" Le cose grandi a cui Dio ci chiama hanno una loro naturalità, non scassinano la realtà, non sono tirate per la collottola, vanno avanti per logica interna, basta assecondarle, vengono fuori con i loro ritmi, la fatica che implicano è lineare, ben finalizzata.
Invece Ismaele è un compromesso, creerà tensioni, renderà schiavi del possesso, perché le due donne staranno contendersi il ruolo.
Ismaele produrrà angoscia riguardo al futuro: " Che ne sarà di questo bimbo? Dovrà essere cacciato?". Ismaele è figlio di un desiderio partito dall'uomo. Una cosa di cui si sono convinti ma era la volontà di Dio comprata da Leroy Merlin.
Quando al capitolo 21 nascerà Isacco, figlio della promessa, un dono, una verità, non un compromesso, egli non sarà parzialmente buono ma buono a tutto tondo. Figlio di Abramo e Sara, Isacco fa sorridere, questo è il significato del suo nome, dà pace, rende liberi, è un regalo, è fedeltà alla memoria, è frutto della relazione con Dio.
Quindi bisogna stare attenti a queste opere di auto narrazione in cui partendo dall'ansia prendiamo le cose di Dio, come Sara fa con Abramo, e le shakeriamo con le cose estranee, per raccontarci che abbiamo fatto la volontà di Dio, semplicemente perché gli ingredienti erano biologici...
Domanda da farsi inciso in cui mi trovo in mezzo alla confusione: niente niente mi sto bevendo il famoso cocktail "Ismael"?
E questo è il primo aspetto del secondo livello."
Fabio Rosini, L'arte di ricominciare, Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo ( Milano) 2018, pp. 191-192
Invece Ismaele è un compromesso, creerà tensioni, renderà schiavi del possesso, perché le due donne staranno contendersi il ruolo.
Ismaele produrrà angoscia riguardo al futuro: " Che ne sarà di questo bimbo? Dovrà essere cacciato?". Ismaele è figlio di un desiderio partito dall'uomo. Una cosa di cui si sono convinti ma era la volontà di Dio comprata da Leroy Merlin.
Quando al capitolo 21 nascerà Isacco, figlio della promessa, un dono, una verità, non un compromesso, egli non sarà parzialmente buono ma buono a tutto tondo. Figlio di Abramo e Sara, Isacco fa sorridere, questo è il significato del suo nome, dà pace, rende liberi, è un regalo, è fedeltà alla memoria, è frutto della relazione con Dio.
Quindi bisogna stare attenti a queste opere di auto narrazione in cui partendo dall'ansia prendiamo le cose di Dio, come Sara fa con Abramo, e le shakeriamo con le cose estranee, per raccontarci che abbiamo fatto la volontà di Dio, semplicemente perché gli ingredienti erano biologici...
Domanda da farsi inciso in cui mi trovo in mezzo alla confusione: niente niente mi sto bevendo il famoso cocktail "Ismael"?
E questo è il primo aspetto del secondo livello."
Fabio Rosini, L'arte di ricominciare, Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo ( Milano) 2018, pp. 191-192