Testo tratto dal libro di Ernesto Olivero – Per una chiesa scalza,
da capitolo intitolato Il Sermig è nato di notte, in cui l’autore spiega
come dopo 15 anni di attività si è trovato a dover prendere una decisione di
fronte a se stesso e a Dio sul continuare o meno questa avventura.
Spiega i pensieri e le considerazioni fatte.
La strategia scelta.
Si intuiscono i criteri guida delle sue scelte che restano
fondate sulla fede in Dio e sull'amore per la sua Parola, la Scrittura.
Queste righe sono un esempio semplice di come la sapienza della
Parola può trasformarsi in scelte concrete di vita ed illuminare il senso del
cammino di una persona. Una pagina utile per chi di noi si trova, come tante
volte la vita richiede, a dover scegliere cosa fare e come farlo.
“Mi pare di poter dire che il Sermig sia partito veramente
quella notte, quel venerdì 13 aprile. Dopo 15 anni di attività di riunioni e di
incontri fatti insieme, mi rendevo conto che quella sera dovevo decidere:
Ernesto ci stai o non ci stai? Lo fondi o lo lasci? Si o no?
… Ebbi una visione, in prospettiva, di cosa mi sarebbe
potuto capitare…
Nella mia mente feci un ragionamento: “ Ernesto – mi dissi –
le cose vanno diversamente da come pensavi”. Eppure io lo pensavo già il
Sermig, volevo abbattere la fame nel mondo. Ma quella sera, quella volta mi fu
tutto più chiaro. “ Se accetti di continuare questa storia, anzi di iniziarla
finalmente, devi cambiare carattere, devi spegnere il Vesuvio che c’è in te.
Poi ci vorranno un sacco di soldi che non abbiamo. Da chi li vuoi? Dai
politici, da imprenditori, ammesso che te li diano?”. Lasciai che l’istinto
parlasse:” Da loro non voglio niente. Se vogliono portare delle offerte li
ringrazierò, ma sono convinto che se sto costruendo un’opera di Dio, se da
questa sera nasce veramente un’opera di Dio, la gente se ne accorgerà e mi
aiuterà”.
Le opere di Dio, la gente, credente o non credente, le
riconosce.
Poi, un altro pensiero venne incontro:” Tu vuoi diventare
una persona o un personaggio? Lo sai che anche facendo del bene ci si può
montare la testa”.
Da un po’ di anni
tenevo la Bibbia sempre con me.
C’era un personaggio della Scrittura, che mi inquietava. Alla faccia della sapienza di Salomone! Le
storie si giudicano alla fine. Lui si era sentito dire da Dio in persona che
avrebbe avuto il dono della saggezza e sarebbe stato il più grande di tutti,
alla fine si montò la testa.
Decisi con coscienza e lucidità di mente di fondare il
Sermig.
Con coscienza decisi di cambiare il mio carattere, da
impulsivo a meditativo, silenzioso. Con consapevolezza decisi di trovare un
metodo infallibile per non montarmi la testa. E credo che quella notte, mentre
tornavo a casa con la mia Mini – la guidavo quasi ballando per la contentezza –
decisi di darmi un decalogo in cinque punti.
Primo: pregare molte
ore al giorno, perché quando preghi non dici stupidaggini.
Secondo: non prendere
mai una decisione senza che un uomo, una donna di Dio ti dicano dei sì o dei
no. È Dio che conta, non l’io.
Terzo: farsi dominare
dai giovani che crescono nella fedeltà a Dio, dare loro responsabilità anche
superiori alle mie.
Quarto: non essere
abbinato a nessun partito politico. Chiedere alla politica profezia, miracoli,
ma non favori di cui potrei vergognarmi.
Quinto: pubblicare
sempre i bilanci, per essere inattaccabile.
Quella sera, anzi quella notte, anzi quel 13 aprile divenuto
ormai 14 aprile, mattino presto decisi di dire sì al Signore, di affidarmi a
Lui. Non mi sono mai pentito. Ho pianto tante volte, ho conosciuto la
disperazione tante volte, il tradimento di alcuni che consideravo amici. Il
dolore mi ha fatto solo piangere, ma non mi ha catturato. Non mi ha impedito di
abbandonarmi veramente a Dio e l’io tante volte sono riuscito a metterlo a
tacere. Quella notte fondare il Sermig, anzi lasciai fare a Dio e promisi da
quella sera, da quel mattino, di non rovinare troppo quell’avventura di Dio.
Il testo è tratto dal libro Per una
chiesa scalza – Ernesto Olivero. Priuli & Verluca Pag. 41-42.
Si rimane a disposizione per l'immediata rimozione del testo qualora qualcuno degli aventi diritto ne facesse richiesta.
Si rimane a disposizione per l'immediata rimozione del testo qualora qualcuno degli aventi diritto ne facesse richiesta.
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