domenica 21 settembre 2025

Corso sulle Dieci Parole - Parrocchia San Bernardo di Chiaravalle, Roma

Corso sui Dieci Comandamenti o delle Dieci Parole.
Sede: Parrocchia di San Bernardo di Chiaravalle, Via degli olivi, 180. Roma (ma li fanno anche in altre zone di Roma e di Italia, potete informarvi per quelli vicino casa vostra).
Sito della parrocchia: https://www.sanbernardoparrocchia.it/i-dieci-comandamenti/
Inizio: 29 settembre 2025
Durata: Un giorno a settimana (un'ora di ascolto), per un anno circa. 

Per chi fosse a digiuno di come la vita può essere illuminata dallo spirito che anima il Vangelo, potrebbe essere un'occasione per ridiscutere qualche pregiudizio, trovare risposte inedite ad una propria ricerca interiore, approdare ad un'esperienza pratica di avvicinamento alla fede cristiana.
Un'occasione di stupore nel trovare un ambiente vitale, non bigotto, non facilone, dove le porte sono aperte a tutti quelli che hanno desiderio di ascoltare. Belli, brutti, colti, ingenuotti, navigati e naviganti. Ammaccati ed interi.
Uno arriva ascolta un'ora e se ne va.
Una vera e propria scuola, un laboratorio, una clinica, un teatro, un'arena, una sala operatoria della vita, interiore e della vita pratica.
Incontri fertili dai quali nella mia vita sono derivati viaggi, scelte, avventure, amicizie solide, salite dure ma appassionanti.
Io li ho seguiti per pochi incontri nel 1998 e poi interamente nel 2005. Ho visto ri-fiorire la vita, oltre che mia, anche di alcuni amici che hanno accettato il mio invito per questo senza vergogna li pubblicizzo sapendo di offrire un'occasione preziosa. E' un inizio, un primo passo, ma è comunque un cominciare 

lunedì 26 maggio 2025

26/05/2025 - Piccoli accenni alla storia di San Filippo Neri

Oggi 26 maggio 2025, ricorre la festa di San Filippo Neri. Segnalo questa sintesi pubblicata su TV2000.




Segue un piccolo stralcio del film State buoni se potete. Il registro del dialogo è tinto di tristezza, rimpianto, sorpresa, affettuosa comprensione, dolore. Questi sentimenti però si aprono alla speranza.




 

sabato 24 maggio 2025

Giovanni 14, 23-29 - Commento sesta domenica di Pasqua - Don Fabio Rosini

Trascrizione del commento di don Fabio Rosini alla 6 domenica di Pasqua mandata in onda su Radiovaticana (Per ascoltare audio: clicca qui)

Il commento non è stato rivisto dall’autore e risulta dalla trascrizione del testo parlato. Si resta a disposizione degli aventi diritto per l’immediata rimozione del testo.

Gv 14,23-29

Il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:

«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».


Sesta domenica di Paqua. Nel vangelo capitolo 14° di Giovanni, noi ascoltiamo delle indicazioni di Gesù ai suoi discepoli nell’ultima cena che già lanciano verso la ricezione dello Spirito Santo. Già ci preparano alla Pentecoste.

Se uno mi ama osserverà la mia parola. Che vuol dire?-

Gesù dice una frase molto importante: “Se uno mi ama osserverà la mia parola”. Secondo Gesù l’obbedienza non produce l’amore, ma l’amore produce l’obbedienza. Se uno mi ama osserverà la mia parola. Nella vita spirituale l’obbedienza è molto importante. Ma l’obbedienza piena e completa viene dall’amore. Non viceversa. C’è obbedienza pedissequa e c’è obbedianza alta, matura, adulta che ha origine nella gratitudine e nell’affetto. Il testo descrive questo processo nobile e i suoi frutti. Se qualcuno ama Gesù osserva la sua parola, tiene caro quello che Gesù gli ha detto. E così arriva ancora di più. E il Padre mio lo amerà dice il testo e verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Cioè Dio farà casa in quella persona. Una presenza nella vita quotidiana e nelle azioni. E ciò è l’esperienza della guida dello Spirito Santo ossia il Paraclito, che significa, colui che è chiamato vicino, vuol dire in greco, questo lo fa consolatore, colui che sta vicino e consola l’uomo e parla al suo orecchio insegnandogli come vivere. Appunto. A detta di Gesù il paraclito fa due cose. Primo. Insegnerà ogni cosa, ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Insegnare e ricordare. Questi sono gli atti dello Spirito Santo rispetto all’uomo.

Imparare non è una cosa facile - 

Dobbiamo ricordare che insegnare non è così semplice. Il problema è che spesso si pensa di non avere niente da imparare. Ad esempio pensiamo di sapere già cosa è l’amore. Eppure l’amore non si insegna mai abbastanza. E’ un’arte sempre nuova. Per amare bisogna ricominciare ogni giorno. E abbiamo bisogno che lo Spirito ci insegni come. Il verbo insegnare significa “scrivere dentro”. Lo Spirito Santo può scrivere qualcosa di nuovo in noi. Ma noi portiamo una pagina interiore già listata di convinzioni e priorità difficili da confutare. Ci sono lezioni nella vita che non impariamo mai. E ci sono errori che ripetiamo tante volte. Perché per imparare, per apprendere, per crescere abbiamo bisogno di un’attitudine.

Abbiamo bisogno di umiltà per correggerci ed apprendere - 

Se lo Spirito Santo è un insegnante e deve insegnarci ogni cosa, noi abbiamo bisogno di un’umiltà che è proprio la strada maestra della vita cristiana.

Chi è senza umiltà non apprende e non si corregge perché? Perché non accetta di mettere in discussione quello che pensa. Appunto quella pagina interiore con convizioni e priorità e non riesce a confutarle. Chi è senza umiltà non apprende e non si corregge e questa non è una bella vita perché non sapersi correggere dai propri errori vuol dire restare sempre allo stesso posto, assolutizzare quello che uno pensa, la porta del disastro. Perché di fatto uno non cresce più. 

Cosa si apprende dallo Spirito Santo?

Potremmo chiedere: ma cosa si apprende dallo Spirito Santo? Si apprende come pregare? Come comportarsi? Bè anche queste cose. Ma Gesù dice che il compito dello Spirito Santo è insegnare ogni cosa. Cioè tutto. Abbiamo bisogno infatti di imparare più e più volte tutto ciò che facciamo. La cosa bella della vita cristiana è che è una costante scoperta. Se c’è un’area della vita in cui crediamo di non aver più nulla da imparare, possiamo essere certi che questa zona della nostra vita è segnata dalla mediocrità.

Tutto in noi ha bisogno di essere continuamente rinnovato dallo Spirito Santo.

L’altro compito dello Spirito è ricordarci quello che Lui ci ha detto - 

L’altro compito dello Spirito, dice Gesù è ricordarci quello che Lui ci ha detto. Questo è essenziale perché è dalla parola di Cristo che si rinasce e si riceve consistenza. Dio in realtà ci ha parlato sempre, sin dall’infanzia, e quanto abbiamo ancora da capire e da scoprire per esempio del nostro passato. Il Signore ci deve insegnare il nostro passato. A rileggerlo, a capirlo meglio, a liberarci dalle nostre gabbie. Anche da quel che forse abbiamo rifiutato. In quegli eventi Dio ci ha detto qualche cosa che forse non abbiamo ancora accolto. Lo Spirito Santo è il maestro della memoria. Cioè della lettura del passato e quando lui illumina la nostra memoria, porta alla luce, avvolge nella sua verità la nostra esistenza. E il testo del vangelo che leggiamo termina connettendosi con il suo inizio. Con la sua apertura. Lo Spirito ci insegna come conservare nella memoria la parola di Gesù. Se mi amate osserverete la mia parola. Ecco, lo Spirito Santo fa questa operazione in noi. E si innesca il processo amorevole con cui si era aperto tutto il viaggio: amare Gesù, osservare la sua parola, essere conservati dal Padre e conseguentemente diventare capaci di apprendere, capaci di crescere, capaci di correggersi e iniziare ad illuminare tutta la nostra vita anche le cose più difficili, il nostro passato. 

E’ chiaro che in una liturgia come questa, dove si proclama nella seconda lettura la nuova Gerusalemme, la vita nuova. Questa dimensione. Abbiamo ascoltato nel Vangelo che il Padre prenderà dimora presso di noi e qui vediamo questa città in cui abita l’Agnello, in cui non c’è nessun tempio, perché il Signore Dio l’Onnipotente è l’Agnello cioè non abbiamo bisogno di un culto esteriore formalistico perché siamo già noi inabitati dal rapporto con Dio. Questo anche ci connette con la prima lettura dove vediamo gli apostoli che sono capaci di imparare una cosa nuova. Loro erano impostati per un’adesione alla legge veterotestamentaria e sono capaci di andare oltre in una lettura che segna la storia della Chiesa. E’ il capitolo 15 degli Atti degli Apostoli in cui gli apostoli per cui era assolutamente impensabile che i pagani senza circoncisione, senza osservanza delle norme, potessero entrare nella vita redenta, addirittura consolano colo che essendo arrivati nella fede in Cristo, sono stati turbati dalla richiesta di questa obbedienza alla norme estese e peculiari del Giudaismo e dichiarano questa apertura, questo che viene chiamato il Concilio di Gerusalemme, questo che è la decisione degli apostoli e del consiglio di tutti gli anziani e di tutta la chiesa, di consolare e rassicurare i cristiani che provengono dal paganesimo che possono finalmente essere nella vita nuova, entrare nella Gerusalemme celeste, senza il bisogno degli schemi vecchi, stantii della normativa rabbinica. Ecco, questo è un esempio di cambio di schema, di sapersi liberare dalle proprie priorità.

Lasciamo che questa liturgia ci lanci verso la Pentecoste e ci apra alla scuola del tanto che dobbiamo ancora capire e ricevere e che lo spirito Santo ci deve ancora insegnare. 

martedì 16 luglio 2024

14/07/2024 - Gran Sasso - Ferrata Ricci (da Pian del Laghetto alla vetta Orientale del Corno Grande).

Escursione (alpinistica per quanto riguarda il tratto della Ferrata Ricci) molto bella. Faticosa, impegnativa e richiede che le persone abbiano dimestichezza con dislivelli quotidiani di 1500 mt. Fino al Franchetti rimando ad altri post. Per la Ferrata Ricci posso dire che è stata impegnativa, tecnicamente non difficile. Questo non vuol dire che non sia prima di passaggi di I livello, piuttosto esposti. Si richiede gestione dell'esposizione e capacità di arrampicare almeno su passaggi di I grado. Conoscenza della tecnica di progressione in ferrata. Non è consigliata per escursionisti non esperti.

Partecipanti:
Io, Lorenzo R., Andrea M., Adriana P.

Dati del GPS: 
Distanza: 16,23 km, Difficoltà: EEA (per la terminologia CAI). Altitudine massima: 2.903 mt, Altitudine minima: 1640 mt., Dislivello positivo: circa 1438 mt, Tempo in movimento: ; Tempo totale: 10h6 minuti.

Attrezzatura: 
Abbigliamento per trekking estivo. Kit da ferrata, imbrago, guanti da ferrata.

Avvicinamento: 
05:15 appuntamento a Colli Aniene (Fermata Magri). 
05:35 partiamo da Roma, quartiere Colli Aniene per ritardi di alcuni componenti.
07:30 Pausa di 15 minuti a Montorio al Vomano al Bar DaRo per caffè. Avevamo bisogno di latte di soia per intolleranze, ma il bar ne era sprovvisto. A Pietracamela non abbiamo trovato bar aperti e per non tardare abbiamo preferito continuare.
08:15 Arrivo a Pian del Laghetto presso il Rifugio Cima Alta e parcheggio (2h35'). 

Trekking:
08:30 Partenza da Pian del Laghetto (1640 mt). Passiamo accanto all'albergo Diruto (1900 mt)
09:20 arrivo alla Madonnina dell'Arapietra (2000 mt slm) (1h05').
10:25 arriviamo al Rifugio Franchetti (2433 mt slam). (Approfitto e acquisto una bottiglietta d’acqua 500 ml e un mars)(1h5') .
10:50 Indossiamo inbragatura. Partiamo dal rifugio Franchetti per raggiungere l’inizio della Ferrata Ricci alla Vetta orientale(10'). 
11: 00 Iniziamo la Ferrata Ricci (Difficoltà: EEA). Estensione dal Rifugio Franchetti alla vetta: 7 km. Dislivello complessivo: 500 mt. Segnavia CAI 152. Bollo esterno rosso con centro bianco. Riservato ad alpinisti o ad escursionisti esperti. Si sale la rampa inclinata e si arriva sul versante orientale del Corno Grande, proprio sopra il "paretone" che si affaccia con uno strapiombo di 1300 mt sulla valle sotto. Costeggindo l'orlo del baratro si arriva ad un ripido spigolo attrezzato piuttosto aereo lungo circa una trentina di metri (questo è il pezzo più tecnico della salita.  
11:50 Finiamo primo tratto, quello più tecnico e di ferrata. 
12:30 Incontriamo l’inizio del sentiero attrezzato al ghiacciaio del calderone a destra. Andrea resta e decide che fare. La salita continua sulla parte esposta del crinale sugli sfasciumi della Vetta Orientale. Si incrocia prima il sentiero attrezzato per il Calderone (a destra) e circa 30 metri più in alto la Normale per il Calderone (che io personalmente non consiglio di fare avendovi visto delle persone in difficoltà. Meglio il sentiero attrezzato). Si procede con passaggi su roccia (I grado) fino alla Vetta Orientale.
13:00 Croce di vetta orientale del Corno Grande (2903 mt) (2h). 

13:50 Ripartiamo dalla vetta. Scendiamo lentamente (50'). 
14:25 Iniziamo Sentiero attrezzato al Calderone (35'). E' necessario l'imbrago e il kit da ferrata.
15:20 Pausa una volta finita il tratto attrezzato (1h), poco sopra al calderone. 
15:40 Prendiamo il bivio per Franchetti. Scendiamo piano. 
15:50 Sella dei due corni (10'). Scendiamo piano. 
16:20 Rifugio Franchetti e ci ritroviamo tutti con Andrea (30'). 
16:30 Ripartiamo dal Franchetti. 
17:35 Arriviamo alla cabinovia dell’Arapietra (1h 05'). 
18:30 Arriviamo alla auto (55'). E ci fermiamo sulla strada al fontanile a bere e a rinfrescarci. Poi ci fermiamo al Bar a Prati di Tivo. (Coca zero- Moment - Panino petto pollo insalata). 
19:25 partiamo da Prato di Tivo (1h).
20:20 casello colledara San Gabriele (55'). 
21:00 fila 
21:30 Carsoli pieno GPL 
22:00 casello (1h40'). 
Accompagnamo Andrea Adriana Lorenzo a casa. 
22:50 casa mia (50').

Bibliografia: 
E. Lucchetti, Gran Sasso, 110 passeggiate ed escursioni, Techopress Edizioni, Roma 2021.

Lezioni apprese:
1- ho preferito lasciare la macchina fotografica in macchina. Troppo peso.
2- L'allenamento per il trekking è specifico. Si può essere in forma, ma per fare tratti lunghi di trekking e affrontare un buon dislivello serve essere allenati specificatamente a questo. Andrea M., persona allenata per arrampicate, ha dovuto rinunciare alla vetta proprio per mancanza di allenamento specifico.

Costo: 
- Del casello Barriera est di Roma - San Gabriele Colledara: 14,5 Euro (da moltiplicare per due per A/R)
- Del GPL circa 30 euro.
- Totale: 60 euro.
- Costo cabinovia (da noi non presa): 16 euro A/R, 13 euro solo A. 

Dati GPS:
Per visualizzare il percorso seguito dati GPS:

Foto della giornata: 
Storie:
Al Rifugio Franchetti c'è un simpatico pastore abruzzese di nome Zen che allieta con la sua presenza la sosta degli escursionisti. Aveva sete.

Si rimane a disposizione per la immediata rimozione di foto, notizie, citazioni, nomi o altro qualora richiesto dagli aventi diritto.

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Docufilm - Il lupo delle nevi

Una storia ricostruita, un pò telenovela sudamericana, di un esemplare di lupo femmina, che compie un viaggio d'inverno attraverso le alpi. Non è possibile che i registi siano riusciti a seguire la lupa nei suoi spostamenti. E va bene. Però resta il fatto che le immagini di questa storia verosimile, reinventata, girata sicuramente con altri animali, con scene che poi sono state abilmente messe insieme, sono veramente straordinarie.


Il lupo delle nevi - Ecco il link 



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sabato 6 luglio 2024

06/07/2024 - Gran Sasso - Ferrata Ventricini e Ferrata Danesi per il Corno Piccolo

Escursione Escursione sul Gran Sasso, partendo da Prati di Tivo e prendendo la cabinovia per l'Arapietra (2000 mt), per affrontare un anello intorno al Corno Piccolo (2665 mt) percorrendo il Sentiero Pier Paolo Ventricini nel suo primo tratto (escursionistico) e nel suo secondo tratto (alpinistico), (sentiero 105). Salita in vetta attraverso la Ferrata Danesi e discesa tramite la via normale del Corno Piccolo. Una volta ritornati sul sentiero 105 nella Valle dei Ginepri, continuando a sinistra sul sentiero alla base delle Fiamme di Pietra,sono salito alla Sella dei Due Corni (2547 mt). Dalla Sella dei Due Corni ho preso il sentiero 103 che scende fino al Rifugio Franchetti (2433 mt). Seguendo il sentiero 103 sono tornato alla cabinovia dell'Arapietra (2000 mt). Ho condiviso la giornata con Paolo e Simone e la salita in vetta al Corno Piccolo sulla Ferrata Danesi con Fabio, Tina, Marilena che, all'inizio della ferrata, mi hanno accolto calorosamente nella loro cordata senza conoscermi.

Partecipanti:
Paolo D. C., Simone, Andrea. 

Dati del GPS: 
Distanza: , Difficoltà: (per la terminologia CAI). Altitudine massima: , Altitudine minima ..., Dislivello positivo: , Tempo in movimento: ... minuti, Tempo totale: 7 

Attrezzatura: 
Abbigliamento per ferrata. Imbrago. Kit da ferrata. Casco. Bastoncini telescopici.

Avvicinamento: 
05:15 sveglia; 06:05 parto da casa;  07:17 Pausa diuretica alla stazione di servizio de L'Aquila; 07:40 casello san Gabriele (costo: 15,4 euro); 08:40 arrivato Prati di Tivo (181 km da Giardinetti, Roma) 

Trekking:
09:05 partiamo con la cabinovia. 
09:15 scendiamo dalla cabinovia 
09:25 bivio Ventricini (sentiero 105). 

10:15 partenza della Ferrata Ventricini 
12:06 bivio normale corno piccolo 
12:15 arrivati inizio Danesi 

12:50 partenza della Danesi. Mi aggrego ad un gruppo Fabio, Tina e Marilena che mi accolgono nel loro gruppo. Paolo e Simone preferiscono continuare per la Sella dei Due Corni e raggiungere il Rifugio Franchetti. 
14:10 vetta del Corno Piccolo. 

14:35 ripartenza per la via normale a scendere.
15:25 fine ferrata via normale parto per la sella dei due corni. 

16:00 Sella dei Due Corni. 
16:15 Rifugio Franchetti.
17:25 Re-incontro i ragazzi: Paolo, Simone, Fabio, Tina e Marilena mi stanno aspettando alla Madonnina dell'Ara Pietra.
17:30 prendiamo la cabinovia. 
17:40 arrivo prati di Tivo 

Terzo tempo:
17:45: prendiamo qualcosa al bara
18:45 parto con la macchina da Prati di Tivo.

19:30 Montorio. Acquisto arrosticini. 
Prendo autostrada per Roma a San Gabriele 
20:30 benzinaio (18, 35 euro costo del GPL). 

21:30 casello (Costo: 15,4 euro). 
21:40 Arrivo a piazza della Marsica a Roma.

Lezioni apprese:
1- Che mi sono un pochino lanciato a fare la Ferrata Danesi e ho fatto bene.
2- Che in montagna, soprattutto su vie così percorse, si può chiedere ad altri gruppi di poter condividere insieme un pezzo di cammino quando si rimane da soli e senza altri compagni di cammino.


Dati GPS:
Per visualizzare

Foto della giornata: 

Storie:


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giovedì 23 maggio 2024

ABC dell'amore del Cardinal Stefan Wyszynski

Questo testo è tratto dalla rivista Amatevi così n 1(4) 2017. Si resta a disposizione per l'immediata rimozione qualora chiesto dagli aventi diritto. 


1 - Rispetta tutti - Cristo dimora in ogni uomo. Sii delicato con gli altri - sono tuoi fratelli e le tue sorelle.

2 - Pensa bene degli altri - non diffamare nessuno. Cerca di trovare aspetti posatitivi anche nelle situazioni peggiori.

3 - Parla sempre bene degli altri - non diffamare nessuno. Ripara i danni causati da parole avventate. Non provocare liti.

4 - Parla agli altri con amore. Non alzare la voce. Non bestemmiare. Non opprimere il prossimo. Non far piangere alcuno. Rassicura e mostra un cuore gentile.

5 - Perdona tutto a tutti. Non serbare rancore. Sii il primo a tendere la mano come segno di riconciliazione.

6 - Agisci sempre a vantaggio del tuo prossimo. Fai del bene agli altri come vorresti fosse fatto a te. Non pensare mai a ciò che ti debbono gli altri, ma sempre solo a ciò che tu devi a loro.

7 - Sii pronto a consolare nella sofferenza. Offri sempre la tua consolazione, consiglio, aiuto, gentilezza.

8- Lavora con coscienza - c'è chi beneficia dei frutti del tuo lavoro, così come tu usufruisci del lavoro degli altri.

9 - Sii attivo nella tua comunità. Il tuo cuore sia aperto al povero e all'ammalato. Condividi i tuoi beni. Cerca di vedere i bisogni di chi ti sta intorno.

10 - Prega per tutti, anche per i tuoi nemici.

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IL CAMMINO DELL'UOMO

IL CAMMINO DELL'UOMO
Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003