domenica 26 febbraio 2012

Giuseppe Moscati - Biglietto ai genitori di un piccolo paziente di 4 anni

"Sera del 4 ottobre 1918


Prima di tutto, vi rinnovo le condoglianze, a voi e vostra moglie, per la perdita della signora suocera e mamma rispettiva, così ricca di virtù di antico stampo.
Non ho ancora ricevuto i vetrini su cui è strisciato il sangue del vostro figliuolo.
Ma, prima che io li dia all'esame, vi dico subito che non potranno  affatto servire allo scopo di chiarire la diagnosi, di illustrare se esiste o no l'infezione paratifica. L'indagine, a cui voi accennate, va fatta sul siero di sangue.
Quindi è perfettamente inutile, dal punto di vista cui alludete, esaminare questi vetrini. Non sapreste mai se vi è l'infezione tifosa, paratifosa, melitense nel bambino.
Ma, se veramente, nella pleura si è versato liquido, è logico attribuire alla pleurite la febbre. Se assodata la diagnosi di pleurite ( che sarebbe con molta probabilità specifica, pur suscettiva di guarigione completa), la cura scaturisce facile. Non sarà allora necessario rispettare la dieta lattea; anzi è bene spezzarla e cominciare una alimentazione mista, che man mano va irrobustita. Allora dovranno istituirsi norme igieniche, che  non è qui il caso di elencare.
Vi saluto, con la vostra signora.


G. Moscati"

Scritto autografo del Dott. Giuseppe Moscati.
Ringrazio chi mi ha procurato la copia di tale bigliettino. Risulta che Giuseppe Moscati spesso scriveva questi messaggi ai suoi pazienti, ai parenti, ai suoi studenti. Molti ancora sono gelosamente custoditi nelle famiglie di chi ha avuto la fortuna di imbattersi in questo medico. Vengono tramandati dai nostri bisnonni e nonni, insieme alle storie che lo hanno a loro legato.
In questo caso, il Prof. Moscati venne contattato da un avvocato di Napoli per la malattia del figlio. Un bambino di 4 anni. Questo bambino poi ha superato la malattia. E' cresciuto. Si è sposato. E' diventato un professore universitario. Ha avuto figli e nipoti. Fino a quando è morto, circa un mese fa a più di novanta anni,  ha conservato il ricordo di questo medico e ha voluto che i nipoti, conoscessero questa storia. Fra le varie carte conservate l'uomo ha conservato gelosamente questo foglietto.
Il biglietto originale è custodito da uno dei figli, anche lui medico, del "paziente".
Leggendolo si respira cura, stile, ricerca della verità, apprezzamento per la virtù, delicatezza, fermezza, oltre che un'ottima conoscenza della materia medica e del ragionamento clinico, ma questo non è nemmeno in discussione. In una parola si respira amore.

Un immagine giovanile di Giuseppe Moscati

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