2008, 2 luglio - Gerusalemme - Monte della Ascensione. |
14 anni fa.
Guardare questa foto mi aiuta a capire una cosa.
Quando nella vita ho ricevuto una cosa, qualcosa che non avevo, ne sono stato grato alla vita e a chi me l'ha data.
Soprattutto se questa cosa è stata fonte di felicità, di gioia, di crescita.
Per me, oggi, se mi metto dalla parte di chi ha una cosa e potrebbe darla a chi non ce l'ha, ammetto che non è facile capire quanto sia importante e a volte fondamentale che gli altri la ricevano da altri o da me stesso. .
Come se quando sono dalla parte di chi possiede qualcosa che altri non hanno pensassi che quasi non c'è differenza tra donarla loro e non donarla.
Poi penso che se chi mi ha donato una cosa avesse seguito come giusto lo stesso ragionamento, io non non avrei ricevuto un fico secco.
Quindi mi rendo conto che devo fare uno sforzo e superare l'inganno della mia mente.
Uno sforzo per capire che ho qualcosa che potrebbe fare felici altri e rendermi disponibile a farglielo arrivare utilizzando tempo, forza, energia per fare in modo che gli altri ricevano a loro volta quello che io stesso ho ricevuto.
Naturalmente questo lo faccio perché mi piace. Perché mi fa bene.
Fare questo mi sembra che apra ad una dimensione nuova.
Una dimensione in cui si può essere felici.
In cui non si fanno le cose per forza, ma le cose che piacciono, quelle che vengono bene perché si fanno con lo spirito di chi fa una cosa interessante, appassionante, per cui non sta a contare le ore di lavoro, a lesinare le forze, ma lo si fa con slancio, perché quello che si fa interessa, piace, e ha un fine bello: sperare di fare arrivare una ondata di bene ad altre persone. E così facendo far arrivare una vagonata di piacere anche alla propria vita.
Avete mai provato quello che cerco di descrivere?
Forse per molti se parlassi arabo sarei più chiaro.
Mi rimetto a studiare...
Guardare questa foto mi aiuta a capire una cosa.
Quando nella vita ho ricevuto una cosa, qualcosa che non avevo, ne sono stato grato alla vita e a chi me l'ha data.
Soprattutto se questa cosa è stata fonte di felicità, di gioia, di crescita.
Per me, oggi, se mi metto dalla parte di chi ha una cosa e potrebbe darla a chi non ce l'ha, ammetto che non è facile capire quanto sia importante e a volte fondamentale che gli altri la ricevano da altri o da me stesso. .
Come se quando sono dalla parte di chi possiede qualcosa che altri non hanno pensassi che quasi non c'è differenza tra donarla loro e non donarla.
Poi penso che se chi mi ha donato una cosa avesse seguito come giusto lo stesso ragionamento, io non non avrei ricevuto un fico secco.
Quindi mi rendo conto che devo fare uno sforzo e superare l'inganno della mia mente.
Uno sforzo per capire che ho qualcosa che potrebbe fare felici altri e rendermi disponibile a farglielo arrivare utilizzando tempo, forza, energia per fare in modo che gli altri ricevano a loro volta quello che io stesso ho ricevuto.
Naturalmente questo lo faccio perché mi piace. Perché mi fa bene.
Fare questo mi sembra che apra ad una dimensione nuova.
Una dimensione in cui si può essere felici.
In cui non si fanno le cose per forza, ma le cose che piacciono, quelle che vengono bene perché si fanno con lo spirito di chi fa una cosa interessante, appassionante, per cui non sta a contare le ore di lavoro, a lesinare le forze, ma lo si fa con slancio, perché quello che si fa interessa, piace, e ha un fine bello: sperare di fare arrivare una ondata di bene ad altre persone. E così facendo far arrivare una vagonata di piacere anche alla propria vita.
Avete mai provato quello che cerco di descrivere?
Forse per molti se parlassi arabo sarei più chiaro.
Mi rimetto a studiare...
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2 commenti:
Chiarissimo, invece! Grazie per questo spazio di condivisione e di riflessione. Ho letto a posteriori tutto il tuo viaggio in Terra Santa, che bravo a documentarlo giorno per giorno e che cuore aperto che dimostri di possedere, non lesina do le tue ispirazioni e anche i travagli più intimi.
Mi dispiace tanto per la perdita del tuo papà, apprendo solo ora, erano ormai mesi che non venivo più sul tuo blog infatti.
Sono certa che il Signore ti farà dono della Sua amicizia, sempre.
Grazie per le tue parole
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