Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Quando ho letto il testo dell'omelia che Papa Francesco ha pronunciato durante la veglia pasquale ho pensato di abbinarla a questa foto. E' la tomba del giardino, poco distante dalla porta di Damasco a Gerusalemme. Alcuni ritengono che questo sia il posto in cui avvenne la crocefissione di Gesù. Ora non entro nei dettagli. Poco importa che non sia questo il posto, ma il sepolcro che vedete è coevo e per questo anche simile a quello che Giuseppe di Arimatea rese disponibile per la sepoltura di Gesù.
La tomba è stata riportata alla luce nel 1867. Purtroppo la sua entrata è stata danneggiata. Come la tomba descritta nei vangeli era scavata in solida roccia e non era una tomba naturale. E' stata chiusa con una grande pietra rotonda, come lo dimostra il canale che si trova all'esterno del muro frontale. All'interno della larga stanza c'era abbastanza posto perché parecchie persone potessero stare per tenere il lutto e piangere l'amato amico.
Quando ho letto il testo dell'omelia che Papa Francesco ha pronunciato durante la veglia pasquale ho pensato di abbinarla a questa foto. E' la tomba del giardino, poco distante dalla porta di Damasco a Gerusalemme. Alcuni ritengono che questo sia il posto in cui avvenne la crocefissione di Gesù. Ora non entro nei dettagli. Poco importa che non sia questo il posto, ma il sepolcro che vedete è coevo e per questo anche simile a quello che Giuseppe di Arimatea rese disponibile per la sepoltura di Gesù.
La tomba è stata riportata alla luce nel 1867. Purtroppo la sua entrata è stata danneggiata. Come la tomba descritta nei vangeli era scavata in solida roccia e non era una tomba naturale. E' stata chiusa con una grande pietra rotonda, come lo dimostra il canale che si trova all'esterno del muro frontale. All'interno della larga stanza c'era abbastanza posto perché parecchie persone potessero stare per tenere il lutto e piangere l'amato amico.
Nel Vangelo di questa Notte luminosa della Veglia
Pasquale incontriamo per prime le donne che si recano al sepolcro di Gesù con
gli aromi per ungere il suo corpo (cfr Lc 24,1-3).
Vanno per compiere un gesto di compassione, di affetto, di amore, un gesto
tradizionale verso una persona cara defunta, come ne facciamo anche noi.
Avevano seguito Gesù, l’avevano ascoltato, si erano sentite comprese nella loro
dignità e lo avevano accompagnato fino alla fine, sul Calvario, e al momento
della deposizione dalla croce.
Possiamo immaginare i loro
sentimenti mentre vanno alla tomba: un certa tristezza, il dolore perché
Gesù le aveva lasciate, era morto, la sua vicenda era terminata. Ora si
ritornava alla vita di prima. Però nelle donne continuava l’amore, ed è l’amore
verso Gesù che le aveva spinte a recarsi al sepolcro.
Ma a questo punto avviene qualcosa di totalmente inaspettato, di nuovo, che
sconvolge il loro cuore e i loro programmi e sconvolgerà la loro vita: vedono
la pietra rimossa dal sepolcro, si avvicinano, e non trovano il corpo del
Signore.
E’ un fatto che le lascia perplesse, dubbiose, piene di domande: “Che cosa
succede?”, “Che senso ha tutto questo?” (cfr Lc 24,4). Non capita forse anche a noi così quando qualcosa di veramente nuovo
accade nel succedersi quotidiano dei fatti? Ci fermiamo, non comprendiamo, non
sappiamo come affrontarlo. La novità spesso ci fa paura, anche la novità che
Dio ci porta, la novità che Dio ci chiede. Siamo come gli Apostoli del
Vangelo: spesso preferiamo tenere le
nostre sicurezze, fermarci ad una tomba, al pensiero verso un defunto, che alla
fine vive solo nel ricordo della storia come i grandi personaggi del passato.
Abbiamo paura delle sorprese di Dio; abbiamo paura delle sorprese di Dio! Egli
ci sorprende sempre!
Fratelli e sorelle, non chiudiamoci
alla novità che Dio vuole portare nella nostra vita! Siamo spesso stanchi,
delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri peccati, pensiamo di non farcela? Non chiudiamoci in noi stessi, non perdiamo
la fiducia, non rassegniamoci mai: non ci sono situazioni che Dio non possa
cambiare, non c’è peccato che non possa perdonare se ci apriamo a Lui
Ma torniamo al Vangelo, alle donne e facciamo un passo avanti. Trovano la
tomba vuota, il corpo di Gesù non c’è, qualcosa di nuovo è avvenuto, ma tutto
questo ancora non dice nulla di chiaro: suscita interrogativi, lascia perplessi,
senza offrire una risposta.
Ed ecco due uomini in abito sfolgorante, che dicono: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto»
(Lc 24, 5-6). Quello che era un semplice
gesto, un fatto, compiuto certo per amore - il recarsi al sepolcro – ora si
trasforma in avvenimento, in un evento che cambia veramente la vita. Nulla
rimane più come prima, non solo nella vita di quelle donne, ma anche nella
nostra vita e nella storia dell’umanità. Gesù non è morto, è risorto, è il
Vivente! Non è semplicemente tornato in vita, ma è la vita stessa, perché è il
Figlio di Dio, che è il Vivente (cfr Nm 14,21-28; Dt 5,26; Gs 3,10). Gesù non è più nel passato, ma vive nel
presente ed è proiettato verso il futuro, è l’«oggi» eterno di Dio. Così la
novità di Dio si presenta davanti agli occhi delle donne, dei discepoli, di
tutti noi: la vittoria sul peccato, sul male, sulla morte, su tutto ciò che
opprime la vita e le dà un volto meno umano.
E questo è un messaggio rivolto a me, a te, cara sorella e caro fratello.
Quante volte abbiamo bisogno che l’Amore
ci dica: perché cercate tra i morti colui che è vivo? I problemi, le
preoccupazioni di tutti i giorni tendono a farci chiudere in noi stessi, nella
tristezza, nell’amarezza… e lì sta la morte. Non cerchiamo lì Colui che è
vivo!
Accetta allora che Gesù Risorto entri
nella tua vita, accoglilo come amico, con fiducia: Lui è la vita! Se fino ad
ora sei stato lontano da Lui, fa’ un piccolo passo: ti accoglierà a braccia
aperte. Se sei indifferente, accetta di rischiare: non sarai deluso. Se ti sembra
difficile seguirlo, non avere paura, affidati a Lui, stai sicuro che Lui ti è
vicino, è con te e ti darà la pace che cerchi e la forza per vivere come Lui
vuole.
3 - C’è un ultimo semplice elemento che vorrei sottolineare del Vangelo di
questa luminosa Veglia Pasquale. Le donne si incontrano con la novità di Dio:
Gesù è risorto, è il Vivente! Ma di fronte alla tomba vuota e ai due uomini in
abito sfolgorante, la loro prima reazione è di timore: «tenevano il volto
chinato a terra» - nota san Luca -, non avevano il coraggio neppure di
guardare. Ma quando ascoltano l’annuncio della Risurrezione, l’accolgono con
fede. E i due uomini in abito sfolgorante introducono un verbo fondamentale: «Ricordatevi come vi parlò, quando era
ancora in Galilea… Ed esse si ricordarono delle sue parole» (Lc 24,6.8). E’
l’invito a fare memoria dell’incontro
con Gesù, delle sue parole, dei suoi gesti, della sua vita; ed è proprio
questo ricordare con amore l’esperienza con il Maestro che conduce le donne a superare ogni timore e a portare l’annuncio
della Risurrezione agli Apostoli e a tutti gli altri (cfr Lc 24,9). Fare memoria di quello che Dio ha fatto e
fa per me, per noi, fare memoria del cammino percorso; e questo spalanca il
cuore alla speranza per il futuro. Impariamo a fare memoria di quello che Dio
ha fatto nella nostra vita!
In questa Notte di luce, invocando l’intercessione della Vergine Maria, che
custodiva ogni avvenimento nel suo cuore (cfr Lc 2,19.51), chiediamo che il
Signore ci renda partecipi della sua Risurrezione: ci apra alla sua novità che trasforma, alle sorprese di Dio; ci renda
uomini e donne capaci di fare memoria di ciò che Egli opera nella nostra storia
personale e in quella del mondo; ci renda capaci di sentirlo come il Vivente,
vivo ed operante in mezzo a noi; ci insegni ogni giorno a non cercare tra i
morti Colui che è vivo. Amen.
Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/03/30/il_testo_integrale_dellomelia_di_papa_francesco_nella_veglia_pasquale/it1-678446
del sito Radio Vaticana