domenica 3 luglio 2022

Francesco Rossi De Gasperis - 24 giugno 2022 - Una visita

2022, 24 giugno - Diario

Prima di allontanarmi da Roma, sono andato a trovare Francesco Rossi De Gasperis. Fra i miei maestri viventi, sicuramente il più longevo. E' un ragazzo di quasi 96 anni (è nato il 6 ottobre del 1926). L'ho aiutato a sistemare la rubrica del telefono che non funzionava e ho proposto di telefonare a qualcuno dei suoi, che sono diventati in parte anche miei, amici più stretti. All'inizio non li voleva disturbare e questo mi ha fatto pensare, quasi ferito.
Poi si è convinto. 
Padre Francesco sentendo i suoi amici si è ri-acceso ed è stato molto contento.
Anche per me è una grande gioia otre che un onore essere un suo frequentatore. 
Da quando lo frequento, circa dieci anni, hanno pubblicato cinque o sei libri di cui è autore.
Questi libri sono il frutto di una vita di studio, preghiera, insegnamento, condivisione, intuizioni. 
Parla il francese, lo spagnolo, il tedesco, l'inglese, l'ebraico correntemente e capisce qualcosa di arabo. Conosce molti degli ideogrammi giapponesi perché ha vissuto molti anni in Giappone. Poi è rientrato in Italia perché lì non riusciva più a prendere sonno.
A questo punto della sua vita è stato scelto ed inviato a Gerusalemme dove ha vissuto quaranta anni facendo la spola con Roma ogni sei mesi.
Conosce tutta la Terra Santa che ha percorso più volte a piedi, alla scuola di Jaques Fontaine (clicca qui per un articolo su Jaques Fontaine), un domenicano che si è inventato la Bible sul le terrain (Clicca qui per il sito di BST: ovvero Bibble sur terrain). Ha imparato da lui e ha iniziato a portare tante persone per un mese in Terra Santa a piedi, spesso in tenda. Facendo vivere alle persone un'esperienza pazzesca di conoscenza della Bibbia nei posti dove le cose scritte sono avvenute. 
Inutile dire che legge il vangelo in latino e greco. 
Ma tutto questo di per sé non conterebbe.
Il fatto è che è un uomo eccezionale.
Un uomo biblico. Un uomo saggio. 
Conosco persone più giovani anagraficamente che però sono vecchie dentro. 
Lui per me è giovane.
Ha sofferto la solitudine per il Covid non potendo ricevere più le cinque sei visite al giorno che riceveva prima. E' rimasto isolato per due anni. Con difficoltà ad udire e a vedere. 
Forse per un anno non ha ricevuto visite esterne. 
E' sopravvissuto pure a questo.
Mi ha aiutato tantissimo. E con me tante altre persone che gli sono riconoscenti.
Abbiamo parlato del pellegrinaggio in Israele che farò insieme a don Luigi Zucaro. Per la seconda volta portiamo insieme lui come prete io come accompagnatore un gruppo di dipendenti dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Abbiamo citato il suo libro: "Un pellegrino che "comincia da Gerusalemme"" Figlie di San Paolo, 2015, Cinisello Balsamo, Milano.
"Perché comincia da Gerusalemme?" gli ho chiesto.
"Un pellegrinaggio è una memoria di un evento che è storico. E la storia comincia dove ha cominciato Dio. Non può cominciare cominciare che da Gerusalemme" mi ha risposto. 
"Uno potrebbe dire da Betlemme?" ho chiesto.
"Ma sai da Gerusalemme non vuol dire solo dalla città storica, ma proprio da Israele. Gerusalemme è Israele in fondo. Quindi comprende anche Betlemme certamente. Comprende anche Nazaret diciamo"
"Comprende anche il lago di Tiberiade!"
con un gesto onnicomprensivo padre Francesco ha aggiunto "Insomma tutta la Terra Santa!"
Dopo sono seguiti trenta secondi di silenzio. 
Quando arrivano questi momenti io li conto e cerco di stare zitto perché di solito finiti questi padre Francesco aggiunge sempre una delle sue sintesi che ti inchiodano. 
Infatti ha aggiunto: "Perché il nostro Dio ha scelto di agire nella storia e allora bisogna andare a vedere da dove ha cominciato. Infatti noi diciamo: credo in Dio Padre Onnipotente e in Gesù Cristo, suo figlio. Ci aggiungiamo la storia"
Io: "l'incarnazione. E anche prima di Gesù Cristo il fatto che Dio ha scelto Israele?".
Lui: "Abramo!"
Io: "E sant Ignazio aveva intuito questo prima di spostarsi a Gerusalemme?"
Padre Francesco annuisce. E' stanco. E' estate e nella sua stanza, nonostante il condizionatore acceso, fa molto caldo. Guarda in basso, pensa e tace.
Cerco di stare in silenzio anche io. 
 
Io con Francesco Rossi De Gasperis

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Bello!!! Grazie! Un grande saluto a padre Francesco!!!

IL CAMMINO DELL'UOMO

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