lunedì 17 novembre 2014

Inferno - Canto I - Virgilio incoraggia Dante che riprende forza e inizia il lungo viaggio

"...Dunque: che é? perché, perché restai,
perché tanta viltà nel cor alette,
perché ardire e franchezza non hai,
poscia che tai tre donne benedette
curan di te ne la corte del cielo,
e 'l mio parlar tanto ben ti promette?"

Quali fioretti dal notturno gelo
chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca,
si drizzan tutti aperti in oro stelo,
tal mi fec'io di mia virtude stanca,
e tanto buono  ardire  al cor mi corse,
ch'i' cominciai come persona franca:

" Oh pietosa colei che mi soccorse!
e te cortese ch'ubidisti tosto
a le vere parole che ti porse!
Tu m'hai con desiderio il cor disposto
sì al venir con le parole tue,
ch'i' son tornato nel primo proposto.

Or va, ch'un sol voler è d'ambedue:
tu duca, tu segnore e tu maestro".

Così li dissi; e poi che mosso fue,
intrai per lo cammino alto e silvestro.


Dante Alighieri, La Divina Commedia, Inferno - Le Monnier - Canto I - Pag. 30

Si rimane a disposizione per l'immediata rimozione del testo qualora richiesto da chiunque degli aventi diritto.

Nessun commento:

IL CAMMINO DELL'UOMO

IL CAMMINO DELL'UOMO
Marcia francescana 25 luglio - 4 agosto 2003