sabato 14 maggio 2022

Terra Santa - 14/05/2022 - Quinto giorno

Il diario è fatto proprio per fare memoria del pellegrinaggio. Riporto appunti di riflessioni personali, di spiegazioni e di omelie ascoltate. Gli appunti non sono stati rivisti da don Vito, potrebbero essere non esattamente fedeli a quanto detto da lui. Parlatene con lui. Io sono un povero pellegrino che cerca di conoscere meglio il Signore e di stare con lui. Resto a disposizione di rimozione di foto su richiesta degli aventi diritto. 

Sommario: Cana - Monte Tabor - Nazaret ( Basilica dell'Annunciazione - Casa della Santa Famiglia - Fontana di Maria - Sinagoga di Gesù)

Oggi è stata una giornata veramente densa di cose importanti la cui memoria non va persa.

07:30 partenza da Nazaret, dal nostro albergo Casanova

Ore 07:30 - Partenza da Casanova di Nazaret

08:15 - Cana

Alla località sono legati due miracoli raccontati dal vangelo di Giovanni: l'acqua cambiata in vino e la guarigione del figlio di un ufficiale regio

Santuario della mediazione di Maria

Entriamo un momento nel Santuario della mediazione di Maria un momento per vedere la chiesa latina dalla cupola rossa costruita dai francescani nel 1881. Poi c'è la chiesa greco-cattolica e quella greco-ortodossa che non abbiamo visto.

Ci mettiamo in un locale sempre interno al complesso, in una specie di giardino che l'ultima volta che ho visto nel 2008 non era ancora sistemato come oggi. 

Don Vito ( dV)  legge sempre il suo prezioso libretto fonte di tante notizie storiche, condensato di guide lette, di notizie selezionate ( dV pag. 179)

Lettura: Giovanni 2, 1-12

1 Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». 4E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». 5Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le anfore»; e le riempirono fino all'orlo. 8Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. 9Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo 10e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». 
11Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

12Dopo questo fatto scese a Cafàrnao, insieme a sua madre, ai suoi fratelli e ai suoi discepoli. Là rimasero pochi giorni.

Riflessione di don Vito:

- Quanto sentiamo la parola del Vangelo è come se fossimo a mensa con Gesù. 

- Le nozze importanti, dal punto di vista di ciascuno di noi, sono le nozze eterne, in cui saremo con Lui. 

- Le nozze rappresentano il momento della festa. La festa più bella e più intima. Nella scrittura sono descritte le nozze di Isacco e Rebecca ( Genesi 24): l'incontro tra l'uomo e la donna non avviene per caso, ma è disposto e preparato da Dio stesso. Oppure Tobia e Sara ( poi ci promette che ci racconterà come funzionano i matrimoni fra gli arabi da queste pari. Lo anticipo: non molto diversamente da come avveniva anticamente. Ne riparleremo sul pullman). In ogni caso ci si affidava a Dio per sposarsi e si cercava il candidato o la candidata tra conoscenti. Attualmente anche le famiglie rimangono come garanti della riuscita del matrimonio. Se capita una lite fra gli sposi, se i due appartengono a due clan familiari diversi, ci si riunisce, ci si raduna e si cerca di fare la pace e anche di correggere le cose che non vanno bene. 

- C'è anche da convenire la dote ( il mohar) per la sposa. Non si tratta di un prezzo per comprare la moglie, ma un risarcimento alla parentela di lei per compensarla della perdita di un membro utile. 

- Lettura di parte di un discorso di Benedetto XVI - sulla crisi coniugale 

- Una volta c'era il vino e basta e non c'erano altre bevande, per cui la riuscita di una festa dipendeva molto dalla qualità del vino. 

- Comunque si notano alcuni dati personali della madonna: era sveglia, si accorge che qualcosa non va, che manca il vino.

- Oltre ad essere coraggiosa e ad affrontare a 15 anni un viaggio di 150 km da Nazaret in Galilea ad Ain Karem non appena sa dall'angelo che Elisabetta aspetta un bambino nonostante l'età avanzata. Coraggiosa anche a chiedere a Gesù di fare qualcosa per salvare la festa. Lei di fatto non sapeva che Gesù avrebbe fatto miracoli. Quello di Cana è il primo miracolo ( certo aggiungo io, Maria comunque si era accorta che Gesù non fosse al livello degli altri bambini. Di motivi ce ne erano già stati tanti: il modo in cui nasce, oppure il fatto che lo avevano ritrovato nel tempio ad insegnare ai dottori della legge che lo ascoltavano meravigliati). 

- Gesù obbedisce alla mamma. Ieri abbiamo visto che sotto la croce Gesù ce la dà come mamma, perché dandola a Giovanni la dà a tutti noi. Noi adoriamo Dio, non Maria. Ma lei può pregare per tutti noi, come chiunque fra noi può pregare per l'altro. Spesso non sappiamo pregare allora uno chiede alla madonna di pregare per lui o per lei. In questo c'è una differenza con i protestanti. La stessa chiesa dice che alcune cose che riguardano la Madonna non sono verità di fede: se non credi a Lourdes o a Fatima non fa niente, l'importante è che tu creda nelle cose sintetizzate nel Credo. 

- Per gli ebrei il vino era il segno della gioia. Dell'essere finalmente usciti dal deserto dove non era possibile coltivare la vite

- Nelle nostre case, nelle nostre famiglie, alcune volte è così. A volte capita. C'è mutismo, c'è tristezza. Ci si inizia a chiudere a non parlare più. Poi ci si separa. Non si ha più il coraggio la voglia di riprendere il discorso interrotto

Ivan ricorda che Papa Francesco parla della tre parole da utilizzare in famiglia: per favore, grazie prego. ( Udienza reperibile a questo cliccando su questo link Papa Francesco - Le tre parole)

- E' necessario ogni giorno chiedersi scusa. L'orgoglio a volte ci frena. Basterebbe pochissimo. Essere umili. " Ah ma io non parlo, non dico niente!" Molti uomini fanno così, poi dopo tredici anni scoppi, non ce la fai più perché ti sei tenuto tutto dentro. 

- Nel vangelo non ci sono i miracoli, ma si parla di segni compiuti da Gesù. 

- Alcuni dicono: "Ma io non ho mai sbagliato, sono nel giusto!" Si non sbagli mai, ma non ami. A che serve non sbagliare mai se non ami? La persona non ha bisogno di avere accanto qualcuno che non sbaglia mai, ma una persona che la ami. Se non ami gli o le togli tutto quello di cui ha bisogno una persona, le togli la cosa più importante. Allora magari lei o lui non si sente valorizzato, cucina con una certa mancanza di voglia, e l'altro la critica e da cose stupide ci si gioca tutto. Poi c'è la routine e una persona che non si sente amata va avanti con difficoltà. 

Interno del Santuario della mediazione di Maria


Un cortile del santuario della Mediazione di Maria



Nei locali del complesso della Chiesa delle Mediazione di Maria

Chiesa  francescana dedicata a Natanaele identificato con l'apostolo Bartolomeo - 
Tornando al pullman, sulla strada incontriamo la chiesa. Don Vito mi chiama per farmi notare una cosa. 
L'episodio dell'incontro di Gesù con il futuro apostolo è descritto in  Giovanni 1, 44-50. Questa chiesa non è aperta perché al momento è stato deciso di non affidarla ad un custode o rettore che sia. Per evitare che i terreni vengano occupati da altri, i giardini accanto alla chiesa sono stati trasformati in cimiteri e ci sono effettivamente le lapidi delle persone seppellite lì. 

Chiesa dedicata a Natanaele. 



Le sepolture nel giardino della chiesa dedicata a San Natanaele

Ore 10:15 Monte Tabor

Saliamo al monte Tabor con il servizio dei taxi che partono da sotto.


Basilica della Trasfigurazione


L'altare maggiore della Basilica

Ore - Messa nella Basilica della Trasfigurazione

Questa chiesta, opera dell'architetto Barluzzi, fu edificata nel 1924.
Abbiamo celebrato nella cripta costruita a ricordo della trasfigurazione di Gesù. L'altare è ancora quello che fu rinvenuto negli scavi. 
I mosaici che costituiscono il tetto della cripta rappresentano i simboli delle trasfigurazioni di Gesù: la nascita, l'eucarestia, la passione-morte, la resurrezione

Letture: 
Daniele, 
Matteo 17, 1-9

1Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 5Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». 6All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
9Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».


Riflessioni di don Vito:
- I mistici contemplano. Abbiamo visto Mariam Baouardy. Anche Gesù crocefisso era brutto da guardare, ma dentro c'era la gloria di Dio. 
- Imparare a contemplare Cristo glorioso che ha vinto la morte.
- Gesù si è abbassato per salvare noi e lo ha fatto attraverso quattro trasfigurazioni.
- La prima trasfigurazione: Dio diventa un bambino. Non possiamo aver paura di lui, di un Dio che si è fatto bambino. Dio stesso non vuole che noi abbiamo paura di lui. Vuole che lo amiamo come si ama un bambino. Un bambino non si teme.
- La seconda trasfigurazione: si è trasformato in un agnello sgozzato.
- La terza: Dio si fa eucarestia.
- La quarta: la tomba vuota. E l'ha fatto per noi. Per darci un corpo trasfigurato che sia il segno della vittoria sulla morte. 
- I primi cristiani andavano al patibolo, durante le persecuzioni, cantando e rassicurando i loro carnefici. Lo facevano perché avevano la certezza della vita nell'aldilà. 
- La Resurrezione non vuol dire tornare alla vita di prima, ma una trasfigurazione gloriosa. 
- IL centro del cristianesimo è Cristo risorto. Lui è la primizia. Lui ha aperto la strada e poi lo seguiremo noi.
- Nel momento in cui sapeva che sarebbe morto, che i capi religiosi del suo popolo lo rifiutavano e lo ritenevano un eretico compaiono sul Tabor Mosé ed Elia.
Con Mosé parlano dell'esodo che Mosé aveva fatto in Egitto. Come Mosè aveva condotto il popolo di Israele dall'Egitto alla terra promessa, così Gesù conduce chi lo segue in cielo.
Elia. Di dice a Gesù: "Tu morirai agli occhi di tutti come un eretico, ma sappi che Mosè ed Elia sono dalla tua parte!".


Un momento della messa, con dietro due delle quattro immagini delle trasfigurazioni di Gesù, a sinistra Gesù come un bambino, a destra la Resurrezione


La messa. Nel mosaico la resurrezione rappresentata con la tomba vuota. 


Cappellina a destra: Mosè

Cappella a sinistra: Elia

(Ho chiesto a don Vito di ricordare nella messa celebrata oggi mio Zio Bruno, morto tre settimane dopo mio papà e Adriana la mamma di un mio caro amico).


Ore 11:00 - Incontro fuori dalla basilica fra le rovine della sala capitolare del convento dei benedettini


Introduzione di don Vito ( dV 172:
Già da ora il corpo è prezioso. In questa vita. E' fatto benissimo. Il corpo è prezioso ed è bello, è uno strumento che abbiamo.
Noi a volte siamo non TRAS-figurati, ma S-figurati dal peccato. Andiamo senza meta. Non siamo più nel pellegrinaggio. Avviene quando odiamo. Quando siamo disperati.

Qui sul Tabor, adesso non più, ma per molto tempo ci sono stati i ragazzi che lavoravano nella comunità MONDO X. Questa comunità era una comunità di recupero dalle dipendenze: droga, alcool. 
Era diretta da un certo padre Emidio che ad un certo punto scrive:
" Noi conosciamo l'uomo che esce dal fondo, l'uomo umiliato e degradato. Ma l'uomo deve sapere che il suo destino é nella Trasfigurazione. risto trasfigurato ci fa capire come sarà il volto del lebbroso, del disgraziato che ha incontrato finalmente l'amore". 
- citazione di un film Damiano nell'isola di Moldocai (???)

Ci sono dei momenti in cui si scivola nel fango: un uomo che vede sempre film pornografici. Cosa può fare? Diventauna schiavitù. Piano piano si ascolta il Vangelo, lo si vive e se ne viene fuori. Da questo e da tanti altri peccati. Il peccato dà assuefazione. Il peccato è così. 

Tempo di mezz'ora per meditare e pregare

Riflessione personale: 
Mi accccorgo che il centro del messaggio di Gesù e della Bibbia è che dopo che la persona è morta c'è vita. Si continua a vivere dopo la morte. E che Gesù è la via per arrivare a vivere per sempre. Possiamo seguire la via aperta da lui. 

Mi accorgo ora che io sono reticente a credere questo. Che è come se dicessi: "Si questo lo so!" ma come se non lo credessi vero.
Ma se io seriamente vivessi questa realtà profondissima come cambierebbe la mia vita? Come questo impatterebbe sulle mie scelte professionali, affettive, personali?
E' un voler sapere. Non c'è paura.
Dove andrei seguendo il Signore fino in fondo?
Come sarebbe la mia vita?
Me lo chiedo per capire quanto sono lontano dalla verità su me stesso.
Dalla pienezza che credo Dio voglia già qui su questa terra per ogni uomo e per ogni donna. 

Seduti nella sala capitolare del convento dei benedettini 


Tempo per una meditazione personale

A destra della Basilica l'affaccio sulla pianura di Esdrelon. Continua da sinistra a destra nelle foto seguenti






Busto di Paolo VI


Discesa dal Tabor sul pulmino

Pranzo a Casanova di Nazaret






 
Ore 14:15 Basilica della Annunciazione ( dV Pag 164-168)

Don Vito spiega un pochino la basilica alle persone che non l'hanno mai vista.

- Dio per entrare nel cuore dell'uomo chiede il permesso. Ha bisogno del suo si. Lo chiede alle persone. Lo chiede a noi  come lo ha chiesto a Maria.
Lei ha risposto: io non conosco uomo.
Noi possiamo rispondere: ma io non sono capace.
Dio ti chiede però semplicemente: tu lo vuoi o no? Se gli diciamo si, come la Vergine Maria, il resto lo fa Lui insieme a te. 














Ore 15:30 Chiesa di San Giuseppe o della nutrizione

Introduzione di don Vito che non ho ascoltato perché alcuni si perdono e vado a recuperarli.









15:40 - Dipinto dell'abside di sinistra 
Entrato nella chiesa vado nella navata centrale per scendere le scale che portano alla chiesa paleo-cristiana della cripta. Ma scendendo vedo il dipinto dell'abside minore di sinistra che attrae la mia attenzione.

Rappresenta la Madonna e Gesù con san Giuseppe.
Gesù è adulto e san Giuseppe appare anziano, stanco e malato.
Maria con la mono destra gli cinge la spalla e con la mono sinistra gli sostiene il volto accarezzandolo. Gesù sostiene Maria e guarda Giuseppe con amore e con dolore.
Giuseppe ha gli occhi chiusi e bassi. Sembra senza forze. 





Mi metto lì e prego e scrivo sul mio taccuino.
Questo dipinto mi ha colpito molto.
Come se Gesù mi avesse detto:
ti ho voluto far venire nella casa dei miei genitori dove sono cresciuto, che quello che di più intimo conservo della mia coscienza di uomo.
Ache io ho provato quello che hai provato tu.
Ti sono vicino.
So quello che hai vissuto.
Non è stato casuale.
Tutto ha un senso.
Coraggio.
Vai avanti.
Ti sono vicino.
Vieni dietro di me e continua a seguirmi e a camminare con me.
Come accadde per Elia, anche per te ci sarà ancora cibo e ancora strada da fare.
Proseguirai con me.
Vai avanti con forza.
Piano piano. 


Cripta della chiesa di San Giuseppe

La casa di Giuseppe, dove Gesù visse la sua vita nascosta, fu subito, fin dai primissimi tempi, trasformata in luogo di culto dalla locale comunità giudeo-cristiana. In seguito, i bizantini vi elevarono sopra la "Chiesa della Nutrizione", sotto la quale, negli scavi dell'anno 1900, furono rinvenute delle rovine ed una cisterna per l'acqua. Dopo l'occupazione musulmana la chiesa venne usata come obitazione. I crociati costruirono  sul posto una grande chiesa dedicata al Santo, che circa un secolo dopo venne nuovamente adibita ad uso di abitazione. 

I francescani dopo il loro arrivo a Nazaret nel 1600, iniziato ad acquistare le case arabe sorte sul luogo e vi edificarono inizialmente una cappella che sostituirono nel secolo scorso con una chiesa, rifatta poi nel 1914. Nella cripta della chiesa è ben visibile una vasca con gli elementi caratteristici che si riferiscono al rito del battesimo com'era in uso presso le chiede diudeocristiane. Gli emeltni sono tutti di valore simbolico.

. I sette gradini che conduconosul fondo della vasca, stanno a simbolo dei sette doni dello Spirito Santo; il fondo della vasca è segnato da un pavimento a mosaico molto semplice, le sei caselle in cui esso è suddiviso indicano i cori degli angeli; la pietra incastonata nel pavimento sta a simboleggiare Cristo stesso. "La pietra scartata dai costruittori..." di Matteo 21,42. Su un lato del pavimento, contro la parete, è tracciato un simbolico Canaletto ad indicare il fiume Giordano, dove Gesù aveva ricevuto il battesimo da Giovanni.




16:15 Fontana della Vergine

Ci spostiamo sempre a piedi in dieci minuti verso la Fontana della Vergine.

I vangeli apocrifi narrano l'annunciazione come avvenuta in due tempi: dapprima l'arcangelo sarebbe apparso a Maria mentre era alla sorgente; ella spaventatasi si ritirò nella sua casa dove poi l'Arcangelo le recò l'annuncio del Signore. 

La sistemazione della fontana che sorge sulla via principale - Via Paolo VI - che va verso Tiberiade, non più il carattere pittoresco di una volta. La sergente che alimentava, sgorga sotto la chiesa greco-ortodossa dedicata a San Gabriele, che fu edificata  nel secolo scorso. Nella cripta di fianco all'altare vi è il pozzo sul cui coperchio è inciso il saluto dell'angelo. 















Andando verso la sinagoga del tempo di Gesù ci prendiamo una bella spremuta di arancia. Prezzi fissi: spremuta di arancio bicchiere grande 3 euro, bicchiere piccolo 1 euro. 



17:15 Sinagoga di Gesù

Lettura di Luca 4, 16-30

16Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: 

18Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto
messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
19e predicare un anno di grazia del Signore. 

20Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. 21Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». 22Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?». 23Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!». 24Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria. 25Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. 27C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro». 

28All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; 29si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.



Riflessione di don Vito

- Il sabato per gli ebrei inizia il venerdì sera, come anche per noi cristiani la domenica inizia con i vespri di sabato.
- gli ebrei si preparano il venerdì' sera facendo le abluzioni, la micvà.
- Cosa ha fatto trenta anni Gesù a Nazareth? Di lui sappiamo della nascita, il suo andare e tornare dall'Egitto. Sappiamo della presentazione al tempio a 12 anni. Ma poi? Poi ha vissuto come tutti gli ebrei del suo tempo. Proclamando lo Shemà al mattino, a mezzogiorno, alla sera. 

- Mi immagino quanto sia stato doloroso per la madonna quando volevano uccidere Gesù, come letto in questo vangelo. Volevano cacciarlo, immaginare la sofferenza di Maria. Lo volevano cacciare perché si faceva Dio. Gesù ha detto questo quando ha detto: " Oggi si è compiuta questa  profezia!".
Avranno detto i Nazaretani: si come parla bene. Ma lo conosciamo. E' il figlio di Maria. Chi è lui per dire questo?
Forse è prevalso un sentimento di incomprensione, come se si fosse appropriato di qualcosa di grande.
- Elia. E' una parola di Dio sulla provvidenza. La storia della vedova di Sarepta di Sidone è molto particolare. Dio salva Elia dalla fame mandandola a casa di una vedova con un figlio a cui era rimasta una manciata di farina e una piccola quantità di acqua. Però la vedova crede ad Elia e lo salva. Ha creduto che Elia era un profeta.
- Anche la storia di Naaman il Siro è interessante da approfondire. 
- E' sempre importante la conversione. L'umiltà. Il credere a lui. Che lui è la salvezza.






19:30-20:30 Cena

Stiamo mangiando bene. Anzi forse io sto mangiando troppo. E' tutto molto buono. Vi faccio vedere le prelibatezze di stasera













20:30 .... Credevo che la giornata fosse finita. Che potevo andare in camera a scrivere sul blog la giornata cosa che mi aiuta a fare memoria. Invece mi invitano ad una fiaccolata. Ovvero la comunità francescana di Nazareth il sabato fa un rosario in tutte le lingue ed invita tutti i pellegrini presenti in città.
Vado per vedere. Siamo tutti giustamente stanchi morti.

Rosario dei francescani nella Basilica della Annunciazione













22:00 Ultima sorpresa della giornata:

Riconosco il frate francescano che guida il rosario. E'  Fra Bruno Varriano. Lo conosco da venti anni. Ci siamo conosciuti ad Assisi quando frequentavo il SOG, poi l'ho rincontrato varie volte a Roma. Un pò per caso, un pò per amicizie comuni. E credo di averlo incontrato anche in miei precedenti viaggi in Israele. Ora è il guardiano rettore della Basilica. Mi invita ad aggregarmi ai frati che stasera dopo il rosario festeggiano un pochino insieme, ma la stanchezza è tanta e anche il voler scrivere qualcosa per quelli che seguono. Ma spero che non mancherà occasione per incontrarci in questi giorni di permanenza a Nazaret.


Con padre Bruno, custode della basilica della Natività alla fine della cerimonia

Richieste di preghiera:
Un'altra cosa che sto facendo è quella di pregare per le persone che me lo chiedono. Prego in questi posti prendo l'impegno e lo faccio. 

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IL CAMMINO DELL'UOMO

IL CAMMINO DELL'UOMO
Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003