Festa del Battesimo di Gesù 09 gennaio 2011
Radio vaticana – Orizzonti cristiani
Commento al Vangelo di Don Fabio Rosini
Matteo 3, 13-17
Battesimo di Gesù
13In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
Cosa significa essere di fronte al battesimo di Gesù - La festa di questa domenica sarà la festa del Battesimo di Gesù. Certamente noi potremo capire qualcosa del nostro battesimo e dovremo sicuramente prendere tutti i parallelismi che ci sono. Ma noi siamo di fronte al battesimo di Gesù.
Giovanni Battista si rifiuta di battezzare Gesù - Gesù entra nella sua missione. Giovanni Battista ha annunziato che arrivava il più forte di lui, il più grande di lui, e lui aspetta un tipo di salvezza, un tipo di priorità, un certo tipo di ordine nelle cose. Quindi quando si trova di fronte a colui che stava aspettando, Gesù che compare, viene al Giordano, lui che arriva e dice: “ Ma sono io ad aver bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?” Ecco. Perchè Giovanni Battista appunto si rifiuta? Giovanni Battista stava predicando un battesimo di perdono dei peccati, un battesimo di conversione, un battesimo dove le persone, e qui c’è molto del nostro processo battesimale, dovevano riconosce la loro povertà. Si aspettava un Dio dall’alto, che arrivasse, giudicasse, salvasse certamente, ma che comunque, fondamentalmente restasse se medesimo.
Gesù ha un’altra giustizia da compiere - Ed ecco che quindi attraverso questa diatriba morbida fra Giovanni Battista e Gesù scopriamo che Gesù ha un’altra giustizia da compiere. Perchè è giustizia che un peccatore sia un peccatore e un giusto sia un giusto. Ma se noi vogliamo adempiere ogni giustizia, compiere completamente il piano di Dio che è la giustizia, scopriamo che Dio ha un altro modo di pensare. Cosa è la giustizia? La giustizia è che uno si comporti bene e che se si comporta male lo dobbiamo punire. Questa è la nostra giustizia umana.
La giustizia di Dio -La giustizia di Dio è che se uno si comporta male, sia riportato nella pienezza, sia riportato nella luce. Che se uno perde la vita, sia riportato a questa stessa vita. La giustizia per Dio non è punire il colpevole, ma salvare il colpevole. La giustizia non è che se uno odia sia messo in difficoltà e sia posto nella condizione di dover pagare il suo errore. No! Che receda dal suo errore. Questo era già stato detto dai profeti:” Non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva”. Questa è ogni giustizia.
Gesù accetta di mettersi dalla parte di coloro che si devono convertire: entra nel nostro ruolo - Per questo il Signore Gesù non si mette dalla parte del giudice che valuta, ma si mette da un’altra parte. Entra nel Battesimo. Questo è umiliante. Che il giusto, che il limpido, che il solare, che l’innocente, che lui è, vada a mettersi in fila con i peccatori e si metta a fare gli atti stessi dei peccatori, è il segreto stesso della nostra avventura di cristiani che parte dal fatto che Cristo è disceso. Siamo ancora nel mistero della celebrazione dell’Incarnazione, nell’atmosfera post natalizia, appunto di questa celebrazione. Ma che cosa vuol dire che il Signore Gesù è venuto in mezzo a noi? E’ venuto per stare al nostro livello No! E’ venuto per mettersi più in basso di noi. Si è messo nel posto che spettava a coloro che si dovevano convertire. Perchè? Perchè è da lì che ci vuole salvare. Lui entrerà nel buio del nostro nulla. Lui si lascerà portare fino a prendere il nostro ruolo.
La sua missione lo porta a prendere il nostro scarto - Fino a prendere su di sé quello che spetta a noi. Questa è la giustizia per Dio. Noi possiamo capire un pò queste cose che non sono completamente estranee. Un padre, una madre percepiscono che la giustizia per loro è la salvezza del figlio. Costi quel che costi. Ecco questa è un’ombra di come Dio percepisce la giustizia. Noi crediamo di essere di fronte ad un’istanza emettitrice di etica quando siamo di fronte a Dio, invece siamo di fronte a qualcuno che è disposto a farsi nostro zerbino. Qualcuno che è disposto a prendersi tutto ciò che di noi è problematico, a prendersi lo scarto del nostro essere, come fa sulla croce. E facendo questo entrerà nella storia. Facendo questo entrerà nella proclamazione del suo rapporto con Dio, della sua dignità di figlio amato, dove in Lui abita tutto il compiacimento di Dio.
Gesù ci viene a prendere dove siamo: ricomincia insieme a noi da sotto zero - In realtà, è curioso, chi è che è piacevo, desiderabile, gradevole? Chi è? E’ una persona che ha successo, una persona che si impone, una persona che entra in una zona di autoaffermazione. Qui troverà il compiacimento di Dio chi si è messo all’ultimo posto, chi si è messo di dietro, chi è entrato dal retro bottega. C’è una particolarità geografica. Il posto dove Giovanni Battista battezzava è uno dei posti più depressi della terra. Sappiamo che il Mar Morto, dove termina il Giordano, è la zona della crosta terrestre, più bassa del mondo. Siamo al massimo livello inferiore al mare. Ecco da quelle parti Gesù scende. Perchè il Signore Gesù inizia da qui? Perchè inizia da sotto zero. E’ da sotto zero che ci viene a prendere perchè molto spesso noi stiamo lì. Sotto zero. E’ da sotto zero che noi possiamo incontrarlo. Cristo veramente si è fatto ultimo. Noi in questo battesimo del Signore proclamiamo un Dio, affermiamo di seguire un Dio, di fidarci di un Dio che si fa nostro schiavo. Che si mette all’ultimo posto. Come poter avere paura di un Diocosì.
NB. Il testo non è stato rivisto e corretto dall'autore e risulta semplicemente dalla trascrizione della trasmissione radiofonica.
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