Cronache 22
Capire bene cosa ha detto questo testo
Davide, ormai re di Israele, alla fine della sua vita, prossimo alla morte, saluta Salomone e gli affida il compito di costruire il tempio al Signore.
Gli augura che il Signore sia con lui affinché riesca nella sua missione.
Chiede al Signore senno ed intelligenza per il figlio Salomone.
Davide afferma che il buon risultato dell'impresa sarà raggiunto se Salomone seguirà e praticherà quello che il Signore ha prescritto a Mosé per il popolo di Israele. Cioè se seguirà la via che il Dio ha indicato al popolo che si è scelto.
Servirà essere forti. Servirà avere coraggio.
Servirà non temere. Servirà non abbattersi.
E Davide invita il figlio ad avere questo assetto esistenziale.
Davide, nonostante la sua vita difficile, ha comunque lavorato perché Salomone avesse di che costruire il tempio. Gli ha fornito i materiali, talenti di oro e di argento, ferro e bronzo. Legname e pietre.
Ha preparato una squadra di operai, scalpellini, lavoratori della pietra e del legno, tecnici di ogni sorta per qualsiasi lavoro.
Salomone potrà contare su tutta questa eredità di beni e sulla capacità di tutte queste persone che sono al suo servizio per costruire il tempio.
Davide invita Salomone a mettersi al lavoro e chiede per lui che il Signore l'assista.
Inoltre si rivolge a tutti i capi di Israele perché aiutino Salomone.
Dice loro che Dio ha loro concesso tranquillità nei rapporti con i nemici, quindi un periodo di pace, e per questo ora possono dedicarsi alla ricerca del Signore.
Cosa è la costruzione del tempio?
Per me è una vita cristiana. Una vita buona. Una vita in cui si indica a se stessi e agli altri la meta: vivere nella luce. Vivere come ci ha insegnato Gesù. Essere figli della luce e del giorno. Essere il sale della terra e la luce del mondo. Vivere come i santi. Liberi dai legami con questo mondo. Essere contenti. Gioire del dono della vita. E arrivare alla fine della vita avendo vissuto da pellegrini.
Aver fatto fruttare i talenti che il Signore ci ha dato per lui, per gli altri, per noi.
Essere stati uomini del nuovo testamento.
Avere vissuto la vita alla luce della Resurrezione del Signore.
Essere stati uomini delle beatitudini.
Diventare se stessi, quello per cui siamo stati creati, aver realizzato pienamente il nostro potenziale.
Tratto da Ufficio delle Letture: 07/07/2022. Per fonte clicca qui
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