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Valerio Grimaldi, Con grande potenza. La vita e la testimonianza di padre Emidio Alessandrini, Edizioni Porziuncola, Assisi (PG), Aprile 2022.
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La copertina del libro |
Chi è stato padre Emidio Alessandrini?
Padre Emidio ( Mentana [Roma] 06/03/1957 - Roma aprile 2021) è stato un frate minore e un sacerdote che molte persone hanno avuto il piacere di incontrare nella loro vita. E' stato un uomo buono. Un ricercatore della verità. Un instancabile osservatore dell'uomo e delle cose. Un evangelizzatore. Un confessore. Un padre spirituale. Un appassionato cultore di tante materie. E tutto quanto lui è stato lo ha messo a disposizione degli altri per aiutarli a migliorare la loro vita alla luce della vita di Gesù, che lui ha sempre ritenuto il punto di riferimento per conoscere ed incontrare Dio.
Una piccola sintesi del capitolo 2 intitolato "Il mio piccolo testamento".
Leggendo il libro mi ha colpito il capitolo 2, intitolato il "Il mio piccolo testamento". Uno scritto di padre Emidio preparato da lui per i suoi trenta anni di sacerdozio. E' una sorta di sintesi delle cose che aveva capito e che voleva consegnare agli altri. Proviamo a fare a nostra volta una sintesi del capitolo 2 del libro
1) Gerarchizzare i valori. Non tutto ha la stessa importanza.
2) Non riflettere sul male: il male lo puoi portare con Cristo, ma non lo puoi spiegare, se ci provi diventi pazzo.
3) Non si può essere più buoni di Dio. E' Lui a dirci come stanno le cose.
4) Alla base di tutto c'è il recupero del senso del sacro e del divino: quelle cose che ci hanno fatto provare una contentezza, una grande gioia. Per gli adolescenti per es. una cosa che senza parlare di Dio li fa incontrare con il divino è parlare con i nonni o gli zii anziani. E' una cosa che dà loro gioia. E' importante che l'esperienza del divino sia coltivata tramite l'incontro con gli altri, con il bene, con l'amore.
5) Lo scopo della vita è assomigliare, quanto meglio possiamo, nell'amore e nelle opere a Dio.
6) Dio è una presenza che la Bibbia cristallizza, sintetizza, ripropone, rilancia all'infinito. Abramo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe... sono modelli, figure di riferimento dell'incontro con Dio. Frase: "Perché non leggi altri libri oltre la Bibbia? Perché gli altri libri li leggo io, la Bibbia legge me".
7) Nella Bibbia si trovano schemi che ci aiutano a capire come vanno le cose soprattutto quando si agisce per il bene e si riceve in cambio il male.
8) L'esperienza dell'essere perseguitati: finché sono cattivo, altri cattivi si uniscono a me e si crea un gruppo vincente; ma se per caso divento buono, tutti mi prendono di mira.
9) Giuseppe, figlio di Giacobbe, di fronte al male che gli viene fatto dai familiari e poi ancora nella sua vita, pensa: " Dio ha fatto tutto questo!". Quando ci tocca vivere un male ingiusto, senza saperlo, stiamo per essere oggetto di una "promozione in atto". Come se Dio ci dicesse: "Figlio mio, vieni a lavorare con me. Ti metto alla prova perché devi conoscere tutto: finora sapevi guidare, ora devi anche imparare come si riparano le automobili". Essere consapevoli di questo, per chi ha fede, è un dono immenso, altrimenti davanti a certi episodi della vita si rimane desolati.
10) Per arrivare a questa "forza benevola" che è Dio, bisogna passare attraverso la croce. Non esiste il nesso: "Opere buone=gioie", ma "opere buone=a volte fregature", concetto che la Bibbia ribadisce in mille occasioni. Esempio della storia di Giuseppe.
11) Se uno non conosce la storia della salvezza che Dio ha fatto con il suo popolo, con l'uomo, storia narrata nella Bibbia, non conosce il modo di agire di Dio con l'uomo ed è facile cadere nella disperazione. Sapere che a volte Dio pota chi fa il bene, perché porti più frutto va messo come punto fermo della nostra esistenza.
12) La Presenza è vicina, ma sembra che non esista la strada per parlarci. La strada è l'imitazione di Gesù. L'imitazione di Gesù permette il contatto con la Presenza, ovvero con Dio.
13) Dio non ha nemici, ma solo figli unici. In poche parole si tratta di avere uno sguardo benevolo sugli altri, anche sulle carogne. Dicendo il Padre Nostro dovremmo smettere di fare proiezioni malevole sugli altri.
14) Il rancore interrompe il passaggio dell'amore di Dio e degli altri. Blocca tutto. Come un tappo in un tubo. Il rancore, anche se motivato. Fin quando ce l'hai con qualcuno, non cammini: è un assoluto. Consiglio: recitare ogni mattina un Ave Maria per chi ci vuole male o ci ha fatti del male, finché non si scioglierà questo nodo.
15) Nella relazione con gli altri non deve esserci mollezza. Gesù dice: "Ho portato il fuoco sulla terra!". Gli altri non possono essere nemici, ma bisogna stare nella verità.
16) Dovete essere accoglienti verso chi ha idee infantili, ma voi non dovete seguirle.
17) Gesù ama veramente i lontani e per questo la gente vuole che sia ucciso.
18) Non vi potete schierare contro qualcuno, non è possibile, perché non esiste l'evangelizzazione "contro". Se le persone non vogliono fare alcun passo, va bene, ma da parte tua non deve esserci alcune discriminazione, alcuno schieramento. Questo ti mette "in minoranza" sia con la gente lontana che con quella vicina, perché spesso in certi ambienti, anche "ecclesiali" regna il buon senso, che però non è il cristianesimo.
19) Gesù Cristo ha molto a che vedere con il dolore innocente. Il dolore, fisico e spirituale, bisogna metterlo in conto perché non si può essere cristiani senza la sofferenza. Cambi quando il dolore nella tua vita ti trasforma. Il Cristianesimo rende meravigliosi ed è allora che la gente vi cerca e vuole stare con voi senza sapere neanche il perché.
20) Se una persona sostituisce al proprio modo di pensare le frasi di Gesù, la vita cambia; sostituire alle nostra povere idee, spesso confuse e contraddittorie, il pensiero, l'agire, il soffrire di Gesù Cristo, trasforma la realtà.
21) Una costante dei santi: tutti i santi custodiscono alcune frasi del Vangelo con considerano fondamentali. Dunque se anche noi riuscissimo a cogliere una frase di Vangelo e seguirla fino alla fine, la vita cambierebbe radicalmente. Un esempio fatto nel libro: "Porgi l'altra guancia" ( Lc 6,29) vuol dire: "Smetti di portare il broncio". E' un impegno che va vissuto continuamente: donare, mettersi in gioco, consumarsi. E' la base della vita eterna. Quando questo vangelo non è più un "optional", ma è "guida ai miei passi" diventi come dovevi essere. Noi non siamo chiamati ad essere San Francesco, ma ad essere noi stessi, Massimiliano, Sara, Paola, Patrizia, Cristian, Roberto... Quale è il nemico? L'istinto che ci fa tornare indietro, perché siccome a noi "sembra che sia così", anche se in realtà non lo è affatto, vi prestiamo fede, più che al Vangelo. Tenere il vangelo in tasca, come dice il Papa, e quando avete un attimo di tempo leggetene un brano. Quello vale più di tutto il resto, perché è la vita eterna.
22) C'è una fatica da mettere in conto in questo non essere spontanei. Essere spontanei ci porta ad "andare in discesa", essere cristiani ci porta ad "andare in salita", grazie all'aiuto dello Spirito Santo.
23) Lo Spirito Santo è una presenza oggettiva, fisica, che entra dentro a chi lo chiede insistentemente. Lo Spirito Santo insegna ogni cosa e toglie il timore per ogni creatura vivente.
24) Bisogna chiedere lo Spirito Santo e non cacciarlo via. Allontaniamo lo Spirito ogni volta che diciamo una malignità, una cattiveria o ci arrabbiamo. Siccome la parola veicola lo Spirito, è importantissimo custodirla con amore.
25) Quando una persona ha lo Spirito, tante delle cose dette nei punti precedenti, vengono naturali. Sorridete, non faticate per niente, e la gente comincia a chiederci come si fa ad essere come voi: questo è uno scopo. E' la "teoria dell'inseguimento dei cristiani".
26) Sintesi di ciò che è davvero importante:
- Per quanto riguarda il Padre, essere come Lui,
- per quanto riguarda Gesù Cristo, leggere e mettere in pratica il Vangelo
- per quanto riguarda la Chiesa, non essere razzisti nei confronti di nessuno;
- per quanto riguarda lo Spirito Santo, chiederlo e soprattutto non rattristarlo. San Paolo dice che di volgarità o trivialità non dovete neanche parlarne. Ci sono migliaia di cose belle e vere, diamo spazio a quelle piuttosto che prendersela con alcune persone o certe situazioni. E' faticoso, ma non impossibile.
Il retrocopertina del libro |
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1 commento:
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