mercoledì 11 maggio 2022

Terra Santa - 11/05/2022 - Secondo giorno

Il diario è fatto proprio per fare memoria del viaggio fatto. Riporto appunti di riflessioni personali e delle spiegazioni e delle omelie ascoltate. Gli appunti non sono stati rivisti da don Vito, potrebbero essere non esattamente fedeli a quanto detto da lui. Resto a disposizione di rimozione di foto su richiesta degli aventi diritto. 

Sommario: Piscina di Salomone - Ebron ( Abramo) - Campo dei pastori ( Storie di Rut e Davide), Grotta del latte ( I re magi) - Basilica della Natività - Messa nella grotta di San Girolamo


Ore 06:00. Sveglia con affaccio su Bethelehm.


Ore 07:30 - Partenza per Ebron
Siamo partiti da Betlemme in direzione di Ebron. Non c'ero mai stato nei miei precedenti viaggi. 

Siamo in Palestina, quindi teoricamente nella parte controllata dall'Autorità Palestinese, dove vivono palestinesi musulmani e cristiani. La maggioranza sono musulmani. Di fatto però è frequentissimo vedere gli insediamenti israeliani. Ovvero zone del territorio teoricamente di proprietà dell'autorità palestinese su cui gli Israeliani hanno costruito delle case. Sono delle isole israeliane nel territorio palestinese. Per questo devono difendersi da eventuali attacchi dei palestinesi per cui sono spesso costruiti su luoghi alti, colline, che fungono da sistemi di difesa naturali. Sono poi circondati da filo spinato e controllati 24h su 24 da soldati armati. Vi è una porta di accesso agli insediamenti dove dei soldati armati israeliani controllano chi entra e chi esce. 

Piscine del Re Salomone
Ci siamo fermati un momento alle piscine di Re Salomone. Un sistema di cisterne costruite per garantire in regioni prevalentemente aride l'approvvigionamento della città di Gerusalemme. Cisterne che sono ad oggi ancora funzionanti, anche se l'acqua è un pò verdastra. 
Mi ha colpito il fatto che le idee geniali trasformate in realtà concrete, durano nei secoli. 


Eccezionalità di paesaggio palestinese molto curato e molto fertile
La strada percorsa mi ha permesso di vedere che la terra in questa zona di Palestina è molto coltivata,  soprattutto con alberi da frutto e con la vite. I palestinesi sono musulmani e teoricamente non potrebbero bere il vino. Per questo vendono l'uva alle aziende cristiane o ebree che l'acquistano per produrre vino. 
E' un paesaggio che raramente capita di vedere in giudea.


Nella regione attorno alla città ( la valle dell'Eshkol) Mosè inviò degli esploratori che ritornarono con un enorme grappolo d'uva appeso ad una stanga portata a spalla da due uomini. Essi riferirono: " Quello è davvero un paese dove scorre latte e miele... le città sono fortificate e immense... la gente è di alta statura e vi abbiamo visto dei giganti". 

Le tombe dei patriarchi contese tra ebrei e palestinesi mussulmani -
Per visitare Ebron siamo entrati dentro un insediamento ebraico  teoricamente "fuori legge", ovvero per farlo Israele non ha rispettato i patti siglati con i palestinesi.
Questa isola israeliana nel territorio palestinese è congegnata in modo da inglobare le tombe dei patriarchi: Abramo Isacco Giacobbe. Tombe troppo importanti per gli ebrei per poterle lasciare sotto il controllo palestinese. Però per mantenere un equilibrio politico l'uso delle tombe è organizzato in modo tale che le visite alle tombe dei patriarchi possa essere effettuato sia dagli ebrei che dai musulmani.
Da un lato gli ebrei e dall'altro lato i musulmani. 


Ore 09:00 - Catechesi di don Vito su Abramo -
Prima della visita alle tombe don Vito Vacca ci ha fatto una carrellata bibblica su Abramo che per me è stata la parte più bella della giornata. 
Con Abramo inizia la l'azione di Dio nella storia dell'uomo per salvarlo dopo l'allontanamento dell'uomo da Dio. Il coinvolgimento di Dio nella storia dell'uomo. Con Abramo inizia la storia della salvezza. 
Abramo un uomo che non aveva niente, né un figlio, né una terra. Già solo una di queste cose 1850 anni prima di Cristo era sufficiente per farti considerare dagli altri un maledetto.
Lui segue una promessa di Dio. Uscire dalla sua terra, dai suoi confort, per seguire un Dio che gli promette una terra e un figlio. Gli promette la realizzazione di un grandissimo desiderio, la soddisfazione della sua sete di felicità. Abramo credette a questa promessa e si mise in cammino. Abramo è una parola di Dio sulla fede.  All'uomo di quella promessa oggi gli ebrei, i cristiani e i mussulmani guardano come ad un padre, un antenato.
Quindi dalla promessa di un uomo avanti con gli anni, sterile e senza terra sono venuti fuori una quantità smisurata di persone. 


Una rapida carrellata ha permesso di focalizzare su alcuni punti. 
L'episodio della visita dei tre angeli ad Abramo in Mamre.
Mamre è a tre kilometri  da Hebron. Non siamo potuti andare. 
In quell'occasione Dio ribadisce che darà un figlio e una terra ad Abramo.

L'episodio del sacrificio di Isacco. 

Ho riflettuto molto su questo oggi.
Chi è per me Dio?
Chi sono io di conseguenza?
Che c'entro io con Abramo oggi?

Ho pensato a mio padre e a come in lui si è realizzata questa parola di Dio. Ho pensato alle volte in cui nella sua vita, a cominciare da quando era molto piccolo, è uscito dalla sua terra per seguire una promessa di Dio. E Dio lo ha sempre ricompensato. E a tanti altri punti della sua vita in cui con una fede enorme si è fidato di Dio. Non posso dirli ora per vari motivi. 

Ho pensato alle tante volte mi ha parlato di Abramo nel corso di questi 44 anni. Lo ha sempre fatto molto rapidamente, riportando sempre il discorso al fatto che dietro la storia di turno che gli raccontavo secondo lui c'era sempre da considerare che Dio agiva nella storia delle persone con un invito rapido attraverso una battuta a considerare sempre questo aspetto. 

Visita alle tombe dei patriarchi.
Abbiamo fatto una preghiera personale 
Abbiamo visto gli stessi cenotaffi, che sono vuoti in realtà, sia dalla parte ebrea, che dalla parte araba. Nella parte araba per entrare ci siamo dovuti togliere le scarpe e le donne si sono dovute coprire. 











Ore 12:00 - Campo dei pastori a Betlemme
Qui abbiamo fatto vari riferimenti biblici che ci hanno preso una buona parte del tempo:
- nella notte della nascita di Gesù la apparizione degli angeli ai pastori.
- La storia di Rut, dentro una delle grotte di questa zona sotto Betlemme don Vito ha sintetizzato la storia di Rut la Moabita. Da Betlemme si vedono le montagne di Moab, lontane, separate dalla depressione del Mar Morto. 
- La storia di Re Davide. Il suo peccato con Betsabea e ancora peggio il piano fallito per tentare di ingannare il marito, suo soldato, e riparare così al tradimento e poi l'atroce peccato di organizzarne la morte.
- La sua fiducia in Dio. 



Ore 13:00 pranzo in una tenda araba




Non è potuto mancare il giro per il negozio di souvenir che è d'accordo con l'autista perché porti il gruppo nel suo negozio. Stavolta non ho acquistato niente. 



Ore 15:30 Grotta del Latte a Betlemme.
- Riferimento biblico ai Magi. Uomini sapienti mossi dalla ricerca  che arrivano e adorano con l'oro ( i loro beni) con incenso ( la loro mente) e con la mirra ( un balsamo. Le malattie, le cose storte della tua vita che le rimetti nelle mani di Dio così come sono e che affidi a lui). 
Abbiamo potuto fare una preghiera di adorazione come i magi e scrivere delle intenzioni di preghiera su dei biglietti lasciati per le suore di clausura di questa chiesa. Così ho potuto scrivere su diversi foglietti le diverse intenzioni che mi arrivano dall'Italia e che sono nel mio cuore. Tanti amici che mi scrivono di pregare per loro e io cerco di farlo concretamente o di farlo fare alle suore.
Nulla capita a caso. 



Ore 16:30 visita alla grotta dove è nato Gesù



Ore 17:00 messa nella chiesa di San Girolamo

E' la grotta dove ha vissuto San Girolamo traducendo tutta la Bibbia in latino. Un lavoro enorme compiuto in una grotta vicina alla grotta dove Gesù è nato. Di San Girolamo ricordo la frase celeberrima citata sempre: " L'ignoranza delle scritture è ingnoranza di Cristo".
La messa è stata celebrata ricordando papà e la mamma di un'altra pellegrina. Io ho ricordato anche mio zio Bruno, fratello maggiore di papà, di cui oggi si è celebrato il funerale a Torino. 


Ore 18:00 visita alla chiesa salesiana di Betlemme in un gruppetto. Io sono arrivato tardi e mi sono perso l'occasione di fare le foto dalla terrazza della casa con affaccio su Betlemme. 
Alloggiamo a 50 metri dalla Basilica della Natività e tornando siamo potuti entrare trovandola senza turisti. 

Ore 19:30 cena
Al tavolo don Vito mi dice che dobbiamo modificare il programma. Domani non possiamo andare in Samaria e a Jenin perché oggi è stata uccisa una giornalista di Al Jaseera. Per cui dobbiamo modificare tutto il programma della giornata di domani. Mi dispiace per questa persona e per i suoi cari. Preghiamo per loro. 
E mi dispiace anche perché i posti in programma domani non li avevo mai visitati.

E poi a casa a scrivere queste memorie per poter condividere con voi.

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