domenica 4 agosto 2019

L'arte di ricominciare - Esercizio 1: E la luce fu: compaiono le prime evidenze

Il testo è tratto da una parafrasi del tutto personale fatta dal testo di Fabio Rosini - L'arte di ricominciare - Edizioni San Paolo s.r.l., 2018. Pagina 66
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Spesso bisogna partire dalla cosa più banale: il corpo.
...è quasi sempre primario disattivare la diffusissima attività autodistruttiva:

- Ma la sera quando vai a dormire?
- La mattina quando ti alzi?
- A che ora preghi?
- Come stai mangiando?

Cose elementari come la cura del proprio corpo e delle situazioni della propria vita.

E sul corpo va aperta la nota della salute. Tipo:

- Ma quando la fai quella benedetta visita di controllo?
- Quando smetti di mangiare come un cassonetto?
- Quando è che ti fai le analisi del sangue?

Poi bisogna guardare lo spazio.
- Se stai nel posto sbagliato, spostati, non rinviare. Intanto magari ti chiedi se deve partire per l'Africa, ma basta cambiare molto meno.
- Se devi mettere a posto la tua stanza, fallo. Non discutere dell'assetto della società civile o ecclesiale.
- Se devi preparare un esame e hai il tavolo con tre livelli diversi di scartoffie, metti a posto il tavolo e fai spazio ai libri con i quali devi preparare l'esame.
- Fai posto alla tua vita, sposta le cose che non sono "vita".

Si guarda il tempo.
- Quanto e quando fai cosa?

Dio sta aspettandoti nella tua vita reale, ma sei tu che non ci stai. E vale la pena che ci entri, se hai voglia di vivere meglio...

Utile guardare ai doveri di stato.
Sarebbero le cose che sono implicite nella tua condizione. Sono quelle cose che non si può dubitare che tu debba fare e così spezzare il filo auto distruttivo e porre le basi del discernimento.
Esempi:

- Sei studente? E come stai con gli esami?

- Sei padre/madre di famiglia? Se con tua moglie non ci parli, difficile che vi possiate capire. Se con tuo figlio non ci stai, come puoi pretendere che venga su senza vuoti. Devi magare togliere il tempo al fantacalcio o alla serie televisiva. 
- Devi riparare la serranda rotta in sala da pranzo, non farneticare di eventuali pellegrinaggi a Santiago.

- Sempre meglio il semplice del complicato. Sempre.
- Tua zia che devi visitare in ospedale che sono due mesi che ci devi andare.
- La cosa che ti riduci sempre all'ultimo a pagare.

Nella vita spirituale non si può andare per cose eclatanti, bisogna partire dal semplice.
- Ed ecco una serie di persone che girano di prete in prete, di scuola spirituale in scuola spirituale, cercando esperienze impressionanti, coinvolgenti, emozionali. E li trovi sempre allo stesso punto.
- Semplice regolarità di una breve e costante preghiera quotidiana alle ore giuste.
- Non è possibile da zero a san Francesco in dodici lezioni.

- Le buone abitudini. Dobbiamo trovare la scatola per mettere dentro le cose più importa e più complicate che vedremo successivamente, questa scatola sono le nostre buone abitudini che combattono la nostra autodistruttività.

- Consiglio: fai un elenco di prime evidenze; quattro-cinque, anche meno. Se ne scrivi di più te la stai raccontando. E ricominci, forse dopo tanto tempo a prenderti cura di te, obbedendo alla luce primaria, che dice: guarda che bello che ci stai pure tu! Smettila di maltrattarti!

- Prendi questo elenco e con coraggio sottoponilo a qualcuno che ti voglia veramente bene - perché solo chi ti vuole bene ti guarda davvero - e avrai un riscontro illuminante che ti aiuta a capire se hai colto i punti giusti su cui lavorare. Se lo sottoponi ad una guida spirituale meglio ancora.

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