"...Dunque: che é? perché, perché restai,
perché tanta viltà nel cor alette,
perché ardire e franchezza non hai,
poscia che tai tre donne benedette
curan di te ne la corte del cielo,
e 'l mio parlar tanto ben ti promette?"
Quali fioretti dal notturno gelo
chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca,
si drizzan tutti aperti in oro stelo,
tal mi fec'io di mia virtude stanca,
e tanto buono ardire al cor mi corse,
ch'i' cominciai come persona franca:
" Oh pietosa colei che mi soccorse!
e te cortese ch'ubidisti tosto
a le vere parole che ti porse!
Tu m'hai con desiderio il cor disposto
sì al venir con le parole tue,
ch'i' son tornato nel primo proposto.
Or va, ch'un sol voler è d'ambedue:
tu duca, tu segnore e tu maestro".
Così li dissi; e poi che mosso fue,
intrai per lo cammino alto e silvestro.
Dante Alighieri, La Divina Commedia, Inferno - Le Monnier - Canto I - Pag. 30
Si rimane a disposizione per l'immediata rimozione del testo qualora richiesto da chiunque degli aventi diritto.
perché tanta viltà nel cor alette,
perché ardire e franchezza non hai,
poscia che tai tre donne benedette
curan di te ne la corte del cielo,
e 'l mio parlar tanto ben ti promette?"
Quali fioretti dal notturno gelo
chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca,
si drizzan tutti aperti in oro stelo,
tal mi fec'io di mia virtude stanca,
e tanto buono ardire al cor mi corse,
ch'i' cominciai come persona franca:
" Oh pietosa colei che mi soccorse!
e te cortese ch'ubidisti tosto
a le vere parole che ti porse!
Tu m'hai con desiderio il cor disposto
sì al venir con le parole tue,
ch'i' son tornato nel primo proposto.
Or va, ch'un sol voler è d'ambedue:
tu duca, tu segnore e tu maestro".
Così li dissi; e poi che mosso fue,
intrai per lo cammino alto e silvestro.
Dante Alighieri, La Divina Commedia, Inferno - Le Monnier - Canto I - Pag. 30
Si rimane a disposizione per l'immediata rimozione del testo qualora richiesto da chiunque degli aventi diritto.
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