro di cinta del santuario. Ogni targa riporta il testo del Benedictus in una lingua diversa. 

Ore 15:30 Chiesa della Visitazione

Ci spostiamo in gruppo a piedi. E' circa 1-2 km in salita per arrivare in cima, dove c'è la Chiesa delle visitazione. Ci sono tante targhe che riportano il Magnificat. Ognuna riporta il Magnificat in una lingua diversa. Una opera artistica in metallo rappresenta le due donne con il pancione che si salutano. 

Leggiamo testo di Benedetto XVI: Benedetto XVI del 23 dicembre 2012

Stiamo lì vediamo la chiesa inferiore e la chiesa superiore. 

La chiesa inferiore è dedicata al ricordo di Elisabetta. C'è un pozzo che apparteneva all'antica abitazione.



La chiesa superiore è dedicata al racconto celebrativo della Madonna nella storia della chiesa e lo fa soprattutto attraverso sei affreschi della parete di destra. 







Riscendiamo a piedi fino al pullman. Intorno le colline della Giudea, con in lontananza quella che forse è Emmaus. 


Scendendo incontriamo la fontana di Maria, dove la tradizione racconta sia avvenuto l'incontro tra Maria ed Elisabetta. La fontana è chiamata " La sorgente della vergine". 



Ore 18:30 - Condivisione delle riflessioni finora maturate. Domani mattina partiremo e lasceremo l'hotel per cui stasera dobbiamo prepapare le valige.  Iniziamo a condividere con gli altri le impressioni del viaggio e quello che ciascuno ha sentito come particolarmente interessante finora fuori e dentro di sé. 


Ore 19:30 cena. 


Ore 20:30 in camera a fare un sintesi della giornata per condividerla con voi. Buona notte


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Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003