domenica 5 giugno 2011

L'uomo - Poesia di Karol Wojtyla

Vi sono trame aggrovigliate,
se provi a districarle senti che insieme ad esse
dovresti strappare te stesso.

Ti basti allora guardare,
cercare di capire
 non addentrarti pervicace
che non abbia ad inghiottirti l'abisso.
E' soltanto l'abisso dell'essere.

L'essere non assorbe,
ma cresce lentamente e si tramuta in sussurro.
Questo è il pensiero impregnato di esistenza.
Tu, l'universo, Dio.
Inversamente senti come tutto le gambe ti afferra
l'essere si riduce ad un punto
e il pensiero come steppa inaridisce.

Semplicemente lavora, abbi fiducia ed entra in te
solo quel tanto che ti renda cosciente del tuo orgoglio
e questa è già umiltà.
E sorveglia piuttosto la volontà.
Dei sentimenti un prepotente sfogo
viene soltanto di rado
e a Dio non giunge.

Karol Wojtyla

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