Siamo io e lui nello spiazzo dell'incrocio fra via della Tenuta di Torrenova e Via di Tor Vergata. Siamo vicini alla sua macchina, la panda grigia. E' una giornata di ottobre, una di quelle soleggiate e accompagnate da una brezza fresca. Una giornata limpida.
Parliamo io e papà e andiamo insieme da Massimo, il nostro giornalaio di fiducia, nonché un amico. In realtà nel sogno la sua edicola è posta dove adesso c'è una agenzia turistica. Io mi avvicino insieme a papà e Massimo mi restituisce una mia polo marrone-nera. Parliamo un pochino con papà e Massimo di questa polo perché io non la riconosco inizialmente come mia maglietta. Alla fine però la prendo. E insieme a papà torniamo verso la macchina che è parcheggiata a 50 metri.
Per chi conosce la zona la macchina è parcheggiata su via della Tenuta di Torrenova. Venendo dal Policlinico PTV sul lato sinistro, due tre metri prima dell'incrocio con via della Tenuta di Torrenova, con il muso in direzione di Via Casilina.
Io ho accanto papà che è vestito con una camicia e una di quelle giacche leggere che si mettono quando inizia a mutare il tempo estivo e ad avvicinarsi l'autunno con i suoi mattini più freschi.
Papà è accanto a me, io sono alla sua destra e insieme, cerchiamo di mettere la maglia presa da Massimo nel baule e stiamo davanti al baule aperto.
Io nel sogno ho vissuto proprio la sensazione di essere accanto a papà come quando era vivo. Lo sentivo proprio normalmente accanto a me. Come sempre è stato. La stessa sensazione.
A quel punto dentro di me accade qualcosa. Nel sogno divento consapevole che era morta mamma e che io e papà ci stavamo relazionando normalmente, ma mamma era morta da un pò di tempo. Praticamente una cosa simile, al contrario, rispetto a quello che è veramente accaduto nella vita vera: ovvero che papà è morto e mamma e fra noi. No. Nel sogno il contrario: mamma era morta e papà era vivo.
Però questa cosa improvvisamente nel sogno mi sembrava strana. Perché improvvisamente mi sono reso conto che anche papà era stato ammalato e poi era morto.
Allora improvvisamente nel sogno mi sono reso conto che qualcosa non tornava. Mi sono girato e ho detto a papà (un pò come faceva lui quando c'era qualcosa che non gli tornava): "Scusa papà, ma io mi ricordo che tu sei morto?".
Poi nel sogno mi sono spostato di pochi metri, sempre con papà vicino che mi sorrideva normalmente. Accanto c'era l'edicola di Massimo, che in questa parte del sogno era posta a pochi metri dalla macchina, dove c'era l'edicola del vecchio edicolante Remo. L'edicola era lì dove è sempre stata fino a che l'hanno rimossa, con dentro però Massimo il nostro attuale edicolante e caro amico e non Remo.
Mi rivolgo a Massimo e gli dico: "Massimo scusa, ma se papà è morto, io con chi sto parlando?" guardando papà e guardando Massimo.
E poi nel sogno scoppio a piangere.
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