lunedì 24 marzo 2008

domenica 23 marzo 2008

Diario - 23 marzo 2008 - Padrino e madrina e Irene


... in attesa di piantare l'ulivo ...

sabato 15 marzo 2008

Diario - 15 marzo 2008 - Gita Narni-Spoleto-Assisi

"Le esperienze che facciamo nella natura, nel camminare, nell'andare in bicicletta, nello stare sdraiati su un prato, ci sono quindi molto salutari, perchè ci mettono in relazione con importanti sensazioni dell'infanzia e ci fanno nuovamente e intensamente comprendere che nella creazione di Dio noi presentiamo qualcosa dell'inesauribile pienezza di vita a cui possiamo partecipare. Allora non riusciamo mai ad essere sazi. La natura è un invito a bere sempre alla sorgente della vita". 

da Anselm Grun Le sorgenti della forza interiore

NARNI
Un giro per i vicoli della cittadina.

Sacro Speco - Loc. Sant'Urbano

Bussiamo alla porta del Sacro Speco. San Bonaventura da Bagnoregio diceva che fosse situato nel deserto di Sant'Urbano. San Francesco lo ebbe familiarissimo eppure è rimasto fuori del circuito dei più conociuti luoghi francescani. I primi eremiti vi arrivarono verso il 1000, vi trovarono una grotta e vi costruirono una cappella. San Francesco vi arrivò nel 1213 e vi ritornò ancora. Qui ascoltò il suono della viola dell'angelo e trasformò l'acqua in vino. San Bernardino da Siena lo sviluppò come conventino. Oggi è un luogo adatto per giornate di silenzio e di preghiera.



SPOLETO



Fonti del Clitunno





ASSISI
Convento di San Damiano

Piazza di Santa Chiara




Basilica di San Francesco



Mostaccioli e morte di Francesco



Quando Francesco sentì avvicinarsi la sua ultima ora, disse ad un frate di scrivere una lettera per Jacopa de' sette soli,una nobildonna romana che lo aveva ospitato nell'urbe, per informarla della sua morte imminente e chiedendole di raggiungerlo alla Porziuncola, recandogli una veste per la sepoltura, candele per il funerale e quei dolci che lei gli offriva quando si trovava malato nella Capitale. Proprio mentre i frati stavano cercando qualcuno che portasse la lettera a Roma, Francesco presentì che Jacopa stava già recandosi da lui.
Immediatamente dopo, si udì bussare alla porta della minuscola capanna adiacente la cappella, che fungeva da infermeria...
Ella era arrivata con i suoi figli e le fu permesso entrare, anche se le donne non erano ammesse nel monastero.
Jacopa aveva portato tutto ciò che Francesco desiderava, inclusi i dolci fatti con mandorle, zucchero, miele ed altri ingredienti, chiamati "mostaccioli" a Roma.
Oggi, in Umbria, questi dolci vengono ancora preparati in memoria di Francesco e per venderli ai turisti. Questi qui sotto li ho fotografati in una vetrina di Assisi.




La piazza di Assisi


giovedì 13 marzo 2008

Diario - 13 marzo 2008 - San Pietro-Trastevere-Ghetto in bicicletta

L'occasione di andare a salutare Francesco a Piazza San Pietro mi offre il pretesto per spolverare la mia  da molto inutilizzata bici per un inatteso giro in bicicletta per Roma. Cosa, come tutti i cicloamatori sanno, che richiede le dovute precauzioni, viste le condizioni del manto stradale e lo stile di guida disinvolto dei nostri carissimi e amati, amorevoli, affettuasi concittadini. Che tesori.
 

 Le foto si commentano da sole e Roma in questa stagione non ha bisogno di aggettivi. Quelle sotto sono le facciate dei palazzi di Piazza Santa Maria in Trastevere. Il colore ocra  è il colore di Roma. Queste sono le tonalità storiche della città. Anche se i miei amici laziali non saranno molto d'accordo.


Sotto Ponte Fabricio. Dove potete trovare sempre a metà, in tutte le stagioni, con la pioggia e con il sole, un suonatore di sassofono. E a seconda del periodo, altri personaggi. L'ultimo che ho conosciuto ha lasciato il ponte, dopo una permanenza di mesi, qualche mese fa. Qualcuno magari se lo ricorsa. Capelli lunghi, 60 anni circa, maniche corte per far notare i bicipiti. Secco allampanato. Aveva posto una tenda, nello spazio che si crea appena il ponte arriva sull'isola. Davanti al ristorante della Sora Lella.  Tutte gli effetti personali, ed erano non pochi, erano contenuti in degli zaini, che lui lasciave, appesi, mediante corde, pendere nel vuoto, legati alle balaustre del ponte. Un modo semplice anche con cui evitava di renderle troppo visibili a malintenzionati. Aveva tutto. Anche il televisore. L'alimentazione elettrica la prendeva da una presa della corrente di un quadro di una delle tante madonnelle, espressione della venerazione del popolo romano, per Maria.




 
Sotto la foto di un dettaglio di Piazza delle cinque scole. Bene, devo dire che poi negli anni, ho avuto modo di frequentare maggiormente questo angolo di Roma, e di conoscerlo meglio. In questa piazza c'è un forno fantastico che sforna una pizza rossa, soprattutto, ma anche bianca, straordinarie. Non le puoi descrivere, le devi assaggiare.



Sotto un dettaglio del Teatro Marcello.







Così sono tornato a casa contento di aver visto San Pietro con l'adiacente quartiere di Borgo Pio. Di là poi rapidamente sono passato nell'adiacente quartiere di Trastevere. Ho approfittato per andare a visitare una libreria linglese che non conoscevo. Attraversando il fiume all'altezza dell'Isola Tiberina, sono arrivato al Ghetto, il quartiere ebraico, sede della sinagoga,  con la bellissima Piazza delle cinque scole, (cioè le sinagoghe del ghetto di Roma).  Infine quella che vedete sopra al testo è la fontana delle Tartarughe a Piazzetta Mattei. Roma è bella.

Diario - 13 marzo 2008 - Emanuele e le stanze di Sant'Ignazio



sabato 8 marzo 2008

Diario - 8 marzo 2008 - Pranzo cinese






Lilin offre un pranzo con ricette cinesi a coinquilini, colleghi, amici. China-Tor vergata.

IL CAMMINO DELL'UOMO

IL CAMMINO DELL'UOMO
Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003