Novembre del 2012. Sara sarebbe dovuta andare a vedere le mattonelle con cui decorare le mura della nuova ala della sua casa. Per l'occasione siamo andati insieme perché anche io ero curioso di vedere le mattonelle per eventuali lavori a casa. Sara era con Francesco e c'erano anche mamma e papà. Avevo portato con me la macchinetta per cui ho potuto fare delle foto insolite fra il settore mattonelle e vernici a Leroy Merlen. Oggi queste foto sono un bellissimo ricordo di quel pomeriggio insieme.
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11/11/2012 - Da Leroy Merlen a scegliere le mattonelle per la casa di Sara e Marco. Sara con Francesco, papà e mamma.
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11/11/2012 - Fra i barattoli di vernice. Da sinistra mamma, papà con in braccio Francesco, Sara. |
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11/11/2012 - Papà con Francesco |
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11/11/2012 - Papà felice con Francesco in braccio |
La foto di sopra non è venuta bene dal punto di vista fotografico, perché è sfuocata, ma coglie una espressione classica di papà, quando era particolarmente contento. Si illuminava. E capitava molto spesso di vederlo contento. Papà era entusiasta della vita. Lo diceva spesso. Questa cosa è stata sempre vera, ma si è accentuata ulteriormente proprio negli ultimi 15, 20 anni di vita. "Io sono contento di vivere!" oppure "Sono felice di vivere!". Francesco in braccio a nonno era sempre contento.
L'ultima estate che abbiamo passato insieme a Belluno, quando papà e mamma mi sono venuti a trovare (giugno 2021), papà la sera prima di partire per Roma mi ha detto: "Andrea guarda che io sono contento di vivere. Voglio vivere. Anche perché devo vedere ancora come va a finire la tua vita. Quello che combini. A me piace vivere!". Non nascondo che questa frase poi ha necessitato di un chiarimento da parte di papà su quel riferimento al fatto che voleva vivere per vedere che cosa avrei combinato. Me lo spiegò in un'altra occasione in cui gli chiesi di chiarirmi che intendeva. Mi disse proprio che intendeva vedere che cosa avrei fatto in generale, cosa avrei combinato. Confermandomi che per lui ero un fenomeno già così. Io mi ero preoccupato che intendeva che voleva vivere per vedermi realizzato in un certo modo. Ma è stato un dubbio che ho voluto chiarire con lui chiedendogli spiegazioni. Io, la mia vita, il fatto che fosse andata in questo o in quell'altro modo, non erano il centro in questa sua frase. Il perno di questa sua frase era la sua voglia di vedere, di assistere, di partecipare alla mia vita, così come essa si sarebbe sviluppata. Il centro erano quegli occhi entusiasti che mi seguivano posando su di me uno sguardo di assoluta fiducia e di conferma. Uno sguardo entusiasta, il suo sguardo su di me. Sempre. Lo sguardo che papà aveva su tutti noi. E' lo sguardo su Francesco in questa foto sfuocata. Sulla sua vita in generale. Lo sguardo di papà è uno sguardo che io definisco biblico, perché tiene conto del fatto che Dio si occupa del dipanarsi delle nostre vite. Le benedice. Le guida. Papà si è sempre sentito, benedetto, scelto, guidato, protetto, custodito. Spesso nominava gli angeli custodi. "Oggi gli angeli mi hanno protetto..." e iniziava a raccontare episodi in cui l'epilogo catastrofico per un nulla, un'inezia non era avvenuto. In cose grandi e in cose piccole quotidiane.
In effetti Dio, riguardando la sua vita, ha fatto tutto questo con lui. E' stato proprio così. Lo ha guidato fino all'ultimo respiro. E noi speriamo anche dopo. Anzi soprattutto dopo.
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11/11/2012 - A casa mia Francesco che mi vien incontro, dietro di lui, in fondo, Sara, papà (in parte anche mamma) che seguono quanto accade. |
Quel pomeriggio, dopo essere stati insieme da Leroy Merlen, siamo venuti a casa mia per controllare il colore e la tonalità delle mattonelle di casa e così ho potuto scattare questa foto a Francesco che corre verso di me non corridoio di casa con alle spalle Sara e papà e anche mamma che si vede appena. Speriamo che papà sia sempre lì, all'inizio del corridoio a vederci correre per la vita con lo stesso sguardo con cui quel pomeriggio seguiva Francesco, sorridendo e vegliando su di noi.
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1 commento:
Bellissimo! Sei stato benedetto con uun tale papà!
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