L'occasione di andare a salutare Francesco a Piazza San Pietro mi offre il pretesto per spolverare la mia da molto inutilizzata bici per un inatteso giro in bicicletta per Roma. Cosa, come tutti i cicloamatori sanno, che richiede le dovute precauzioni, viste le condizioni del manto stradale e lo stile di guida disinvolto dei nostri carissimi e amati, amorevoli, affettuasi concittadini. Che tesori.
Le foto si commentano da sole e Roma in questa stagione non ha bisogno di aggettivi. Quelle sotto sono le facciate dei palazzi di Piazza Santa Maria in Trastevere. Il colore ocra è il colore di Roma. Queste sono le tonalità storiche della città. Anche se i miei amici laziali non saranno molto d'accordo.
Sotto Ponte Fabricio. Dove potete trovare sempre a metà, in tutte le stagioni, con la pioggia e con il sole, un suonatore di sassofono. E a seconda del periodo, altri personaggi. L'ultimo che ho conosciuto ha lasciato il ponte, dopo una permanenza di mesi, qualche mese fa. Qualcuno magari se lo ricorsa. Capelli lunghi, 60 anni circa, maniche corte per far notare i bicipiti. Secco allampanato. Aveva posto una tenda, nello spazio che si crea appena il ponte arriva sull'isola. Davanti al ristorante della Sora Lella. Tutte gli effetti personali, ed erano non pochi, erano contenuti in degli zaini, che lui lasciave, appesi, mediante corde, pendere nel vuoto, legati alle balaustre del ponte. Un modo semplice anche con cui evitava di renderle troppo visibili a malintenzionati. Aveva tutto. Anche il televisore. L'alimentazione elettrica la prendeva da una presa della corrente di un quadro di una delle tante madonnelle, espressione della venerazione del popolo romano, per Maria.
Sotto la foto di un dettaglio di Piazza delle cinque scole. Bene, devo dire che poi negli anni, ho avuto modo di frequentare maggiormente questo angolo di Roma, e di conoscerlo meglio. In questa piazza c'è un forno fantastico che sforna una pizza rossa, soprattutto, ma anche bianca, straordinarie. Non le puoi descrivere, le devi assaggiare.
Sotto un dettaglio del Teatro Marcello.
Così sono tornato a casa contento di aver visto San Pietro con l'adiacente quartiere di Borgo Pio. Di là poi rapidamente sono passato nell'adiacente quartiere di Trastevere. Ho approfittato per andare a visitare una libreria linglese che non conoscevo. Attraversando il fiume all'altezza dell'Isola Tiberina, sono arrivato al Ghetto, il quartiere ebraico, sede della sinagoga, con la bellissima Piazza delle cinque scole, (cioè le sinagoghe del ghetto di Roma). Infine quella che vedete sopra al testo è la fontana delle Tartarughe a Piazzetta Mattei. Roma è bella.
Le foto si commentano da sole e Roma in questa stagione non ha bisogno di aggettivi. Quelle sotto sono le facciate dei palazzi di Piazza Santa Maria in Trastevere. Il colore ocra è il colore di Roma. Queste sono le tonalità storiche della città. Anche se i miei amici laziali non saranno molto d'accordo.
Sotto Ponte Fabricio. Dove potete trovare sempre a metà, in tutte le stagioni, con la pioggia e con il sole, un suonatore di sassofono. E a seconda del periodo, altri personaggi. L'ultimo che ho conosciuto ha lasciato il ponte, dopo una permanenza di mesi, qualche mese fa. Qualcuno magari se lo ricorsa. Capelli lunghi, 60 anni circa, maniche corte per far notare i bicipiti. Secco allampanato. Aveva posto una tenda, nello spazio che si crea appena il ponte arriva sull'isola. Davanti al ristorante della Sora Lella. Tutte gli effetti personali, ed erano non pochi, erano contenuti in degli zaini, che lui lasciave, appesi, mediante corde, pendere nel vuoto, legati alle balaustre del ponte. Un modo semplice anche con cui evitava di renderle troppo visibili a malintenzionati. Aveva tutto. Anche il televisore. L'alimentazione elettrica la prendeva da una presa della corrente di un quadro di una delle tante madonnelle, espressione della venerazione del popolo romano, per Maria.
Sotto la foto di un dettaglio di Piazza delle cinque scole. Bene, devo dire che poi negli anni, ho avuto modo di frequentare maggiormente questo angolo di Roma, e di conoscerlo meglio. In questa piazza c'è un forno fantastico che sforna una pizza rossa, soprattutto, ma anche bianca, straordinarie. Non le puoi descrivere, le devi assaggiare.
Sotto un dettaglio del Teatro Marcello.
Così sono tornato a casa contento di aver visto San Pietro con l'adiacente quartiere di Borgo Pio. Di là poi rapidamente sono passato nell'adiacente quartiere di Trastevere. Ho approfittato per andare a visitare una libreria linglese che non conoscevo. Attraversando il fiume all'altezza dell'Isola Tiberina, sono arrivato al Ghetto, il quartiere ebraico, sede della sinagoga, con la bellissima Piazza delle cinque scole, (cioè le sinagoghe del ghetto di Roma). Infine quella che vedete sopra al testo è la fontana delle Tartarughe a Piazzetta Mattei. Roma è bella.
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